Queste sono state le sue parole.
(La domanda è di Buffon, talent di DAZN) Dando per scontato che lei ama la Roma come nessun altro o pochi altri a Roma, io mi chiedo perché debba fare un passo indietro se i risultati che lui ottiene sono questi.
"Io ho smesso l'anno scorso. Poi c'erano delle squadre che mi avevano richiesto e ho detto che solo per la Roma e per il Cagliari sarei potuto ritornare in pista e pregavo Dio di non andare, perché significava che queste due squadre stavano attraversando dei brutti momenti.
Quando purtroppo è andato via Daniele (De Rossi, ndr), mi sono detto: "Beh, meno male, hanno preso Juric, io sto tranquillo". Perché si deve anche vivere a una certa età. Sono più di 35 anni che sto girando il mondo e non conosco il mondo, per cui prima di morire voglio vedere un po' cosa c'è oltre il calcio. Credo che questa sia una cosa doverosa. Tu sei arrivato fino ai 40, 41 e poi giocando contro di me ti ho fatto smettere, e mi sembra giusto. Adesso è giusto che io dica stop. Big Ben ha detto stop (il mister ride, ndr)".
Vi aspettavate una Juventus così nei primi 20 minuti?
"Sì, ce l'aspettavamo. Sapevamo che Tudor avrebbe portato la sua mentalità, la sua determinazione, la sua grinta. Sapevamo che avrebbero giocato sempre in avanti, in verticale. Non ci hanno sorpreso. Sono stati bravi perché - ve lo dico adesso - la Juventus è una grande squadra e lotterà per il quarto posto. Se c'è da fare una scommessa, c'è da scommettere - non l'ho mai fatto in vita mia - che questa squadra arriverà nei primi quattro posti.
Il calcio è così: nel momento in cui noi ci siamo messi bene, abbiamo cominciato a tirar fuori la testa, nel momento migliore nostro, loro hanno fatto gol. C'era stata prima una gran parata di Svilar sul colpo di testa di Nico Gonzalez, poi una bella incursione nostra con Dovbik e Cristante e loro sono riusciti a deviare proprio all'ultimo, sulla botta a colpo di sicuro di Bryan. È stato bello che subito a inizio secondo tempo abbiamo pareggiato e poi ci siamo assestati. Quando si capisce che non puoi vincere, l'importante è non perdere. Per cui rischi il giusto ma non più di tanto".
Quanto è importante per la Roma continuare questa striscia positiva, anche in partite così complicate?
"È importantissimo. Ho detto ai ragazzi che inizia il rettilineo finale. Ci poteva stare oggi una falsa partenza, cioè una sconfitta, come ci poteva essere invece un lancio bellissimo, ossia la vittoria. Siamo partiti. Siamo partiti non a rilento, contro una grande squadra.
Adesso arriva il Derby. Sappiamo che è una partita bellissima, immensa, che si commenta soltanto dopo, sperando che si faccia bene, sperando che tutti i tifosi si possano divertire e che ci sia tanta tecnica in campo".
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