“Nel collezionismo va trovata una propria nicchia. La mia passione per le spillette è nata in occasione della finale di Coppa Campioni a Roma tra Liverpool e Borussia Moenchengladbach del 1977. Abitavo davanti lo Stadio Olimpico ed era pieno di tifosi inglesi, con cappelli pieni di spillette”.
Da quel momento, la sua collezione è cresciuta fino a contare diverse centinaia di pins, tutte ovviamente legate alla Roma, in particolare agli impegni internazionali del Club.
“In Inghilterra era una vera e propria cultura, le società stesse producevano spillette per celebrare partite o ricorrenze. In Italia invece non c’era un vero e proprio mercato di prodotti ufficiali”.
Siete in tanti a collezionare spillette della Roma?
“No, non siamo in molti, ne conosco un paio ma non c’è un comunità come ad esempio tra i collezionisti di spillette dell’Hard Rock Cafè, non ci sono serate in cui ci si ritrova magari per scambiarsi qualche pezzo”.
“I principali produttori sono tradizionalmente inglese e russi, che ancora ne creano tante legate alle partite ai gironi delle competizioni europee. Un altro filone della mia collezione riguarda i gruppi della Curva Sud, una di quelle a cui sono più affezionato è una spilletta del CUCS”.
Ricordi con che spilletta hai iniziato la tua collezione?
“Se non ricordo male, ho iniziato con quattro spillette trovate al mercatino di Porta Portese, molto artigianali, con lo stemma neanche stilisticamente perfetto. Poi con l’avvento di internet si sono aperte molte più opportunità. Ne ho trovata anche una che commemora la partita con il Gornik Zabrze, quella della famosa monetina con cui la Roma venne eliminata in semifinale di Coppa delle Coppe nel 1970”.
Le acquisti solo online o anche in qualche negozio?
“Di solito faccio una trasferta europea a stagione, possibilmente contro squadre inglesi. Mi piace come il calcio viene vissuto in Inghilterra e fuori dagli stadi si trovano sempre bancarelle che vendono spillette del singolo match o del girone del quale le due squadre fanno parte.
Quella delle spillette è una moda diffusa anche in Germania, dove sono principalmente i club a produrle. Spesso mettono in vendita la spilletta che riproduce la divisa della stagione in corso, cosa che mi piacerebbe tantissimo se venisse ripresa anche qui. In Inghilterra invece è rimasta più amatoriale come usanza”.
C’è una spilletta di cui sei alla ricerca o che rimpiangi per non essere riuscito a comprarla?
“C’è n’è stata una che ho provato a comprare su Ebay. Era a forma di francobollo con il Lupetto. Ho sottovalutato la concorrenza e la mia offerta è stata superata”.
Ci faresti la Top 5 della tua collezione?
“Non è facile scegliere, ne ho tante in collezione molto belle ma ci provo”.
“Questa la scelgo perché fa parte di una serie di spillette originali realizzate proprio dalla Roma. Questa col pallone e lo stemma al centro dal punto di vista grafico mi piace moltissimo. Fu messa in vendita intorno al 2006. Si vede che c’è una cura particolare nei materiali, è meno grezza rispetto alla maggior parte delle spillette che ho in collezione”.
“Le spillette che commemorano i gironi delle coppe europee mi piacciono molto. Tra le tante che ho, questa con la forma di una sciarpa mi piace in particolare, si differenzia dalle altre. Questa è del girone di Coppa Uefa del 2005-06, in cui affrontammo Strasburgo, Basilea, Stella Rossa e Tromsoe”.
“Questa mi ricorda il mio periodo trascorso in Curva. È un leone rampante con influenze scozzesi. Lo stesso disegno si trovava nelle sciarpe del gruppo del 1982, ne avevo una che purtroppo ho perso. All'epoca il tifo inglese era di ispirazione, in particolare quello della Kop del Liverpool che era il più coregorafico. Poi la finale del 1984 ha cambiato le cose".
“Questa è moderna ma rientra nel canone della spilletta a forma di maglia che mi piace. È recente ma è affascinante perché ricorda una maglietta del passato. Mi piacerebbe moltissimo che ogni anno venisse prodotta una spilletta con la maglia della stagione. Anzi mi piacerebbe avere proprio un cofanetto con le spillette di tutte e tre le maglie stagionali”.
“Questa commemora un’amichevole tra Real Madrid e Roma nell’agosto del 2002. Si giocò al Giants Stadium di New York e faceva parte delle iniziative per il “Live and let Live”, una raccolta fondi per la lotta all’AIDS. Ci sono affezionato perché è molto rara e c’è stato dietro un lavoro di ricerca molto accurato”.
“L’ho acquistata da un collezionista russo. In realtà non era in vendita ma sono riuscito a ottenerla in cambio di un particolare match program. Questa è il classico esempio dello stile delle spillette russe, sovietiche all’epoca, non eccelsa come materiale ma molto elaborata. Commemora la sfida della Coppa delle Coppe del 1992”.
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