Ecco cosa ha detto il nostro allenatore.
Una grande solidità difensiva, poi un errore di posizionamento di Angelino che causa il gol di Lukaku, la reazione con la traversa di Dovbyk, l’occasione di Baldanzi e un buon finale della Roma: che idea si è fatto di questa partita?
“Se andiamo indietro, noi abbiamo dei problemi, per i quali sono stato chiamato, e giocavamo contro una squadra che aveva perso il primo posto e che lotta per vincere il campionato. Analizzando questo, sono contento della prestazione dei miei.
Poi, sul fatto che abbiamo fatto un errore... ne abbiamo fatti anche altri e ne parleremo in settimana con i ragazzi. Però, la voglia, la determinazione di voler riprendere una buona via in questo campionato c’è stata. Dobbiamo continuare così. C’è tanto da lavorare, però sono positivo”.
Il cambio del sistema di gioco all’intervallo quale obiettivo aveva?
“Di voler riuscire a tenere di più la palla, e infatti nel secondo tempo l’abbiamo avuta più noi che loro. Non hanno avuto quelle occasioni che magari, per non aver fatto bene le diagonali, avevano avuto nel primo tempo. Alcune volte, Lukaku stava solo in mezzo ai due, e alcune stava in mezzo a due dei nostri e Kvaratskhelia era solo: per fortuna El Shaarawy è andato a chiudere, ma la volta prima aveva colpito di testa e l’aveva messa fuori (a inizio partita, ndr). Ho cercato di quadrare dietro, dicendo: facciamo girare palla e poi affondiamo”.
Cosa ci dice su Dybala? La sua situazione è risolvibile?
“L’ho rischiato perché mi sono detto: o la va, o la spacca. Mancavano dieci minuti e lui ha un cilindro da cui può tirare fuori qualsiasi giocata. Questo lo sappiamo tutti. Avevo paura di rischiarlo, ma lui non sentiva niente da ieri e allora gli ho detto ‘vai dentro, ma fai attenzione e vediamo cosa riusciamo a fare’. Finita la partita, oggi si è allenato. Quindi, credo che in settimana dovrebbe stare bene e vediamo se ci sarà a Londra con il Tottenham”.
È preoccupato dal fatto che i big, che dovrebbero dare una mano all’allenatore a capire cosa non funziona, sono in grande difficoltà. Quale lavoro sta facendo su di loro? Dovranno essere fondamentali, specie per trasmettere i valori ai giovani.
“Sicuramente, devono avere la personalità giusta che deve fare forza proprio sul loro carattere per cercare di aiutare prima di tutto loro stessi e poi gli altri.
Io ho trovato una squadra un po’ chiusa - è naturale - e ho cercato di riportare serenità e la voglia di giocare, di farsi vedere, di scambiare la palla, e infatti nel secondo tempo la palla l’abbiamo fatta girare di più, mentre nel primo il Napoli ha tenuto più palla, pur non avendo grossissime occasioni. Noi abbiamo avuto quel colpo di testa di Dovbyk e la girata al volo di Baldanzi.
Io so che devo lavorare, loro lo sanno e non dobbiamo piangerci addosso. Dobbiamo saper reagire”.
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