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Gandini su Derby e le barriere dello Stadio Olimpico

Gandini su Derby e le barriere dello Stadio Olimpico

Umberto Gandini, amministratore delegato dell’AS Roma, a cinque giorni dal Derby ha parlato della prima stracittadina della Capitale che vivrà da dirigente giallorosso

“Penso sia facile dire che il Derby non è una partita come le altre, nella mia carriera ho avuto le possibilità di viverne molti, ma in un ambiente totalmente diverso”.

“È il mio primo derby romano, viene in un momento molto importante della stagione, con le squadre che stanno entrambe dimostrando di essere competitive. Noi siamo a quattro punti dalla capolista, abbiamo inanellato una serie di risultati buoni in casa, giochiamo in trasferta ma sempre all’Olimpico quindi ci auguriamo di continuare questa tradizione positiva”.

La squadra di Spalletti domenica scorsa ha accorciato le distanze dalla Juventus capolista, che affronterà nello scontro diretto del 17 dicembre.

“È un precorso, è una tappa, ma ha un’importanza molto elevata dal punto di vista della supremazia cittadina alla quale teniamo particolarmente, ma è ovviamente un momento delicato della stagione. Entriamo in un trittico importante, decisivo e di alto livello: derby, Milan in casa e Juventus in trasferta. È fondamentale per noi essere pronti, avviare questa striscia di partite con il piede giusto e continuare a stare in quelle posizioni di vertice che ci permetteranno di essere competitivi fino alla fine”.

Gandini ha anche toccato l’argomento delle barriere che dividono le due curve dello Stadio Olimpico.

“Noi non possiamo far altro che continuare a sensibilizzare la autorità sulla necessità di aprirsi a un rientro sereno della tifoseria nello stadio. Questo è un tema all’ordine del giorno, ci sta particolarmente a cuore: non stiamo vivendo l’Olimpico al quale siamo abituati, mentre abbiamo grandissima partecipazione e seguito in trasferta. È una richiesta che la società sostiene, viene direttamente dai giocatori e dai protagonisti che vorrebbero giocare in un contesto e in una cornice che meritano”.