UEFA Europa League, Giovedi, 24 OTT, 18:45 CEST
Stadio Olimpico
Roma
Dynamo Kyiv
Roma
Dynamo Kyiv
IT
  • EN
  • Home Notizie

    La conferenza stampa di Juric alla viglia di Roma-Dynamo Kyiv


    Ivan Juric ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Roma-Dynamo Kyiv, matchday 3 di Europa League.

    Ecco le parole del tecnico giallorosso.


    Che tipo di rotazioni prevede in questa partita europea? Sarà un turnover massiccio o leggero rispetto alla gara con l’Inter? E ci sarà anche Dovbyk nelle rotazioni?

    “Non ho deciso ancora. Mancini non ha finito l’allenamento per uno stato febbrile, vedrò quella situazione là. Un po’ di cambi sicuramente li farò, però penso che sia giusto – 7 partite in 21 giorni – inserire più gente e dare più possibilità in campionato per fare le scelte. Non massiccio, però un po’ sì”.

    Quando lei è arrivato a Roma tutti le riconoscevano la capacità di trasmettere grinta, intensità emotiva, cattiveria. Questa squadra non sembra aver preso questo suo tratto distintivo. Perché?

    “Siamo a metà. In tutta sincerità, anche nell’ultima partita abbiamo visto una prestazione di volontà, d’altra parte quello che dici te in questo momento non abbiamo mentalità vincente. Nelle ultime 17 partite la Roma ne ha vinte 3. Una con Daniele e due con me, vuol dire che la mentalità non è da Roma, nemmeno da squadra di livello inferiore. È vero che vedo prestazioni positive su tante cose, però alla fine stringi stringi a Monza sbagli tanto e non vinci, a Elfsborg uguale, con l’Inter fai una partita secondo me giusta, di sostanza, però poi commetti l’errore che ti porta a perdere. Qui abbiamo tutto per lavorare bene, non ci sono scuse, non manca nulla, c’è il mondo per lavorare bene, tutte le condizioni per andare bene, molte cose bene, ma la mentalità non è vincente e bisogna cambiare assolutamente registro. Fare partite così, fare un punto, perdere, essere contenti non va bene assolutamente. Già da domani mi aspetto una volontà superiore per migliorare questa situazione perché quando sei in momenti così negativi ci vuole una cattiveria, un carattere per uscirne, a prescindere da chi è seduta qua. Io da domani, da domenica, mi aspetto questo. Le partite di Monza e di Elfsborg dove domini e non vinci, o con l’Inter dove sbagli, non sono più accettabili. Assolutamente”.

    Parlando domenica con Svilar percepivo uno scoramento nello spogliatoio, per questo momento. Qual è la situazione nel gruppo e secondo lei questa squadra ha gli anticorpi giusti per affrontare certe difficoltà?

    “Devo rispondere come ho già risposto. La squadra nelle ultime gare ha fatto tantissime cose giuste, tante occasioni create, mettiamo anche Bilbao, grande partita, ma un gol subito alla fine. Sono contento per certe cose, vedo giocatori crescere, vedo anche lui (riferito a Baldanzi, ndr) che va come un treno, vedo gente che ha migliorato tantissimo in diverse cose, non siamo quello che dovrebbe essere la Roma in questo momento. Ovvero, una squadra che vince le partite. Fanno tante cose bene, tante positive, bisogna cambiare completamente mentalità. Sono contento delle prestazioni generali, di alcuni dettagli, si va più forte, si ha il possesso palla, ma non è sufficiente. Scuse non ne vedo, non le do. C’è solo da reagire e da spingere adesso. La mia squadra deve dimostrare di che pasta è fatta”.

    Il fatto di mettere Angelino come braccetto in difesa è per le caratteristiche particolari di questo giocatore o perché Hermoso non è ancora al top?

    “No, Hermoso è un grande professionista, mi piace molto in quel ruolo là. Vedo Angelino, nella mia visione del quinto, un giocatore che dribbla, crea superiorità numerica, di visione, con un buon cross, in fase difensiva è veramente bravo e lo vedo molto bene là. E può fare bene anche il centrale, per quello lo vedo là. Ma non è una scelta per mancanza di alternative, è una scelta tecnica”.

    Hummels e Le Fée giocheranno titolari?

    “Ci sto pensando, ancora devo decidere. Non posso dire di preciso. Di Le Fée ho parlato, da Hummels mi aspetto tanto, ci serve. Dobbiamo inserirlo nelle partite giuste, ma ci sto pensando seriamente”.

    Si parla di ultima spiaggia per lei tra domani e domenica, almeno questo si legge. È vero che c’è tutto a Trigoria, come dice, ma forse manca un po’ di protezione per l’allenatore? Non parlo a livello ambientale, ma societario.

    “A me non manca proprio niente, è una situazione perfetta. C’è un direttore con cui parliamo di tutto, condividiamo tutto, sento la sua fiducia, vede tutti gli allenamenti, si accorge delle cose che vanno bene e di quelle critiche. A me, come persona, non manca nulla per lavorare bene. Potrei attaccarmi a delle scuse, così come i giocatori, ma è da deboli. Noi qua dobbiamo arrivare alla partita e mangiarli. Ripeto, non manca nulla. Qua arrivi all’allenamento c’è un’organizzazione top, un centro d’allenamento top, bisogna vincere le partite, ne abbiamo vinte 3 in 17 tra me e Daniele. Lui 11 e 1, io 6 e 2. Significa che ci sono dei problemi di mentalità. Le prestazioni ci sono, i giocatori ci sono. Non siamo ai livelli dell’Inter, ma ci sono. Tutte scuse. Io da domani voglio vedere altre cose, non solo nel gioco o nell’impegno, ma per dire il gol di Monza non l’ho mai preso in vita mia. Non mi va bene questo andazzo di una squadra che si impegna. Io da domani voglio altra roba, altra cattiveria, anche giocando meno bene, ma dobbiamo mettere altre cose per diventare vincenti e cambiare completamente la mentalità che c’è in questo momento”.

    La Roma è partita male in campionato e in Europa. Al momento, viene prima il campionato e poi l’Europa?

    “No, per me è tutto importante. Domani non è importante, di più. Per come sono andati gli ultimi anni, la società ha la visione di andare in Champions e crede che sia importantissimo. Per me l’Europa e la Coppa Italia ti possono dare grandissime gioie, non sottovalutiamo niente, anche i giocatori – come ad esempio Baldanzi – che entra sempre e domani gioca, non è un turnover, non è un cambio. È tutto importante, ma è chiaro che l’obiettivo primario è la Champions League”.

    Il suo gioco è dispendioso dal punto di vista mentale, più che fisico, come ha dichiarato all’inizio della sua esperienza qui. E oggi parla di mentalità vincente. Allora, le chiedo, come si allena la mentalità di questa squadra?

    “In tutta sincerità, a livello di gioco e per quello che proponiamo, abbiamo fatto grandi passi in avanti. La mentalità vincente si migliora in allenamento, finora ne abbiamo sbagliati pochi, però è là che cresci, là che arrivi, là che diventi tosto, duro e non cadi. È anche affrontare la partita in un certo modo, ti porta questa mentalità vincente. Sia mentalmente, sia fisicamente, se in un mese alzano il livello così tanto, dal punto di vista degli scatti, delle accelerazioni, significa che il corpo si abitua e vai. Così deve essere anche con la mente, devi ricominciare a vincere, voler vincere, in questo momento non ci siamo ancora”.

    Serve più dinamismo in mezzo al campo?

    “Certe cose sono buone, ma si può fare molto meglio. Si può fare meglio in generale, ci sono state partite in cui sono rimasto soddisfatto, l’altro giorno meno, abbiamo tanti giocatori in quella zona di campo, cercheremo altre varianti. Non c’è dubbio. Non ci sono posti fissi, assolutamente, soprattutto quando le cose non vanno. Li vedo tutti uguali e possono giocare tutti”.

    Alla fine è sempre la qualità dei giocatori a fare la differenza. Significa che certi giocatori, in questo momento, non stanno dando quello che potrebbero dare?

    “Io penso che quando gioco a Monza, devo vincere. Quando vedo la partita con l’Inter, devo pareggiare. Quando vedo quella con l’Elfsborg devo vincere o pareggiare. Con il Bilbao devo vincere. Significa che quando fai le partite di un certo tipo con sacrificio e voglia, tu devi ottenere. Poi ci saranno giornate che andranno male, che giochi male e che perdi. In questo momento siamo in debito, le prestazioni sono superiori ai risultati, però non è una scusa, vuol dire che mentalmente non siamo pronti. Mettiamo i gol con Monza e Bilbao, non devono succedere. Marcare dentro l’area di rigore, lo tengo o non lo tengo là. Questa squadra, per me, crescerà, ma ha una grandissima occasione, questi ragazzi hanno un’occasione unica nella loro vita. In una situazione di totale merda, di totale disastro intorno a loro, possono risalire, ma dentro di loro devono avere una cattiveria diversa, una fame allucinante per ribaltare e ripresentarsi. Ti capita poche volte nella vita, di essere in situazione come queste, contestati e fischiati, per varie ragioni. Il tifoso ha sempre ragione, ma possono ribaltare la situazione, la devono prendere così, un’occasione della vita più bella che c’è. In un posto così magnifico, con lo stadio sempre pieno e un appoggio allucinante, devono ribaltare la situazione. Per ribaltare devono diventare bestie. Bene il gioco, bene la corsa, bene le accelerazioni, ma devono avere un’altra mentalità. Mi aspetto da domani un’altra roba”.