E cinque! Quinto successo consecutivo in stagione per Mourinho, nel giorno - indimenticabile - delle sue 1000 panchine.
Queste sono le parole del nostro allenatore dopo la vittoria sul Sassuolo, arrivata grazie a un gol fantastico di El Shaarawy in pieno recupero.
Quando corre, è sempre per un momento speciale: perché è così speciale il gol di El Shaarawy?
“Perché in settimana ero stato bugiardo anche con me stesso, dicendo a tutti che non era una partita speciale, cercando di convincere anche il sottoscritto. Invece lo era: questa partita aveva un numero veramente speciale, per me. E sicuramente ricorderò fino all’ultimo giorno della mia vita che la partita numero 1000 è stata questa. Io non volevo una sconfitta, e avevo una paura tremenda di avere questa memoria. Ho mentito a tutti. Ho provato delle sensazioni incredibili”.
“Oggi sarebbe potuta finire 6-6 o 7-7, potevano vincere loro 2-1, negli ultimi minuti Rui ha compiuto due o tre parate incredibili e noi abbiamo sbagliato due o tre gol a porta vuota. Per lo spettatore neutrale, è stata una gara assolutamente straordinaria, con sensazioni pazzesche. Oggi non avevo 58 anni, ma 10, 12 o 14 anni, quando inizi a sognare una carriera nel calcio: la mia è stata la corsa di un bambino. E mi sono scusato con Dionisi. Ho fatto i complimenti a lui e ai suoi giocatori: hanno fatto una partita fantastica. Abbiamo vinto noi, ma se avessero vinto loro non avrei avuto niente da dire”.
Sapeva che per la prima volta in carriera ha vinto le prime cinque gare ufficiali?
“No, non lo sapevo. Come il fatto delle 1000 partite in carriera l’ho saputo solo quando ne mancavano otto, sette o sei. Non sono i numeri che cerco. Ovviamente, sono contento per i tre punti e per questa incredibile mentalità”.
“Ma non posso dimenticare Dionisi e il suo feeling: è un bravo allenatore, il Sassuolo ha un’identità propria, che viene da De Zerbi, a cui lui ha dato la propria impronta. È una squadra molto buona: io sapevo questo da quando ho iniziato a studiarla. Per noi sono tre punti veramente importanti. Magari, è stato qualcuno lassù a decidere che io meritassi di non avere un ricordo negativo di questa partita”.
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