Ecco le prime parole del centrocampista armeno nella giornata dell'annuncio.
Quanto sei soddisfatto di avere la possibilità di prolungare la tua esperienza alla Roma?
“Sono molto felice. Alla fine siamo riusciti a raggiungere l’accordo per estendere il prestito e porre le basi per restare un altro anno qui. Mi fa molto piacere la prospettiva di poter rimanere ancora una stagione qui, perché ci sono ancora obiettivi che non ho raggiunto e voglio riuscirci. Non vedo l’ora di farlo, così come non vedo l’ora di poter portare a termine questa parte di stagione ad alti livelli prima di concentrarci sulla prossima”.
Come giudichi la tua esperienza finora alla Roma?
“Sono arrivato qui con tanta fiducia di poter fare bene. Ho iniziato a giocare, ho trovato il primo gol e il primo assist ma poi un paio di infortuni hanno complicato un po' le cose. Quando ero di nuovo pronto e vicino alla forma migliore è arrivato lo stop dovuto al coronavirus. Credo che sia stato il periodo più brutto di tutta la mia carriera ma ora è bello essere tornati per completare la stagione”.
“Non siamo ripartiti nel modo migliore ma non ci arrendiamo, spingeremo ancora forte perché la stagione non è finita. Mancano ancora 10 partite, faremo il massimo per guadagnare più punti possibili”.
Il tuo obiettivo è quello di poter dimostrare le tue qualità con più continuità?
“Certamente, ogni giocatore vorrebbe sempre giocare, ma si sa che non basta solo questa voglia, ci sono cose che l’allenatore vede meglio di quanto possiamo vedere noi. Chiaramente il mio obiettivo è di giocare più partite possibili e quando sarò in panchina mi farò trovare più che pronto ad aiutare la squadra anche a partita in corso”.
“Credo che la nostra squadra sia molto competitiva, abbiamo più di 25 giocatori e in alcuni ruoli abbiamo non solo due ma addirittura tre scelte, il che non è semplice ma è anche un stimolo per far sì che tutti i compagni siano sempre concentrati. Abbiamo tutti un unico obiettivo e per questo lottiamo: vogliamo che la Roma sia un top club che vinca partite e trofei. E anche se può essere difficile giocare una partita e lasciare il posto a un compagno per quella successiva, la cosa importante è lottare tutti per lo stesso obiettivo. Quindi dobbiamo spingerci e supportarci a vicenda e lavorare per fare passi in avanti”.
Dalla ripresa abbiamo giocato due partite: quali sono le tue sensazioni finora?
“Siamo partiti in modo positivo battendo la Sampdoria in una partita che non è stata semplice avendo concesso un gol nei primi minuti. È stata dura riuscire a rimontare ma lo abbiamo fatto, grazie al lavoro dei compagni e soprattutto grazie a Edin che ha segnato due gol incredibili”.
“Sulla partita contro il Milan posso dire che nel primo tempo abbiamo giocato bene, facendo meglio di loro. Non sono sicuro di cosa sia successo nella ripresa. Hanno iniziato a prendere il controllo della partita e noi abbiamo faticato. Ma non possiamo arrenderci ora. Arrendersi è sempre la scelta più a portata di mano ma noi dobbiamo imparare dai nostri errori e non ripeterli”.
La partita di giovedì contro l’Udinese costituisce a maggior ragione una chance per ripartire?
“Sì, ma anche se avessimo battuto il Milan l’obiettivo sarebbe stato lo stesso, quello di vincere questa gara e anche quelle successive. Ora dobbiamo avere ancora più motivazioni contro l’Udinese. Non ci sono partite facili in Serie A, ogni squadra lotta per i propri obiettivi e noi dobbiamo essere più pronti di loro”.
“Giocheremo in casa ma purtroppo senza l’apporto dei nostri tifosi, ma non importa dove e come giocheremo, dobbiamo vincere la partita”.
Come ti sei trovato a giocare a porte chiuse? Ti era mai capitato in carriera?
“Forse in una partita amichevole. Non è piacevole giocare in uno stadio vuoto. Che sia San Siro, che sia l’Olimpico, quello che si desidera è sentire l’appoggio dei tifosi, vederli festeggiare dopo un gol o vedere i loro sorrisi dopo una vittoria. È un peccato ritrovarsi in questa situazione ma sappiamo qual è la ragione e che tante persone sono al lavoro per risolvere il problema e per far sì che i tifosi possano tornare allo stadio il più presto possibile e in sicurezza”.
“Quando questo succederà sarò più che felice di rivedere i tifosi della Roma perché ci mancano davvero tanto. Sin dalla prima partita sono rimasto stupito da come sostengono la squadra. Ovviamente abbiamo avuto anche delle giornate negative ma loro c’erano sempre. Non vedo l’ora di poter giocare di nuovo in uno stadio pieno e spero che quel giorno arrivi presto”.
Come convivi con i nuovi protocolli di sicurezza messi in atto per la ripresa? Vi sentite sicuri?
“Il Club ha fatto tutto il possibile per garantire la nostra sicurezza e sono molto grato alla Roma per questo. Ovviamente questa situazione è una novità per me, per i miei compagni, per il club. Siamo testati ogni settimana, prima delle partite e siamo potuti andare a Milano, in una delle zone più duramente colpite dalla pandemia. È un’esperienza inedita che spero non si ripeta più in futuro, ma penso che anche da questo dobbiamo raccogliere energie positive per andare avanti”.
“In questi mesi abbiamo fatto in modo di rimanere sempre in sicurezza, facendo tutto quello che il Club ci diceva, dal restare in casa allo svolgere gli allenamenti individuali nella prospettiva di poter tornare a giocare”.
In campionato mancano 10 partite, dopo di che ci sarà l’Europa League, una competizione che conosci bene ma che avrà un formato particolare…
“Per prima cosa dobbiamo restare concentrati sulle prossime partite della Serie A. Poi avremo tempo di pensare all’Europa League visto che manca più di un mese in cui possiamo pensare solo al campionato.
“Le partite di Europa League si giocheranno in Germania, senza tifosi e in gare secche, non sarà facile, è una novità per ogni squadra ma queste decisioni sono stata prese per preservare la salute di tutti. Dobbiamo avere fiducia in noi stessi e nella possibilità di raggiungere la finale e di vincerla. Tutte le squadre rimaste in corsa sono molto forti, siamo pronti ad affrontarle e a dare il massimo per vincere”.
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