Partirei con il dire che peggio di così non poteva andare per la Roma: un girone del genere, con il Bayern Monaco subito fuori. È una cosa positiva oppure era meglio un girone un po’ più semplice?
“Girone facile, assolutamente no. Anzi, dei quattro è il più difficile. Da un lato siamo consapevoli di giocare contro una squadra molto forte, tra le più forti d’Europa, ma dall’altro è anche un modo per confrontarci e per capire a che livello siamo. Ripeto, siamo consapevoli di giocare con una squadra veramente forte”.
Ha sciolto i dubbi di formazione? Vista l’assenza di Kramzar, ha in mente di cambiare sistema tattico?
“Certo che ho in mente la formazione, però non dobbiamo dare alcun vantaggio a una squadra così forte come il Bayern. Non posso dire chi scenderà in campo.
Noi vogliamo giocare la partita secondo quelle che sono le nostre caratteristiche, poi è chiaro che la partita stessa ci dirà se avremo la possibilità di attaccare tanto, oppure se dovremo difenderci con tante giocatrici. Sarà sicuramente una partita molto complicata, i ritmi saranno molto alti.
Per quanto riguarda Kramzar, la sua è un’assenza importante per noi. Perché al di là che era in ottima forma, è una giocatrice che può darci delle soluzioni a partita in corso. Però è infortunata e dovremo farne a meno. Però, abbiamo tante soluzioni e questo non deve essere assolutamente un problema per noi”.
Finora abbiamo assistito a un mini-turnover: le chiedo se adesso in poi vedremo una squadra formato campionato e un’altra formato Champions.
“Come ho già detto altre volte, non mi piace parlare di turnover, ma della squadra che andrà in campo. Non ci sarà mai una squadra formato campionato e una squadra formata Champions. Ci sarà una squadra che andrà in campo con undici giocatrici vanno in campo e con delle altre pronte a subentrare, perché in partite come queste non si può giocare in undici ma con tante calciatrici: i ritmi saranno molto alti.
Per cui, per me non ci sono undici titolari, ma ventitré, più quelle che sono rimaste a casa perché infortunate. Dobbiamo sempre parlare di squadra, di gruppo. Domani andrà in campo una formazione che, secondo noi, è quella più importante per affrontare il Bayern, con delle giocatrici pronte a subentrare e a fare la differenza al momento giusto”.
Quanto vi aiuta l’esperienza della passata stagione, quando avete affrontato due volte il Wolfsburg e c’è un paragone che si può fare con il Bayern?
“Tutto il percorso della passata stagione in Champions sicuramente ci ha aiutato. Il fatto di avere già giocato contro il Wolfsburg, una squadra tedesca che quindi possiamo parametrare al Bayern Monaco, è un’indicazione.
Rispetto al Wolfsburg, credo che il Bayern sia molto più capace nel palleggio, è una squadra molto più tecnica, oltre a essere fisica come il Wolfsburg.
Il Wolfsburg aveva una conduzione di gara più diretta, attaccava molto bene la profondità. Il Bayern è capace ad attaccare la profondità, ma in molti momenti della gara sa palleggiare. Ricordo che l’anno scorso fece una grande gara contro il Barcellona, nel girone.
È una squadra forte, con tante individualità. Però, la loro coralità - rispetto al Wolfsburg - è un qualcosa in più”.
Il Bayern è una squadra solida, ha incassato solo tre gol in campionato: le è venuta la tentazione di modificare qualcosa o è più importante mantenere l’identità di squadra, anche per vedere il vostro livello rispetto agli avversari?
“Noi dovremo avere il coraggio di provare a giocare fin da subito secondo le nostre caratteristiche. Questo tipo di partite molto volte vengono indirizzate da momenti, da situazioni, da cosa accadrà. Dovremo essere pronti, quindi, a due tipologie di partite: quella che sappiamo fare e quella che, in certi momenti, ci porterà a difendere con tante giocatrici, sfruttando delle ripartenze.
Non penso che cambieremo il nostro piano. Sarà cambiato se la partita ci dirà che dobbiamo farlo.
La parola coraggio è la cosa più importante in questo momento. Dobbiamo provare a giocare le partite di questo girone con grande coraggio, a partire da quella di domani sera”.
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