Ecco le sue parole.
La Roma è la squadra che ha preso più pali in assoluto nelle 5 grandi leghe europee. Si è sentito un pizzico sfortunato in questa stagione? Cosa sarebbe potuto succedere se alcuni di quei pali avessero avuto una sorte diversa?
“Prima di tutto, siamo una squadra difensiva. Come siamo una squadra difensiva, abbiamo 27 pali. È un po’ contraddittorio… Non direi sfortunati, potevamo essere più bravi. Che sia palo pieno o una grande parata del portiere. La chiamerei efficienza. Dovevamo metterla dentro. Nel palo non vale. Per me significa che creiamo occasioni, ed è importante.
In una partita in cui partiamo Roma 0, Feyenoord 1, abbiamo bisogno di segnare. E questi pali, invece che crearmi preoccupazioni, mi danno esattamente il feeling contrario. Significa che siamo in grado di creare”.
Le condizioni di Dybala? Come sta il giocatore, può giocare dal primo minuto?
“Onestamente non lo so. Avete visto 15 minuti di riscaldamento, torellino, niente. Poi abbiamo fatto un po’ di organizzazione tattica, con poca intensità. Abbiamo deciso di dare a Paulo altre 24 ore per capire se può o non può.
Domani faremo ulteriori approfondimenti, più intensi, per capire cosa fare. Se farlo giocare, se mandarlo in panchina, se niente. In questo momento non lo so”.
Come ha visto Abraham dopo il gol?
“Sta sempre bene. È un ragazzo felice, sempre sorridente, positivo e scherzoso nel gruppo. Lo vedo sempre bene. Poi gioca bene, male, segna o non segna. Ma dal punto di vista umano, sociale, sta sempre bene. Non è un problema”.
Quanto è importante in questo momento della stagione avere fiducia nelle alternative? Negli ultimi tempi abbiamo visto Llorente e Bove con continuità.
“È molto importante. Llorente e Bove, che hai nominato, sono due giocatori che hanno bisogno di crescere. Bove perché è giovane, non ha ancora storia in Serie A da titolare. Però quest’anno ha già fatto tre o quattro gare dall’inizio. Cresce sempre di più, mi sembra sempre più giocatore, anche se ogni tanto può sbagliare. Fa parte della crescita.
Llorente è già un giocatore di grande esperienza, con esperienza di livello alto. Doveva imparare a giocare con noi, che è cosa differente da imparare a giocare a calcio. Ovviamente, è un giocatore con qualità. Quando è arrivato doveva capire, il nostro gioco era un po’ strano per lui. Ora ha molta più stabilità, è integrato e sono due giocatori in più. Diciamo così.
Però ci sono anche altri. Ed è importante. Mancano otto partite di campionato, 9 con quella di domani, che possono andare a 11, che possono andare a 12. Uno spazio in cui sarà impossibile giocare sempre con gli stessi calciatori”.
Gimenez, l’attaccante del Feyenoord, ha segnato 5 gol in Europa: sta pensando a qualche modo per fermarlo?
“Dobbiamo fermare tutti, riguardo le qualità dovreste chiedere al loro allenatore che lo conosce meglio di me. Lo rispettiamo, così come rispettiamo tutta la squadra del Feyenoord”.
Su Dybala sta facendo una valutazione anche se farlo partire dalla panchina? Domani è una partita che può durare 90, 120 minuti, finire anche ai rigori dove l’argentino è molto bravo…
“Tutto quello che tu stai pensando non è facile. Non è facile. La questione per me è se sta bene o non sta bene. Perché se è un dubbio, sarà sempre un dubbio. Inizia la partita, sicuramente non giocherà 90 o 120 minuti.
C’è rischio che dopo 10 minuti ti mangi un cambio. Se vai in panchina e poi entra e si fa male, ti togli un possibile cambio. È una situazione difficile. Per me la decisione è più se gioca o non gioca. Però non è anche abbiamo tante opzioni, ma in una situazione estrema non dico che non potrà andare in panchina. Vediamo, aspettiamo fino a domani. Anche per voi più bravi, con più contatti, sarà impossibile sapere la formazione che giocherà perché nemmeno l’allenatore lo sa”.
Qual è la migliore strategia per domani? Abbiamo visto contro il Salisburgo e contro la Real Sociedad. Cosa servirà domani? La pazienza?
“Abbiamo bisogno di segnare due gol in più del Feyenoord. Parlare del Salisburgo non ha senso, quella partita è finita, questa non è iniziata. Dobbiamo segnare due gol, se li segneremo nei primi minuti, o negli ultimi, o ai supplementari.
Non so neanche se vinceremo, quello che so è che abbiamo una squadra in piena fiducia, che abbiamo uno stadio che vuole giocare la partita, non vuole essere lì solo ad applaudire, cantare e sventolare la bandiera.
Vogliono giocare con noi, sanno la differenza tra essere allo stadio e giocare la partita, lo hanno fatto già in passato. Ho pieno rispetto per il Feyenoord, ma ho fiducia nei miei giocatori e nel mio stadio”.
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