Ecco cosa ha detto mister Mourinho dopo questa splendida vittoria!
Cosa l’ha colpita di più?
“Tutto: arrivare in semifinale, che era la cosa più importante, ovviamente. Ma anche il modo in cui abbiamo giocato fin dal primo minuto: con pressing alto, intensità, qualità nell’uscita. Penso che anche quando stavamo sull’1-0 o sul 2-0, tutti sapevamo che la partita era chiusa”.
Lei era molto fiducioso fin da ieri.
“Lo ero anche dopo la partita di Bodo: anche dopo il ko per 2-1 non ho avvertito grandi problemi, avevo la sensazione che eravamo superiori. Il merito è stato dei calciatori, che si sono concentrati sul campo, sulla partita. Siamo più forti e trovo inaccettabile che battiamo il Bodo solo al quarto incontro. Però, questo era quello che contava: era 2-1 per loro ed è finita 5-2 per noi”.
Ha centrato l’undicesima semifinale europea. Ma averlo fatto con questa cornice da tutto esaurito che sensazione le ha dato?
“Fantastica. La gente è con la squadra. Questa empatia, questa passione, è molto, molto positiva. Adesso andiamo a Napoli, e se loro vogliono vincere per conquistare lo Scudetto, noi vogliamo vincere per cercare di finire quinti”.
In questi ultimi giorni c’è una polemica sul giocare bene e il giocare male: c’è una contrapposizione tra allenatori. Qual è la sua posizione?
“Giocare bene e vincere è perfetto, è fantastico. Giocare bene e perdere non piace. Piace solo a coloro che si difendono con la filosofia del 'la mia squadra ha un’identità, io sono un tecnico con un’identità', ma poi quell’allenatore non vince niente. Penso che noi giochiamo molto meglio di quanto sostiene la gente. Ho rivisto la partita con la Salernitana in tranquillità e nel secondo tempo abbiamo giocato veramente bene.
Abbiamo disputato davvero tante partite di qualità. Credo che sia troppo facile dire che abbiamo carattere, che non perdiamo da tanto tempo perché siamo organizzati: io penso che giochiamo molto meglio di quello che la gente dice. Oggi non c’è stata storia, siamo stati la squadra più forte.
All’intervallo ho detto ai ragazzi che non si trattava di umiliare, di cercare di fare sei gol come quelli presi da loro, ma si trattava di andare in semifinale e il miglior modo di riuscirci era quello di continuare a dominare la partita. Negli ultimi dieci minuti era normale che ci fosse gente un po’ stanca, che abbassava le linee, che giocava con l’orologio. Però abbiamo avuto un’ottima attitudine: la squadra merita.
Sono già dodici partite di Conference League, è duro giocare di giovedì e poi di domenica – in questo caso con il Napoli sarà di lunedì – però siamo lì e purtroppo ora saremo noi i portabandiera dell’Italia in Europa”.
Come sta gestendo Zaniolo? La prestazione di stasera è figlia di questa gestione?
“Però Zaniolo vende. E siccome vende, si parla troppo di lui: perché gioca, perché non gioca, perché è infortunato, perché è in panchina. Se ne parla troppo. Sarebbe meglio per lui, per la Roma, e per il calcio italiano che cerca giocatori giovani di qualità, lasciarlo tranquillo.
Oggi siamo riusciti a nascondere che avrebbe giocato. Tutti dicevano che sarebbe andato di nuovo in panchina, ma io sapevo perfettamente che in questa partita un calciatore come lui era importante per attaccare la profondità e lui lo ha fatto molto, molto bene. Ovviamente siamo molto contenti, però domani come minimo sarà in prima pagina per motivi positivi”.
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