Pruzzo è il secondo miglior marcatore della storia della Roma dopo Francesco Totti. Ha collezionato 138 reti in 315 partite con questa maglia. Ha segnato in tutti i modi: di piede, di testa, in rovesciata, su assist di tacco…
Merita di essere raccontato soprattutto attraverso i gol che ha fatto. In un alfabeto dalla A alla Z.
Avellino. Pruzzo – insieme a Fasanelli – è uno dei due calciatori nella storia della Roma ad aver segnato 5 gol in una partita ufficiale. Li fece all’Avellino, nel campionato di rimonta 1985-86.
Banfi. Lino. Il protagonista del film “L’allenatore nel pallone”. Pellicola in cui il “Bomber” partecipa con un cameo interpretando se stesso. E, al termine della partita, Roma 5, Longobarda 1, Pruzzo mostra la mano piena a Oronzo Canà (Banfi). “Tu mi dai una botta al cuore, degli altri non me ne frega niente. Io ti ho visto nascere, facevi ancora pio pio”.
Catanzaro. Il gol numero 10 del Bomber nel campionato 1982-83. La doppia cifra raggiunta anche in quella Serie A. La rete segnata alla squadra calabrese – nel 2-0 finale – rappresentò un passo decisivo verso il tricolore, che sarebbe stato vinto aritmeticamente tre partite dopo a Genova.
Dundee. Una delle tre doppiette segnate con la Roma nelle competizioni europee (le altre due al Ballymena e all’Ipswich Town). Forse i gol più pesanti della sua carriera, che portarono la Roma in finale di Coppa dei Campioni, rimontando il Dundee United dallo 0-2 dell’andata. All’Olimpico, i giallorossi vinsero 3-0, due gol del Bomber, uno di Di Bartolomei.
Esordi. Pruzzo è l’unico giocatore della storia della Roma ad aver segnato al debutto in ogni competizione ufficiale partecipata: Serie A, Coppa Italia, Coppa delle Coppe, Coppa UEFA, Coppa dei Campioni. Alla prima partita, il Bomber non mancava l’occasione con il gol.
Fiorentina. La strana parabola della carriera di Roberto. Segnò la prima e l’ultima rete della sua carriera alla Roma. La prima con la maglia del Genoa, l’ultima con quella della Fiorentina. Già, nello spareggio UEFA a Perugia del 1989, Pruzzo fece gol ai giallorossi da calciatore viola. Giusto il tempo di portare la Fiorentina in Europa, proprio ai danni della sua Roma. E poi smise.
Genoa. Il gol scudetto dell’8 maggio del 1983, alla sua ex squadra. Un colpo di testa imparabile per Martina su assist di Agostino Di Bartolomei. È il momentaneo 1-0, finirà 1-1. Tanto basterà alla Roma per cucirsi sul petto il secondo tricolore della sua storia. E, al termine del match, via con la bellissima invasione di campo dei tifosi giallorossi.
Hellas Verona. La prima giornata di campionato 1978-1979. È l’esordio del Bomber in Serie A con la Roma. E che fa, lui? Fa gol, ovviamente. È un esordio. E lui lo marchia a suo modo.
Inter. Nella storia della Roma c’è un solo giocatore che ha segnato una tripletta a San Siro, il Meazza, la Scala del Calcio. Chi è? Roberto Pruzzo, ovviamente. Inter-Roma 2-4, 26 ottobre 1980.
Juventus. Provate a chiudere gli occhi e ad immaginare un paio di momenti storici di Pruzzo con la maglia della Roma. In caso, vi aiutiamo. 4 dicembre 1983, il gol in rovesciata alla Juventus. E la rete nel 3-0 alla Juventus il 16 marzo 1986, celebrandola togliendosi la maglietta. Il primo nella storia del calcio a fare questo gesto, imitato poi da tanti. Da tutti.
Keizer. Non Soze, quello dei Soliti Sospetti. Che, poi, si scriveva in modo diverso: “Keyser Soze”. Keizer Jan, arbitro olandese. Il direttore di gara che mise a referto il primo gol di Roberto Pruzzo in Coppa dei Campioni all’Olimpico, contro la Dinamo Berlino. Non il primo in senso assoluto, ma il numero uno davanti la Sud, dove all’epoca vigeva il Commando Ultrà.
Lazio. Il 23 ottobre 1983 la Roma vince il derby 2-0. Un gol lo segna Nela, l’altro – ovviamente – Pruzzo. La partita passa alla storia non solo per il successo giallorosso, ma soprattutto per la scenografia in Curva Sud: “Ti amo”.
Milan. il Bomber ha segnato 3 gol con la maglia giallorossa al “Diavolo”. E tutti in trasferta, a San Siro, uno stadio che gli ha sempre portato fortuna.
Napoli. Il suo ultimo gol in giallorosso lo segna il 25 ottobre 1987, al Napoli. Finisce 1-1 all’Olimpico. In una partita con qualche tensione di troppo nel finale.
Oggi. 1 aprile 2025, 70 anni. Auguri, Bomber.
Pisa. La prima e unica doppietta nel campionato 1982-83, quello dello scudetto. Data: 31 ottobre 1982. Roma-Pisa 3-1.
“Quando la metti in mezzo, oh?”. Diceva sempre Pruzzo a Conti durante le partite, mentre Bruno sulla fascia faceva sempre finta e controfinta all’avversario, in attesa di vedere il posizionamento ideale del Bomber per poter crossare al meglio. Ma Roberto brontolava subito…
Rimini. L’unica squadra che inizia per "R" a cui Pruzzo – da giocatore della Roma – ha fatto gol. E questa non è nemmeno una rete banale: la fa nella prima partita della Coppa Italia 1983-84 (vinta 3-1 dai giallorossi in trasferta). Coppa Italia che poi la Roma vincerà.
Sampdoria. Il 5 settembre 1979 la Roma batte 2-1 la Samp nel primo turno di Coppa Italia. La prima rete del match la segna il Bomber. Ed è un successo fondamentale, spiana la strada ai giallorossi verso la fase finale della competizione. E l’epilogo è noto: la Roma vincerà la coppa contro il Torino ai rigori.
Torino. Nell’ultima giornata del campionato 1982-83 la Roma affronta il Torino all’Olimpico. La squadra di Liedholm è già campione d’Italia, ma la passerella davanti ai tifosi per chiudere al meglio non si può sbagliare. Vincono i giallorossi 3-1, segnano Pruzzo, Falcao e Conti.
Udinese. Sopra s’è scritto della tripletta del Bomber in casa dell’Inter nella stagione 1980-81. Nell’arco dello stesso campionato, Pruzzo mette a segno un altro tris contro l’Udinese. Sono le sue due uniche triplette in giallorosso.
Viola. Il presidente con cui il Bomber trascorse i migliori anni della sua carriera e anche il periodo più lungo. Dal 1979 al 1988. Le Coppa Italia conquistate, lo scudetto vinto, la finale di Coppa dei Campioni raggiunta. I gol segnati. 126 sotto la sua presidenza dei 138 complessivi in giallorosso.
Wrexham. L’ultimo gol di Pruzzo con la Roma nelle competizioni europee. Lo segna alla squadra gallese nell’andata degli ottavi di finale di Coppa delle Coppe, il 24 ottobre 1984.
Xanxere. È la città del Brasile in cui nasce Paulo Roberto Falcao. L’unico calciatore nella carriera di Pruzzo a servirgli un assist di tacco, per un gol poi testa. Alla Fiorentina il 25 ottobre 1981.
Yesterday. Una delle canzoni più famose dei Beatles. Loro, i quattro ragazzi di Liverpool icone del rock, che tifano e tifavano reds. Il link è facile: il gol nella partita più importante della nostra storia (finita 1-1 nei tempi regolamentari), in finale di Coppa dei Campioni, lo ha segnato lui, il Bomber. E che gol…
Zampata. Quella che il “Bomber” ci mise in Roma-Atalanta 2-2 del 1979. Quel gol – di fatto – salvò la Roma dalla retrocessione (fu quello del definitivo pareggio). E da quello iniziò l’ascesa della Roma degli anni 80. La stagione successiva sarebbe arrivata la prima Coppa Italia. Poi, tutto il resto.