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De Rossi: “Dobbiamo trovare le motivazioni tra di noi, guardandoci negli occhi”


Al termine di Bologna-Roma 2-0, Daniele De Rossi ha analizzato la sconfitta e il momento che sta attraversando la squadra

“Qualcosa che non funziona c’è e dobbiamo trovare le motivazioni tra di noi, guardandoci negli occhi”, ha dichiarato il capitano giallorosso. “Pensavamo di fare tutt’altra partita, il primo gol forse ci ha tagliato le gambe. Dobbiamo analizzare questi errori, mancano troppe partite, la stagione è ancora tutta nelle nostre mane.

Si riesce a dare un senso a questo momento della Roma?

“Il senso illogico di quando le cose vanno molto male e sembrano impossibili da invertire e c’è il senso dell’esperienza che dice che di periodi così ne abbiamo passati e ne siamo usciti, a volte meglio, a volte peggio ma c’è tempo e l’obbligo morale di provare a fare meglio di così”.

In situazioni così, quando si ferma la comunicazione, è giusto continuare con lo stesso allenatore?

“È lo stesso allenatore che ci ha portato in semifinale di Champions, è lo stesso con cui comunichiamo comunicavamo, non vedo perché debba essere preso per colpevole solo lui. Per battere Bologna e Chievo non c’è bisogno di avere Guardiola in panchina. Dobbiamo assumerci le nostre responsabilità, il Mister dovrà rivalutare tutto quanto, vedere dove stiamo sbagliando tutti, quando le cose vanno così male non si salva nessuno. Non mi sembra il momento di dover dare la colpa all’allenatore”.

Voi più esperti dello spogliatoio farete qualcosa per risollevare la situazione?

“Lo facciamo già e non sta funzionando, si parla, ci si auto responsabilizza. Noi anziani non siamo meno responsabili dei giovani. Sono sicuro che ne usciremo. Ci attendono due partite che non possiamo sbagliare”.

De Rossi ha dedicato un pensiero anche Giorgio Rossi, nel giorno in cui si è appreso della sua scomparsa.

“Era una persona molto importante per tutta la Roma, per me in particolare, mi ha accudito come un nonno. Sapevamo che non stesse bene, speriamo stia meglio adesso. In momenti come questi ci sosteneva più di tutti”.