Insieme alla centrocampista giallorossa erano presenti all’incontro la CT Milena Bertolini, Carolina Morace, Alia Guagni, Ludovica Mantovani, presidente della Divisione Calcio Femminile e Barbara Facchetti, capodelegazione della Nazionale femminile.
Ecco le sue parole.
“Quando ho ricevuto la prima chiamata da una squadra italiana non sapevo molto del campionato di Serie A. Ho ricevuto tante offerte, ho ascoltato le proposte e la Roma mi ha fatto capire quanto tenesse a me e al progetto sul calcio femminile. Ho trovato una struttura anche migliore di quella del Paris Saint-Germain”.
Sei rimasta stupita del numero dei tifosi presenti nella prima giornata contro il Milan?
“Non avevo idea di quanti ne sarebbero venuti, sono rimasta sorpresa dall’atmosfera e anche dalla reazione sui giornali e sui social media. Dobbiamo continuare così”.
Consiglieresti a tua sorella Ada e ad altre calciatrici straniere di venire a giocare in Italia?
“In questi casi non dipende tanto da loro ma dalla qualità del calcio italiano. Quando il prodotto è interessante e competitivo perché non dovrebbe attirare le mie colleghe?”.
Le regole del calcio femminile andrebbero cambiate?
“Penso che la cosa più utile di tutte sarebbe dare alle calciatrici le stesse condizioni di allenamento e di gioco che vengono date agli uomini. Per esempio, riuscire a giocare su campi con erba vera o con erba sintetica di nuovissima generazione aiuterebbe molto ad aumentare la qualità del calcio prodotto”.
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