Ecco le parole del tecnico giallorosso.
Può spiegare meglio l’importanza della partita estiva con il Tottenham, di cui ha parlato nelle precedenti uscite pubbliche?
“La considero una partita importante perché il Tottenham è sicuramente la squadra più forte affrontata in questa stagione. Era un’amichevole, ma contro una squadra molto forte. Abbiamo giocato contro una squadra poderosissima, senza avere problemi difensivi, abbiamo difeso come squadra. Voi a volte fate il focus su un giocatore o l’altro, date la responsabilità a giocatore A o B, per noi è diverso”.
“Noi, con tutte le difficoltà del caso di giocare contro una grande squadra, siamo stati in controllo della situazione per novanta minuti. L’atteggiamento era molto molto forte. Per questo la considero importante. E per novanta minuti non ho visto questo atteggiamento nelle altre partite giocate”.
Cosa ne pensa dell’Helsinki? E su qualcosa ha posto un’attenzione particolare?
“Mi ha attirato l’attenzione l’allenatore dell’Helsinki. Se una squadra gioca con quell’organizzazione, con quell’idea di gioco, significa che l’allenatore è bravo. Mi piace la squadra. Naturalmente ho fatto l’analisi della partita, l’homework. Non faccio altro da quando è finita la gara con l’Empoli. È una squadra organizzata, che è anche bella da vedere in alcuni momenti della partita, con la sua costruzione di gioco”.
“Il risultato con il Betis è falso, poteva essere tranquillamente diverso. Per me è la conferma dell’evoluzione della qualità del calcio scandinavo, del nord Europa. Le squadre sono ben organizzate, la fisicità è sempre quella, il livello tecnico è migliorato dal punto di vista tecnico. Non sarà per niente una gara facile, come invece si potrebbe immaginare”.
Questo Zaniolo qui è quello che sta cercando dall’inizio della stagione? E domani è pronto per giocare?
“Domani gioca. Gioca. Lo ripeto, è stato un infortunato senza tranquillità. Voleva tornare il più presto possibile. Ha lavorato forte con il settore medico e atletico. Voleva essere presto a disposizione. Voleva anche rischiare quando ancora non era possibile”.
“A Empoli era preparatissimo per giocare, poi in corso di partita ho deciso di cambiare dopo il 2-1. Domani gioca, non so se avrà novanta minuti, ma sarà ad un livello alto. La testa è la cosa più importante. Lui è pieno di motivazione, pieno di fiducia, stavo giocando molto bene prima dell’infortunio. E domani torna”.
Il ritorno di Zaniolo comporterà lo spostamento di Pellegrini a centrocampo. Per lei Pellegrini in mediana perde qualcosa rispetto a quando gioca qualche metro più avanti?
“L’anno scorso ho parlato di tre Pellegrini, tutti e tre sarebbero titolari nella nostra squadra. Perché? Perché può fare tre ruoli diversi. E li fa bene tutti e tre. Per la sua età, può migliorare ancora. È un giocatore top, è importante in tutte le posizioni”.
“Ovviamente se gioca da terzino destro può avere delle limitazioni. È un peccato averne solo uno, mi piacerebbe averne tre. Cercheremo di dargli il ruolo o i ruoli in cui farlo sentire a proprio agio. Non può far tutto insieme, è normale che non lo possa fare. Ma non voglio alimentare questa cosa. La squadra è la cosa più importante. Lui che è il capitano sa bene che la squadra è la cosa più importante. Un giocatore deve stare a disposizione del gruppo. E lui in questa squadra è di un’importanza totale, al di là della posizione in cui gioca. È un giocatore super importante per noi”.
Riproporrà la difesa a tre o sta pensando a un piano B per questa partita?
“Piano b, domani. Dei tre giocano due. E adesso lascio aperto il piano b…”.
A che punto è la condizione di Camara?
“Non è ancora in grado di fare 90 minuti. Quando è arrivato qui non giocava da un mese, l’ultima partita l’aveva fatta con lo Slavia Praga nelle qualificazioni di Champions tipo un mese prima. E quando è arrivato qui aveva qualche difficoltà fisica”.
“Ora dal punto di vista fisico sta migliorando, dal punto di vista tattico sta imparando il nostro modo di giocare, il ruolo dei nostri giocatori di centrocampo. Sicuramente domani giocherà”.
Come procede la crescita di Bove, per lei può ripercorrere i passi di Zalewski? E domani gioca Svilar dal primo minuto?
“Gioca Rui Patricio. A me non piace affidare una competizione ad un giocatore piuttosto che ad un altro. Non è questo il caso. Svilar ha giocato l’ultima e giocherà di nuovo. Un giovane portiere di tanta qualità non può stare tantissimo tempo senza giocare. Ogni tanto deve giocare una partita. Questo significa che giocherà di nuovo, ma non significa che tutte e sei le partite di Europa League le giocherà Svilar. Ha giocato la settimana scorsa, bene, stavolta ci sarà Rui”.
“Bove cresce. Quando eravamo arrivati qui faceva parte della Primavera, non della prima squadra. È un ragazzo intelligente, professionista, prende le cose in modo serio e adulto. Migliora. Ogni opportunità che ha la sfrutta. Sia da titolare, sia in panchina, un minuto o venti. Cresce. Dire se farà come Zalewski è difficile da dire, però è un giocatore che cresce, sì”.
Continuerà a lasciare ai giocatori la decisione del rigore partita per partita?
“Noi decidiamo sempre prima della partita. Decidiamo chi sarà la prima opzione, chi la seconda e chi la terza. Poi, ovviamente il primo deve sentire a se stesso se in quel momento lì ha la fiducia e se si sente bene. Dopo può decidere se dare l’opportunità al compagno di tirare”.
“Per noi in ogni partita c’è un primo, che nell’ultima è stato Lorenzo (Pellegrini, ndr). E domani pure. Domani la prima opzione per il rigore sarà Lorenzo”.
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