Ecco le parole del capitano giallorosso.
Quattro tiri subiti dalla Roma nelle prime due partite, quattro gol incassati. È calata un po’ l’attenzione rispetto alla scorsa stagione?
“Non lo so sinceramente. I dati sono sotto gli occhi di tutti. Per noi non devono essere una scusa, vuol dire che c’è qualcosa da migliorare e da fare meglio. È quello che faremo da domani.
Non è possibile fare un punto nelle prime due partite di campionato per una squadra come noi. Sarà importante venerdì fare bene”.
Ho l’impressione che questi errori qui, soprattutto in fase difensiva, questa squadra non li facesse. Forse è eccessiva consapevolezza?
“Noi proviamo sempre a lavorare al massimo. Questo non si riferisce solo a un giocatore, ma a tutta la squadra. L’azione parte dall’area di rigore loro, un attaccante deve essere bravo a capire la situazione e fare fallo.
Quindi, non è una situazione legata ad un giocatore o ad un altro, è una situazione di squadra che analizzeremo e cercheremo di superare il prima possibile”.
Il fatto che prima di questa partita si sia parlato tanto di chi potrebbe arrivare, vi ha condizionato?
“Assolutamente no. Assolutamente no perché il mister e il nostro staff, ma anche noi da dentro, pensiamo a lavorare tutti i giorni e fare il meglio che si può. Oggi è stata una partita così, non è che bisogna ripeterlo tante volte, usciamo da qui con zero punti.
Dobbiamo analizzare cosa abbiamo sbagliato, i due gol subiti, su altri aspetti a mio avviso abbiamo fatto anche dei miglioramenti. Dovremo cercare di non concedere più queste ripartenze, queste poche azioni da gol che concediamo e che in questo momento ci fanno male”.
Che sensazione avevi da dentro al campo? Sentivi che la rimontavate?
“Rimontare una partita non è mai facile. Dal campo, da quello che è sembrato a me, la Roma ha dominato la partita. Poi dopo prendi due gol così al primo tempo, siamo rientrati nel secondo tempo dovendone fare tre. Comunque, abbiamo continuato a spingere, cercando di segnare fino alla fine.
Poi dopo anche gli episodi fanno la differenza. Se entra la mia punizione facciamo il 2-2 a qualche minuto dalla fine, magari poi ci scappa il 3-2 e staremmo parlando di un’altra partita. Una partita in cui abbiamo fatto 26 tiri in porta, loro 5, tre fuori, due in porta. Dunque, c’è poco da parlare. Dovremo analizzare gli errori fatti e non commetterli più”.
Il fatto che non ci fosse il mister in panchina vi ha un po’ condizionato?
“Questo è normale. Sapete tutti quanto il mister è importante per noi, quanto sia una guida per tutti noi. Purtroppo adesso è così. Questa è l’ultima partita in cui non è potuto stare in panchina. Dalla prossima sarà diverso, sicuramente.
Però questo anche non è un alibi per noi. Quello che ho detto prima, stare zitti e lavorare più forti di prima per non commettere più gli errori che abbiamo commesso, tanto a parlare ci penserà un sacco di gente in questi giorni”.
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