La prima finale di sempre della UEFA Europa Conference League dà la possibilità di scoprire uno stadio di recente progettazione che rappresenta una gemma nel panorama europeo e che porta con sé un’anima italiana ben definita, in questo caso perfettamente calzante con l’arrivo della Roma per l’ultimo atto del torneo.
Sembra quasi una coincidenza voluta ma è così. Lo stadio di Tirana è il prodotto dell’immaginazione di architetti italiani, e non solo nel caso dell’attuale edificio. L’Arena Nazionale che accoglierà i tifosi giallorossi è stata infatti costruita sul luogo del vecchio stadio di Tirana, il Qemal Stafa Stadium, progettato nel 1939 dall’architetto Gherardo Bosio.
Il nuovo impianto è invece stato tratteggiato dalla matita dello studio Archea Associati, guidato dall’architetto Marco Casamonti. E così come Casamonti, anche Bosio era di Firenze, il che sottolinea un sorprendente legame con l’Italia e con la tradizione e il gusto estetico del nostro Paese.
Si dice “restauro filologico” ma si spiega con: unire fra loro antico e nuovo, così che tutto sia perfettamente riconoscibile dal visitatore. E se arrivate davanti alla facciata dell’Arena Kombëtare lo noterete subito: superato l’ampio piazzale e il porticato del Museo Archeologico cittadino, sul lato ovest, vedrete una splendida porzione in blocchi di marmo chiaro, con una coppia di scalinate poste al centro della facciata contemporanea del nuovo impianto.
Quella parte è oggi l’unica originale rimasta del vecchio stadio, restaurata con cura e diventata l’elemento che porta avanti il percorso estetico e storico di questo luogo e continua a essere l’ingresso monumentale dell’edificio. Chi ha realizzato lo specifico intervento di restauro? Ancora una società italiana, Tacheolab!
Lo stadio di Tirana è stato inaugurato a novembre 2019 ed è considerato una gemma fra i nuovi impianti del calcio europeo. La forma è inconsueta, e la pianta rettangolare è caratterizzata da quattro lati a controcurve concave. Il rivestimento è l’altro elemento che non si può non notare a prima vista: 3.200 elementi frangisole rendono la facciata dinamica e lucente nei toni del rosso e del nero, i colori nazionali albanesi.
Una torre alta 100 metri, che ospita una struttura alberghiera, svetta sull’angolo nord-ovest dello stadio e guarda verso l’interno, dove i 23.500 posti sono disposti su gradinate molto raccolte e compatte.
Una piccola bomboniera che risalta con il rosso acceso dei seggiolini e quell'incombente parete della tribuna ovest, eccezionalmente invasiva rispetto alle dimensioni del settore: questo lato dello stadio ha il ruolo di un'ideale "quinta teatrale", e crea il palcoscenico perfetto per una grande finale europea.
Arena Kombetare significa “Stadio Nazionale”, in lingua albanese.
Le quattro tribune hanno intitolazioni specifiche:
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