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    De Rossi: "Dovremo essere equilibrati e bravi quando avremo la palla"


    Daniele De Rossi ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Roma-Feyenoord, playoff di ritorno di Europa League.

    Ecco le parole del tecnico giallorosso.


    Cosa può cambiare nell’approccio rispetto alla gara di andata? E loro si presenteranno dall’inizio con il giocatore più forte, Gimenez.

    “Dal punto di vista della formazione, se loro recuperano quei due o tre giocatori, potrebbe cambiare a livello di valori in campo, per loro.

    Rispetto alla partita di andata, l’atteggiamento potrebbe essere simile da entrambi le parti, abbiamo pareggiato, non c’è un dislivello tale, non c’è una squadra che per vincere deve segnare tot gol per passare il turno, non sarebbe una follia se domani vedessimo una partita simile o inizialmente simile a quella dell’andata”.

    La sua Roma è andata in gol con 8 marcatori diversi: è lecito però aspettarsi per questa partita reti da Lukaku e Dybala che sono le stelle di questo collettivo?

    “Io penso che quando andiamo ad analizzare quello che ci stanno dando i giocatori, dobbiamo andare un po’ oltre il semplice gol.

    È chiaro che per voi giornalisti è la cosa più immediata, più facile, vedere se un attaccante o un trequartista abbia fatto più o meno gol.

    Io guardo le prestazioni e loro due stanno entrando nella mia dimensione, così come tutti gli altri ragazzi. La mia dimensione, la mia idea di quello che vorrei da ciascun giocatore. Sono contento di loro, dovremmo passare il turno con o senza i loro gol”.

    Giovedì allo stadio ci sarà un record assoluto di presenze, 67mila, 400 in più addirittura dell’ultimo Roma-Feyenoord. Quanto potrà incidere nella partita, anche se si gioca 11 contro 11?

    “È un qualcosa che non ci lascia indifferenti. Nei nostri primi giorni qui avevamo detto di dover ricreare un po’ l’unione, visto che i primi giorni c’erano dei malumori e delle divisioni.

    Ricreare quell’unione, riportare tutti allo stadio. Sappiamo che più di questi non ne possono entrare, siamo contenti, è una responsabilità in più per noi, ma anche se fossero stati qualche migliaio in meno sarebbe stato lo stesso”.

    Questo è il primo bivio della sua esperienza da allenatore, qui alla Roma. Ci si gioca la qualificazione. Quanto sposta per lei il risultato a questo punto del percorso?

    “Beh, in quanto bivio, in quanto partita decisiva, in quanto possibilità di eliminazione o di continuare come vorremmo tutti quanti, sposta. Sentiamo quel brivido in più, che si sente nelle partite da dentro o fuori.

    Di partite ne ho giocate tante, da allenatore devo pensare a delle cose diverse. Ma la preparo nella stessa maniera, in base a quello che vedo in campo,  le cose sono le stesse che preparerei se volessi vincere una gara di campionato”.

    Ndicka può giocare questa partita? E con Smalling, dato il suo rientro a Frosinone, si può giocare solo a tre come abbiamo visto allo Stirpe o è stata una casualità?

    “Ndicka sta bene, con noi ha fatto un allenamento, poi ha avuto un paio di giorni l’influenza, è stato a casa, si è curato, sta meglio.

    Con noi si è allenato ieri, anche se era una seduta di scarico. Non starà al 100%, ma è disponibile, verrà in panchina, a darci una mano se ne avessimo bisogno.

    Per quanto riguarda la posizione di Chris dell’altro giorno, a tre, era perché volevo fare una sostituzione che permettesse a lui di entrare. Il mio unico obiettivo era farlo rientrare in campo, fargli riassaggiare il campo con i compagni, fortunatamente era una situazione abbastanza tranquilla di risultato. Lo volevo mettere e abbiamo messo un difensore in più per levare un giocatore stanco.

    Però, lui può giocare a tre o a quattro, ha fatto un po’ tutto quanto. Sono strasicuro che potrà giocare anche a quattro e perché no, magari capiterà un giorno che avremo bisogno di giocare a tre e lui si ricorderà perfettamente come farlo”.

    Vorrei capire il ragionamento su alcuni ballottaggi per la gara, soprattutto a sinistra. Se considererà il minutaggio o altro: tra Angelino o Spinazzola e tra El Shaarawy o Zalewski.

    “Sceglierò come sempre, quello che penso possa farmi vincere la partita. Sceglierò giocatori non solo a sinistra, anche a destra, in mezzo che possano aiutarci a portare a casa il risultato.

    Si fanno mille ragionamenti diversi, sia quando si prepara una partita, sia quando si preparano le precedenti, quando sono molto ravvicinate. Sceglierò quelli che potenzialmente potranno farmi vincere questa e la prossima e quella prossima ancora”.

    L’Europa League è un po’ il giardino di casa di Romelu Lukaku, ha segnato diversi gol, è sempre stato a suo agio. Dybala è il giocatore con più talento di questa rosa. Tocca a loro prendere per mano questa Roma e portarla fino agli ottavi?

    “Io penso che al di là della partita di domani, della partita nostra, c’è bisogno di tutti i giocatori. Abbiamo il mondo del calcio pieno di esempi di squadre con giocatori molto forti, che cercano di prendere per mano le squadre, ma non ci riescono perché magari il resto non funziona o viceversa.

    Grandi squadre, grandi giocatori e magari manca la prestazione di qualcuno e alla fine non arrivi a dama. Io penso che loro ovviamente giocheranno, saranno molto importanti per noi, così come lo sono stati per noi fino adesso.

    Da giocatori di nome come loro ci si aspetta sempre la doppietta o la giocata ad effetto, ma a me interessa che la Roma passi il turno. E perché questo accada, loro dovranno essere dentro la partita, come mille altre volte sono stati. Magari farà gol un altro, magari faranno un assist, magari giocheranno in una maniera che ci aiuterà a recuperare palla velocemente e magari fare gol.

    Per me è veramente indifferente. Sarei contento per loro, so quanto sia importante per gli attaccanti essere decisivi, ma chi segna o chi non segna è davvero indifferente.

    Anche il fatto che abbiano segnato 8 giocatori diversi, sì, mi fa piacere, ma non mi interessa. Se la squadra vince, funziona e magari porta lo stesso giocatore a fare gol, va bene lo stesso”.

    La sua Roma sta facendo molto bene dal punto di vista realizzativo, ma ha registrato solo 2 clean sheet. Questo la preoccupa in vista della partita di domani? È normale subire di più se si rischia di più?

    “No, non è normale. Anche se il clean sheet racconta parte della storia perché il clean sheet è anche a Frosinone, ma avremmo meritato di prendere gol nel primo tempo.

    Un po’ l’imprecisione loro, un po’ la serata ottima di Mile Svilar, ci ha portato un clean sheet. Ma per come la vedo io non è un clean sheet, è una partita in cui abbiamo subito troppo. Paradossalmente con l’Inter, in cui abbiamo preso 4 gol, avevamo subito poco o nulla nel primo tempo.

    Il clean sheet è importante perché ci darebbe la certezza di non essere almeno eliminati nei tempi regolamentari, ma al di là di questo la squadra deve essere equilibrata. Io non chiedo un gioco ultra offensivo, che ci scopre in chissà quale maniera, spesso e volentieri con il Frosinone abbiamo subito azioni da gol quando eravamo abbastanza schierati.

    Dobbiamo essere intanto precisi con la palla, quando l’abbiamo, così da perderla meno spesso. E la terremo più noi per dare loro meno occasioni da gol.

    E, soprattutto, dobbiamo essere molto attenti in fase difensiva perché il Feyenoord è una squadra che crea, che gioca, che segna, hanno sempre segnato in non so quante partite e hanno subito gol solo contro di noi, quindi sarà una partita difficile. Perché loro sono forti, qualcosa subiremo come succede sempre, ma dovremo essere equilibrati e bravi nel nostro gioco, soprattutto quando avremo la palla”.