Cosa sa del Salisburgo? Che posizione ha per lei nel calcio europeo?
“Credo che una squadra che gioca la Champions League voglia dire tanto. Non è facile disputarla per nessuna squadra e penso che questo parli per il Salisburgo. Sappiamo che affrontiamo una squadra difficile - lo ha detto prima il mister -, non sarà una partita facile, ma domani saremo pronti. Sarà certamente una battaglia”.
Si dice spesso che alla base degli infortuni ci siano anche delle componenti psicologiche: quanto ha inciso il Mondiale e quanto può incidere il fatto che non ci più? Ti fa giocare più tranquillo?
“Quando arriva una competizione così, sappiamo tutti quanto sia rischioso perdere un’opportunità del genere. Può succedere attraverso un infortunio, una botta o in qualsiasi manieri. È successo purtroppo anche ai miei compagni. E con la consapevolezza che avevamo noi di poterlo vincere, nessuno vuole rimanere fuori.
Ovviamente, cerco di curarmi al massimo: cerco sempre di stare attento ai dettagli, ho tanta gente che mi aiuta fuori dal campo, in tutti gli aspetti. Cerco di essere sempre al 100% per rendere al meglio. Purtroppo, ho avuto delle brutte esperienze. Ma succede a tanti”.
Con quale spirito si torna ad affrontare l’Europa League, dopo avere vinto il Mondiale? E poi: pensi che la Roma sia una delle favorite per la vittoria finale?
“La conquista del Mondiale è una delle cose più belle che possa accadere a un calciatore. È il massimo. Però, queste sono competizioni diverse, che non ho vinto e che voglio vincere: farò del mio meglio assieme ai compagni e all’allenatore per far sì che la Roma vinca questo trofeo.
Sappiamo che ci sono squadre più forti della nostra, come ha detto il mister, che sono maggiormente favorite di noi per quello che rappresentano nel calcio, ma non si sa mai cosa può succedere nel nostro sport. A volte dei sorteggi fortunati ti possono aiutare: adesso si affrontano due squadre come Barcellona e Manchester United e una delle due per forza andrà fuori.
Ma noi dobbiamo pensare a noi stessi, a fare bene: non possiamo guardare davanti se non battiamo il Salisburgo”.
Iniziano a circolare le voci su di te. A Roma interessano due cose, il futuro di Mourinho e quello di Dybala. Allora ti domando: l’anno prossimo giocherai con la maglia della Roma?
“Con tutto il rispetto, in merito alla clausola inserita quando sono arrivato, quella è una cosa tra i miei procuratori e la Società. Non so quello che succederà a fine anno. Non so nemmeno cosa succederà con me, figurati con il mister. Non lo so, devi chiederlo a lui.
Io vorrei essere allenato da lui, perché per me è uno dei migliori e voglio vincere con lui. Adesso penso solo alla partita di domani, a fare bene, perché l’anno è ancora lungo, ci sono tante partite da giocare. Come ho detto all’inizio, io voglio vincere con la Roma e che l’anno prossimo la Roma sia in Champions”.
Dopo il Mondiale, quanto senti la mancanza di un trofeo europeo per club in bacheca?
“Vincere un trofeo internazionale è molto bello. Non l’ho mai fatto a livello di club. Quindi, è una cosa che mi manca. Dico sempre che vincere aiuta a vincere. Spero di continuare su questa strada. Ho avuto la fortuna di poter vincere tanti trofei in carriera e spero di poter aggiungere qualche trofeo a livello europeo, perché ha un sapore migliore”.
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