È soddisfatto, soprattutto degli ultimi 15 minuti?
“Una squadra stanca. Non è facile giocare di giovedì e di domenica. Sicuramente, Gasperini penserà lo stesso. Principalmente quando giochi fuori, e dopo devi viaggiare, giocare di giovedì e poi di domenica non è facile. Abbiamo cambiato la partita con gente fresca. Ho fatto tre cambi, se non sbaglio. Nel secondo tempo ho fatto dei cambi che hanno dato più energia alla squadra.
La Salernitana ha dato tutto quello che aveva e tutto quello che non aveva, con grande onore, con grande voglia. Però per loro è anche difficile sostenere quell'intensità difensiva per novanta minuti.
Alla fine, penso che meritiamo, perché siamo la squadra che, anche non giocando bene, ha voluto veramente vincere la partita fino alla fine. Però, loro hanno creato una partita molto difficile per noi.
Quanta a quel diverbio alla fine, loro hanno ragione e per questo, io come responsabile della panchina, mi scuso per qualche parola non troppo bella che è uscita”.
Quanto è importante avere uno stadio pieno come oggi, per la sfida di giovedì?
“Dico che i nostri giocatori devono avvertire magari più responsabilità nei confronti dei nostri tifosi, perché è veramente una cosa fantastica: non è che noi stiamo giocando per vincere lo Scudetto. È veramente incredibile. Ed è fantastico sapere che giovedì lo stadio sarà di nuovo pieno per una gara decisiva".
Oggi, mi è piaciuto tanto anche l’appoggio dei tifosi della Salernitana, che non si trovano in una situazione molto bella. E arrivare qui in cinque o seimila per sostenere la loro squadra è qualcosa di fantastico. Amore e passione. È così”.
Non le è venuto in mente all’inizio di cambiare qualche giocatore in più, in vista del match con il Bodo?
“Noi allenatori pensiamo tanto. Però qualche volta decidere non è così facile: c'è sempre l'altro lato. Se si cambia troppo e le cose vanno male, noi allenatori ci sentiamo quasi colpevoli per i cambi eccessivi. Si pensano tante cose, ma poi alla fine dobbiamo decidere.
Questa cosa dei cinque cambi è veramente un aiuto. Io sono felice specialmente per Carles Perez. È un ragazzo fantastico, che lavora come nessuno. Qualche volta per il sistema tattico non sta trovando spazio, per lui, per le sue qualità, ma in una situazione estrema come quella di oggi l'ho messo in una posizione ultra-offensiva in una squadra che non aveva niente da perdere. Sono veramente felice, perché è un gol che dà un’altra storia alla partita, un'altra forza per farci vincere la partita quasi alla fine”.
Quanto è contento dell’approccio di Zaniolo?
“Sono contento. Sono dispiaciuto per lui, perché ha fatto bene e direi benissimo nel senso di cambiare la dinamica della partita, e ha avuto la possibilità di fare due gol meravigliosi. In un caso, il portiere secondo me tocca la palla e se lo fa compie una parata fantastica. E poi ha avuto un'altra situazione in cui sembrava gol. Ha fatto bene per noi.
Dopo la Nazionale è tornato con quel problema: non ha giocato due partite e non si è allenato. Oggi, in quarantacinque ha dimostrato forza e voglia. Questo per me è molto importante.
Anche Veretout è tornato e, anche se ha giocato poco, ha dato qualità alla squadra, con un Cristante che corre come nessuno, che si fa dodici, tredici km a partita, che gioca sempre. E negli ultimi 15 minuti, anche Jordan ha dato una buona dinamica alla squadra. Per me, oggi per me è la vittoria della panchina: dei ragazzi che erano in panchina”.
Non crede neanche un po’ alla Champions?
“No, perché la quarta è la Juve ed è troppo forte per lasciare perdere questa distanza. È un grande campionato fra il quinto e l'ottavo posto: ci siamo noi, l'Atalanta e la Lazio, che qualcuno pensava che dopo il Derby la Lazio avrebbe sentito troppo quella sconfitta, e invece ha fatto due vittorie di fila, anche se con un po’ di fortuna con le decisioni arbitrali. La Fiorentina è fantastica: grande vittoria a Napoli. C'è un campionato tra il primo e il quarto posto e ce n’è un altro tra il quinto e l’ottavo”.
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