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    Mourinho: "Guardiamo davanti, con l’Helsinki dobbiamo fare tre punti”


    Mister Mourinho ha parlato dopo la trasferta in casa del Ludogorets. Queste sono state le sue parole

    Ci sembra un risultato bugiardo. Per settanta minuti siete stati in totale controllo del match, poi cosa è successo?

    “Anche io ho avuto la stessa sensazione. Non voglio dire che abbiamo fatto una partita fantastica, perché non è vero, però mi sembrava più che sufficiente per vincere o quantomeno per non perdere, perché prima del loro gol siamo stati noi ad avere le opportunità. Dopo il loro gol, abbiamo vissuto una situazione difficile negli ultimi cinque, sei minuti.

    Abbiamo avuto una grande reazione e le opportunità per pareggiare. Il pareggio è arrivato e dopo loro hanno fatto un altro gol. Sembra che in queste ultime partite tutto vada contro di noi. Però, meno male che non sono gare da knock-out, meno male che ci sono sei partite e ne mancano cinque.

    Ovviamente, una vittoria nella prima giornata ti mette in una posizione più confortevole, e viceversa una sconfitta ti lascia addosso delle pressioni. Però dobbiamo guardare davanti: la prossima settimana con l’Helsinki dobbiamo fare tre punti”.

    Dove si può fare di più? Dove ci si può aspettare un miglioramento? Magari nel reparto difensivo?

    “Non mi piace parlare di reparto difensivo, perché per me è una squadra che difende, non sono tre o quattro giocatori che fanno reparto. Per me, è il modo in cui la squadra difende.

    A dire il vero, il secondo gol è una conseguenza dell’emotività: la squadra pareggia e non pensa che il pareggio sia un risultato che vuole, e continua a giocare rischiando, e così il secondo gol è fuori contesto. Ma la verità è che trasforma un pareggio in una sconfitta”.

    Un suo pensiero sulla scomparsa della Regina Elisabetta.

    “Mi dispiace tanto. Io non sono uno straniero in Inghilterra, è la mia casa, è la mia famiglia. Viviamo lì da tanti anni. Sono convinto che il 100% delle persone portino rispetto per questa figura grandissima, che io definisco non Maestà ma ‘grandissima Signora’. Mi dispiace”.