Come ha ritrovato la squadra dopo le pause delle Nazionali?
“Sono stati dieci giorni senza i nazionali, ma abbiamo avuto tempo per lavorare. Alcuni dei giocatori non sono stati impiegati con le rispettive squadre e saranno a disposizione per giocare”.
Quali sono le condizioni di Smalling?
“Ha avvisato un piccolo fastidio all’adduttore negli ultimi giorni, non è niente di grave, abbiamo scelto di gestire la situazione e preferiamo non correre di rischi: lo vogliamo al cento per cento, non al settanta o all’ottanta. Ci sono una serie di ravvicinata di partite e in accordo con lo staff medico ho scelto di gestire la situazione in questo modo”.
Cosa si aspetta di vedere di diverso rispetto alle prime due giornate di campionato?
“Ho visto la squadra migliorare giorno dopo girono, sono fiducioso rispetto a quanto fatto in settimana. Vedremo qualcosa di diverso ma non ho intenzione di svelare oggi la strategia rispetto alla gara di domani”.
È il sesto infortunio muscolare in stagione: ha individuato qual è il problema? Troppo lavoro? Troppi carichi in palestra?
“Anzitutto vorrei dire che non sono il tipo di persona a cui piace trovare scuse, pretesti o alibi, tra campi, palestra e altri aspetti. Lei ha fatto riferimento a sei situazioni distinte. Under si è fatto male con la Nazionale e non ho la Roma. Pastore non ha avuto un problema muscolare, ha una storia recente di diversi infortuni: ci sono dei momenti in cui noi abbiamo il dovere di gestire certi calciatori a rischio e qui ce ne sono alcuni. Su Smalling: non è un problema muscolare, ha avvertito un dolore all’adduttore e abbiamo deciso di non correre rischi per evitare di peggiorare e la situazione. L’infortunio di Spinazzola si può verificare e può succedere. I due casi che meritano oggetto di attenzione sono quelli di Zappacosta e Perotti, premesso che anche quest’ultimo rientra nella casistica di calciatori a rischio per situazioni passate. Diego si è fatto male nella rifinitura mentre lavoravamo sui calci piazzati, senza fare sforzo fisico. E Zappacosta nel riscaldamento pre-partita. Sono situazioni poco normali e che abbiamo ritenuto di dover approfondire. Poi possono entrare in gioco aspetti e sfere psicologiche in un calciatore. Sappiamo dei casi difficili che ci sono stati in passato con gli infortuni, ma fin dal primo giorno questa è sempre stata una nostra cura e preoccupazione. Assieme allo staff medico stiamo cercando di evitare queste situazioni. Non riguardano solo noi, ma tutti i club, anche i maggiori europei, anche in Italia. Dal canto nostro stiamo sviluppando programmi rigorosi per prevenire questa situazione. Stiamo gestendo sia il gruppo nel complesso, sia i giocatori più a rischio con la massima cautela e attenzione”.
Mkhitaryan ha fatto pochi giorni di allenamento con i compagni: sono sufficienti per giocare subito o vuole aspettare ancora un po’?
“Vi ho abituato male perché ho sempre svelato che avrebbe giocato. Ma oggi non ho intenzione di farlo. È arrivato in buone condizioni, è intelligente ed è a disposizione”.
Contro il Genoa e la Lazio abbiamo visto una squadra più bassa rispetto al pressing che c’è stato nelle amichevoli: torneremo a vedere una squadra più aggressiva in fase di recupero dato che il Sassuolo giocherà con la difesa a quattro?
“Non so se il Sassuolo giocherà a quattro, l’allenatore l’anno scorso ha cambiato sistema diverse volte e noi ci siamo preparati in funzione di diverse possibilità. Per quanto riguarda la fase di recupero palla, contro Lazio non mi è piaciuto il pressing attuato, la squadra è diventata troppo passiva e pressava poco. Io voglio che la squadra quando ci siano le condizioni sia alta”.
Quanto manca per vedere veramente la Roma di Fonseca?
“Come ho già detto, ho notato miglioramenti costanti da parte della squadra. Ho fiducia nella partita di domani, vedremo ulteriori miglioramenti sia per la qualità di gioco sia per idee che saranno utili al futuro. Stiamo crescendo rispetto alle due partite di campionato, anche se in quei casi non sono mancati aspetti positivi”.
Pellegrini ieri si è detto a completa disposizione dell’allenatore, ma se avesse la possibilità di scegliere giocherebbe come trequartista. Cosa potrebbe apportare in quel ruolo rispetto a quello da mediano?
“Pellegrini è un giocatore che può ricoprire bene diversi ruoli, non vi dirò dove giocherà domani: è un calciatore di qualità, è intelligente, in tutti ruoli capisce e sa cosa deve fare”.
Il Sassuolo ha fatto il 68 per cento di possesso palla nelle prime due giornate, nessuna squadra ha fatto meglio: è questo quello he vuole lei dalla sua squadra? Cosa pensa di De Zerbi?
“De Zerbi è un allenatore eccellente, coraggioso, gli piace tenere la palla: basta vedere le statistiche. Quando una squadra propone questo tipo di calcio merita senza dubbio la mia attenzione e i miei complimenti. Io voglio una squadra he tenga di più la palla e ci stiamo lavorando. Qui in Italia mi sembra che le squadre non abbiano la pazienza nella gestione della palla e che vadano molto in verticale, ma io voglio gestirla meglio in tutti nostri momenti di gioco. continueremo a lavorarci: voglio migliorare. Posto che il campionato italiano ha delle caratteristiche molto specifiche che rendono questo gioco difficile, bisogna adattarsi ed è quello che sto facendo. Ci sono principi, però, dai quali non intendo arretrare. È necessario un cambiamento di mentalità, bisogna trasmettere questo messaggio”.
È soddisfatto di Zaniolo?
“Sì, deve capire il gioco e lo sta facendo. Sta crescendo, aiuta in fase difensiva. È un processo di crescita, ha grandi qualità e riponiamo in lui grandi speranze”.
Soddisfatto del mercato?
“Stavamo cercando un difensore centrale esperto, è arrivato Smalling che mi ha sodisfatto. Anche Mkhitaryan è un giocatore di qualità che può giocare in diversi ruoli. Anche Kalinic, un giocatore esperto che ha giocato in Italia: deve migliorare fisicamente, ma sarà importante per noi. Gli ultimi arrivi mi lasciano soddisfatto”.
Si può migliorare la fase difensiva a zona?
“Stiamo lavorando molto sul controllo della profondità. Qui in Italia le squadre tendono a essere molto verticali e dobbiamo controllare bene lo spazio. Ci abbiamo lavorato molto. Bisogna fare una distinzione tra Lazio e Genoa: con la Lazio abbiam controllato bene la profondità e non abbiamo sofferto la palla alle spalle, ma sono cambiate delle cose. Contro il Genoa abbiamo sofferto di più, ma abbiam lavorato per apportare i correttivi giusti”.
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