Un’altra sconfitta con la Cremonese: due occasioni concesse che si sono rivelate fatali. Però, un primo tempo dove la Roma forse non è stata proprio pulita tecnicamente e ha compromesso un po’ la partita: come si legge?
“La scusa della stanchezza non esiste: abbiamo giocato giovedì e oggi è martedì. Siamo stati un po’ sfortunati, nel senso che su una palla e mezza abbiamo concesso due gol. Però, la responsabilità è nostra, tu sei andato nella direzione giusta con la tua domanda. C’è stata mancanza di intensità, mancanza di voglia di entrare e di chiudere subito il match.
Sicuramente, non è vero ma sembrava quasi che una squadra volesse la vittoria più dell’altra. E non è vero perché i giocatori della Roma vogliono sempre vincere. Ma la sensazione è che una squadra stesse giocando la partita della vita e l’altra no.
Abbiamo pagato un prezzo troppo alto, perché se è vero che era una partita che non meritavamo di vincere, è altrettanto vero che non era che meritavamo di perdere per la reazione nel secondo tempo, per il maggiore dinamismo messo in campo nella ripresa. Dopo che è arrivato il gol del pareggio, tutti noi abbiamo pensato che potesse arrivare quello della vittoria. E poi c’è stata la situazione del rigore, e abbiamo perso una partita che non meritavamo di perdere, ma che certamente non meritavamo di vincere”.
Cos’è successo con Serra? La situazione sembrava serena, poi abbiamo visto una reazione un po’ inconsueta da parte sua.
"Tu mi conosci solo da un anno e mezzo, ma c’è gente che mi conosce da tanti anni: sono emotivo, ma non pazzo. E per avere avuto una reazione come quella, qualcosa è successo. Bisogna capire se posso fare qualcosa dal punto di vista legale, perché Piccinini ha estratto il rosso dopo che il quarto uomo gli ha detto di espellermi. Purtroppo, il quarto uomo non ha l’onestà di dire quello che mi ha detto, il modo con cui l’ha detto, il modo in cui mi ha trattato, che ovviamente ha originato la mia reazione. Voglio capire se esiste una registrazione dell’audio di quello che mi ha detto.
Non voglio entrare nella cosa che lui è di Torino, noi dobbiamo giocare con la Juventus e lui mi vuole fuori dalla panchina. Non ci voglio entrare. Voglio entrare nella cosa che per la prima volta nella mia carriera un arbitro, in questo caso un quarto arbitro, si è rivolto a me in modo ingiustificabile. Dopo la partita sono andato nello spogliatoio dell’arbitro. Ho avuto anche la fortuna che Piccinini era il quarto uomo quando io presi un rosso in un match. Ho avuto la fortuna che Piccinini era lì e mi ha visto entrare nello spogliatoio, mi ha visto chiedere tantissime scuse all’arbitro al quale mi ero rivolto in modo non rispettoso.
E adesso Piccinini mi ha visto entrare nello spogliatoio e dire al quarto uomo: Voglio che tu sia onesto, di’ quello che è successo. Lui ha un problema di memoria. Si era dimenticato”.
Provo a ricostruire quello che è successo: lei era andato a chiedere spiegazioni su un fallo.
“Nemmeno delle spiegazioni, ma a commentare. Una cosa che accade in area tecnica e di solito un quarto uomo ti dà ragione, non ti dà ragione o di chiede di stare tranquillo o di bere acqua e di sedere in panchina”.
E le sue parole invece quali sono state?
“Preferisco la registrazione e che si renda pubblica”.
I quattro cambi che lei ha fatto per cercare di dare una svolta alla partita, sono la dimostrazione che la rosa è più profonda rispetto a inizio campionato.
"Abbiamo dato. C’era materiale umano in panchina per cercare di fare dei cambi. Abbiamo fatto non solo cambi di giocatori per giocatori, ma anche cambi di struttura della squadra. Poi abbiamo visto che c’era un attaccante in meno, Meite a centrocampo, abbiamo cambiato di nuovo la struttura. Penso che quando arriva l’1-1 la sensazione di tutti poteva essere: Come finirà, 1-1 o 1-2? Poi c’è stata una situazione nella nostra area ed è finita 2-1 per loro e non per noi”.
Questa sconfitta lascia delle scorie particolari alla Roma? L’inizio del 2023 è stato molto importante.
“Io l’ultima cosa che ho detto ai giocatori prima di questa partita era: "Facciamo un esercizio di immaginazione. Immaginiamo che questa sia l’ultima partita di campionato. Immaginiamo che abbiamo giocato contro tutti e che manca una partita sola: Cremonese-Roma. L’ultima. Se perdiamo, andiamo in Europa League. Se pareggiamo, andiamo in Europa League. Se vinciamo, andiamo in Champions League. Questa partita la vinciamo o no? No. Non l’abbiamo vinta”.
Però c’è spazio per andarci ancora, in Champions League.
“Non ho questo obiettivo. Ho parlato di questo come una situazione di motivazioni prima di giocare la partita. E non ha funzionato. Non penso alla Champions. Ragiono come sempre partita dopo partita. Questa qua è finita pochi minuti fa, è la gara che ho nella memoria e non sto pensando alla prossima di domenica. Però non riesco ancora a lasciare questa partita indietro.
C'è frustrazione. La frustrazione obbliga a un’analisi autocritica. È un peccato che sia successa questa cosa con questo arbitro, il signor Serra. Magari dentro il campo è un arbitro di una dimensione incredibile. Magari è un prossimo Rocchi o Rizzoli o Rosetti o Collina. Magari. Però come persona lo rispetto tanto quanto lui rispetta me".
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