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    Le parole di mister Juric prima di Union SG-Roma


    Mister Juric ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Union SG-Roma.

    Ecco cosa ha detto il nostro allenatore.


    Ha ricevuto una telefonata dai Friedkin per garantire la loro fiducia sul suo futuro? E poi: perché ha concesso un giorno di riposo ai giocatori?

     “Io avverto la fiducia. Poi - è ovvio - dobbiamo fare i risultati: siamo concentrati su quello. Il giorno di riposo? C’è un programma che arriva da lontano. Era previsto il giorno libero. Avendo tutte queste partite e dovendo compiere questi sforzi mentali, secondo tutti era giusto fare un bellissimo allenamento il giorno dopo con quelli che non avevano giocato il giorno prima e far ricaricare la squadra, anche mentalmente, per prepararsi bene per questa partita".

    Ha ricevuto una chiamata diretta?

    “Sì, ci siamo sentiti. È tutto chiaro, non dovete indagare troppo, mi sembra”.

    Quanto è importante la partita di domani, e come va affrontata?

    “Sono d’accordo, bisogna vincere e fare una grande partita. Ne abbiamo bisogno per il morale. Mi dispiace molto parlare degli episodi, perché alla fine sono chiacchiere e conta solo il risultato, ma rivedendo la gara di Verona, dico che averla persa non è stato giusto. Domani bisogna fare una partita molto seria, bisogna essere concentrati, e vincere per il risultato, per la classifica, ma anche per il nostro morale”.

    È riuscito a centrare il problema della Roma: a cosa è dovuto il rendimento un po’ altalenante?

    “Dopo Firenze, penso che abbiamo fatto due belle partite. A volte veramente i risultati determinano l’intero giudizio, ma analizzando tutto – quello che abbiamo concesso, gli errori dell’arbitro e quanto abbiamo creato – la partita è stata molto positiva. 

    Poi è chiaro che il risultato è primario e nessuno è contento se non lo facciamo. I ragazzi devono attaccarsi a quello che stanno facendo, mettendo ancora più concentrazione e cattiveria agonistica se possibile, e cercare di vincere le partite.

    Però, secondo me devono credere in quello che fanno”.

    La squadra tiene la palla molto più del proprio avversario, mentre le sue squadre di solito non lo facevano. È dettato dal fatto che questa squadra ha più qualità e quindi deve giocare così, oppure i calciatori sono ancora legati alle conoscenze di prima e non riescono a virare verso il suo tipo di calcio?

    "Se osservi le ultime 15, 20 partite del Torino, vedi che il 60& del possesso palla era nostro. Questa squadra può fare benissimo tutte e due le cose e in certe partite lo abbiamo fatto: sia il fatto di giocare con aggressività, rubando la palla, sia il dominio. A me piace tutto. In questo momento non abbiamo risultati, ma questa squadra può fare tutto: sia l’aggressione alta, rubando la palla e andare in porta, sia costruire bene da dietro e tenere il pallino del gioco".

    Una questione tattica. Ogni volta che c'erano le pressioni alte, anche con De Rossi si faticava a coprire le transizioni degli avversari. Questa squadra, quando si allunga tanto, fatica. E poi le volevo chiedere: considerando le due partite ravvicinante, sta pensando a due formazioni diverse o solo a quella di domani?

    "Se parliamo di Firenze, ti dico che è stato un disastro. Sono d’accordissimo sulle transizioni: c’è una squadra addormentata, non concentrata, distanze lunghe… Niente da dire. Se guardo la partita di Verona, mi ricordo l'ultima ripartenza. Non ne ricordo altre. Un tiro da calcio d’angolo e un altro da venti metri, e nessuna parata di Mile, nessuna occasione.

    Con il Torino, in totale la squadra ha subito quattro tiri e con il Verona sette. Questi magari sono i numeri che dava anche Daniele (De Rossi, ndr). 

    Nelle ultime due non abbiamo concesso ripartenze, togliendo l’ultima (con il Verona), dove per me siamo andati oltre per la voglia di vincere. A Firenze è stata tutta un'altra cosa perché la squadra non era affatto concentrata. Questa è la mia risposta per adesso.

    Con tutta sincerità, domani dobbiamo vincere e ci concentriamo molto sulla gara di domani. I ragazzi ne hanno bisogno per il morale. A Verona, i ragazzi erano consapevoli che stavano facendo molto bene sul piano del gioco, ed erano convinti di poterla ribaltare e di vincere. Non è successo e i ragazzi domani hanno adesso bisogno del successo. Faremo di tutto per vincere e poi penseremo a domenica".