Queste sono state le sue parole in conferenza stampa.
A che punto è fisicamente la squadra? Dybala e Pellegrini come stanno? Da un punto di vista realizzativo, hanno fatto un gol in due.
“Stanno bene. Soprattutto Pellegrini è stato sfortunato, avendo preso traverse e pali, ha avuto tante occasioni da gol, non è riuscito ancora a sbloccarsi, ma il loro livello è molto buono. Entrano in diverse situazioni offensive, la loro condizione è ottimale. Poi, è chiaro che tutto il gioco dipende dai gol fatti e speriamo di poter migliorare e di segnare.
Quanto ad altri singoli, Mancini ieri si è allenato. Oggi vediamo Soulé, anche lui aveva la febbre: vediamo se ha recuperato”.
Palladino è stato un suo compagno di squadra, poi è stato suo allenatore. Lo conosce molto bene. La Fiorentina ha segnato 10 gol nelle ultime due partite, quali sono le insidie maggiori di questa squadra?
“È una squadra con 20 elementi, tutti di grande qualità. Alcuni che si portano dietro dal passato, altri li hanno comprati. Ha preso una strada giusta nelle ultime partite, stanno facendo bene, hanno organizzazione, talento… Sicuramente, è una squadra di grande valore”.
Vorrei tornare sulla questione dei gol. Come si può migliorare questo aspetto? Cosa manca per segnare di più?
“Se una squadra ha questo possesso, siamo i primi in classifica per i tiri in porta. Ci sono stati tanti pali, diverse situazioni nitide, chiare, anche l’altra sera. La tecnica c’è, la qualità di esecuzione c’è: bisogna crederci un po’ di più. Non c’è solo una condizione. Lavoriamo, vediamo che arriviamo, e speriamo che tutti si sblocchino un po’”.
Questa può essere una partita decisiva per voi e si aspetta la risposta importante dal punto di vista della mentalità vincente?
“La squadra ha preso la direzione giusta su tante cose, anche l’altra sera ho notato aspetti positivi, per vincere le partite bisogna essere molto più cattivi davanti la porta, segnare dei gol e non concedere alcun calo di attenzione. Mi sembra che ogni partita sia molto importante perché siamo indietro, per cui è uno scontro diretto, ha un valore specifico. Noi vogliamo prendere una strada positiva e fare una grande vittoria”.
Ndicka lei lo vede centrale della difesa a tre, Hummels cosa ha in meno del giocatore ivoriano? C’è una motivazione tecnica specifica? Abbiamo visto in campo Saud e non un finalista di Champions League come il tedesco. È vero che è arrivato tardi, ma c’è una ragione?
“Penso di no. Quello che ho spiegato l’ultima volta è molto semplice. Vado all’allenamento, guardo, vedo se sta meglio uno o l’altro e scelgo in base a questo. L’età, il curriculum… l’allenatore non li guarda. Io guardo chi mi dà più sicurezze. Se mi chiedi di Hermoso, stessa cosa, giocava nell’Atletico Madrid…”.
Però Hummels non ha proprio mai giocato. Lei ha fatto capire che il tedesco può giocare solo al posto di Ndicka centrale.
“Io penso che il futuro di Ndicka sia quello lì, ha tutte le capacità per diventare un assoluto top player in quella posizione per aggressività, doti fisiche, e domani avrà una prova difficilissima con Kean. È proprio una scelta tecnica. È normale che un allenatore preferisca alcune caratteristiche rispetto ad altre”.
Quando torneranno Saelemaekers ed El Shaarawy? E Zalewski come sta vivendo il momento?
“Su Saelemaekers non vorrei anticipare troppo, ma può essere che dopo questo ciclo di partite possa tornare ad allenarsi con noi. Stephan continua a lavorare, non per questa partita, magari vediamo la prossima.
Grandi complimenti a Zalewski per la partita contro la Dynamo Kyiv a destra. Mentalmente è stato top, sempre concentrato e sul pezzo. Avevamo un po’ di paura, però abbiamo visto la reazione di un giovane ragazzo per la situazione in cui si trova, e mi dispiace molto perché è un ottimo ragazzo: ha fatto un’ottima gara.
Sono contento per lui, mi ha dimostrato che a livello mentale è forte, non è un bambino. Quello che fa lui, ovvero dribblare e creare superiorità numerica, specialmente in partite molto chiuse è sicuramente importante per la squadra. C’è lui con queste caratteristiche. Poi ci sono El Shaarawy e Saelemaekers, mentre gli altri sono un tipo diverso di giocatori, con caratteristiche diverse”.
A che punto è la Roma di Juric dopo un mese? Questa rosa è attrezzata per arrivare tra le prime quattro?
“Su tante cose, di cui avevo paura, siamo andati molto oltre, molto bene. C’è da ricostruire un po’ l’autostima, bisognerebbe vincere più partite tipo con Monza e Elfsborg. Il mio lavoro è migliorare i giocatori e farli diventare top. Se riusciamo in questo, migliorerà anche la squadra. Abbiamo un gruppo di diversi giocatori che possono migliorare fisicamente e tecnicamente. Abbiamo questo obiettivo e ci dobbiamo assolutamente provare”.
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