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    Di Francesco: “Mirante in porta contro il Chievo”


    Nella trasferta contro il Chievo, Eusebio Di Francesco dovrà rinunciare al portiere titolare Robin Olsen e a Kostas Manolas

    “Ci sono dei calciatori che non saranno convocati per il riacutizzarsi di alcuni problemi. Olsen non sarà convocato per un problema al polpaccio e Manolas per via un problema al pube”, ha dichiarato il tecnico giallorosso in conferenza stampa. “Resteranno entrambi a casa, sperando che ci siano martedì. Da valutare c’è De Rossi, che è rientrato per 90 minuti e si è anche allenato bene ma non è ancora nelle condizioni ottimali per sostenere più impegni ravvicinati ma sono contento della sua condizione. Abbiamo recuperato Juan Jesus che ha accorciato i tempi di recupero, sarà convocato. Abbiamo avuti tutti sensazioni positive anche se era fuori da quasi un mese”.

    Come sta Mirante? E che tipo di portiere è Fuzato?

    “Grazie al grande lavoro di Marco Savorani, Fuzato è cresciuto tantissimo. Gli manca un po’ di esperienza ma con il Chievo giocherà Mirante, ha superato il problema al polpaccio. Ma posso assicurarvi che Fuzato è un portiere di ottima prospettiva, che cresce giorno dopo giorno”.

    La Roma contro le piccole ha perso 12 punti: come mai e quali sono le insidie per Chievo-Roma?

    “È capitato a noi e anche ad altre squadre visto che siamo tutti lì. Sono squadre agguerrite, che lavorano molto sulla fase difensiva. Noi abbiamo avuto poca continuità, a volte abbiamo dominato e non siamo riusciti a chiudere le partite. Dobbiamo essere più cinici e fare una fase difensiva adeguata come l’abbiamo fatta con il Milan”.

    La fascia destra Karsdorp-Schick può essere riproposta a Verona?

    “Può essere riproposta in questa e anche in altre partite. Rick ha avuto maggiore continuità in fase difensiva, nella quale lui può avere qualche pecca in più venendo da un campionato differente. Ha lavorato bene, con equilibrio e con buone letture. Patrik ha messo dentro la verve e la cattiveria che deve fare parte di ogni calciatore”.

    Nzonzi può reggere al fianco di due mezz’ale di spinta come riesce a De Rossi?

    “Hanno caratteristiche differenti ma reggono l’equilibrio del centrocampo. Nzonzi può giocarci con caratteristiche differenti. Abbiamo giocato più di 20 partite con il 4-2-3-1, alcune anche ottime. Quella che ci è mancata è la continuità. Al di là del sistema di gioco contano più gli atteggiamenti. A me piace il 4-3-3 come sapete, per quello che può portare. Potremmo riproporre questo sistema di gioco con il Chievo, così come il 4-2-3-1”.

    Zaniolo ha bisogno di riposare o giocherà?

    “Giocherà di nuovo, in questo momento è libero a livello mentale e vorrei sfruttare la sua gioventù, la sua voglia di essere aggressivo, determinato e voglioso sempre. Deve migliorare in alcune scelte, a volte è fin troppo generoso ma ben venga questa esuberanza nei ragazzi”.

    Dzeko e Schick possono giocare ancora insieme domani?

    “Potrebbero essere riproposti, così come la catena Karsdorp-Schick. Una squadra non può fisicamente avere una risposta quattro giorni dopo Firenze, in cui fisicamente eravamo disastrosi. Ci sono altri aspetti. La condizione più che dalle partite arriva dagli allenamenti. Ho visto la squadra allenarsi in un certo modo, ne sono contento anche se come dico sempre, non basta”.

    Giocherà Juan Jesus dall’inizio o Marcano?

    “È difficile che Juan Jesus possa partire titolare. Oggi ha ritrovato un po’ di sicurezza ma ricordiamoci anche di come era uscito, sembrava si dovesse anche operare. È già un vantaggio che sia a disposizione”.

    Come hai fatto a far capire a Schick di impegnarsi per rincorrere anche il terzino?

    “Si era creato un ambiente un po’ particolare domenica ma devo dire che è cresciuto in questo sento. Anche in altre partite ha vinto tanti duelli di testa. È cresciuto tanto anche in autostima, ma non dipende solo dall’allenatore ma da tutto quello che lo circonda. A un certo punto della carriera arriva il momento di crescere anche dal punto di vista mentale, degli atteggiamenti, della cattiveria agonistica. Bisogna anche sporcarsi per giocare a calcio, non c’è solo l’eleganza. Deve esserci la continuità”.

    Florenzi sta vivendo un momento particolare, non dei migliori: come lo sta vedendo? La crescita di Karsdorp può stimolarlo?

    “Sì, la competizione può fare da stimolo. Alessandro veniva da un momento di inattività per via della febbre e un po’ l’ha subito. Sono contento che tornerà a brillare, si mette sempre a disposizione. È un momento in cui tutti siamo un po’ in sofferenza, ma risultati e prestazioni riporteranno questi calciatori importanti a un certo livello”.

    Ha avuto di parlare con Kolarov sull’episodio di Kolarov con il tifoso alla stazione Termini?

    “Siamo tutti uomini e si possono dire cose sbagliate. In questo momento e in questo posto cose come questa si enfatizzano. Lui è molto dispiaciuto. Posso solo dire che Kolarov ha sempre dimostrato attaccamento al suo lavoro e a questa maglia. Ha giocato un mese e mezzo con il piede fratturato, dopo le partite non camminava per mettersi a disposizione del mister, dei compagni e della Roma. Poi avvengono cose sulle quali si può mettere una pietra sopra. Credo che Kolarov sia molto importante per la squadra e mi auguro che tutti tornino a sostenerlo. Ha sempre dato il massimo in tutto quello che ha fatto”.

    Qual è il problema di Pastore? È un questione fisica o di scarsa abitudine ai suoi schemi?

    “Sono tante componenti, gli manca un po’ di continuità anche per colpa mia. Si allena sempre bene ma c’è differenza tra partita e allenamento. Javier deve continuare ad allenarsi e fare il suo lavoro al meglio, davanti a sé al momento ha Zaniolo che sta facendo benissimo. Ma abbiamo bisogno di tutti. Mi auguro che torni a essere il giocatore che tutti conosciamo”.