Ecco cosa ha detto il nostro allenatore.
Partirei dal significato della gara con il Verona e come stanno Dovbyk ed El Shaarawy?
"Hanno fatto oggi allenamento differenziato, stanno tutti e due bene, per cui sceglierò come al solito tra stasera e domattina. La partita con il Verona è difficilissima, perché si sono quadrati, si sono quadrati a meraviglia, è una squadra che chiude tutti gli spazi e poi riparte a mille all'ora. In pratica il terzo gol che hanno fatto nel girone d'andata contro la Roma lo riproporranno 10-15 volte.
Per cui, dobbiamo stare attenti, non farci affogare nella loro ragnatela e far sì che loro ripartano sempre in contropiede. Sarà una partita difficilissima e importantissima perché vogliamo far bene, vogliamo i tre punti ma sarà dura".
Come sta la squadra mentalmente e fisicamente? Sta un po' accusando questo ritmo così intenso, questa lunga cavalcata per arrivare fino alla parte alta della classifica? Sta pensando a qualche cambio per far riposare chi non sta al 100%?
"Sono sincero, quello che hanno fatto i ragazzi ha qualcosa di prodigioso: hanno fatto una rincorsa meravigliosa, fisicamente la squadra sta bene. Lo stato di forma non è ottimale, e sapete perché? Perché vedevate che prima la squadra giocava uno o due tocchi, si trovavano, cambiavano gioco, entravano, facevano tutto con una leggerezza meravigliosa. Non lo stiamo facendo, e questo a dire il vero è merito anche della controparte, perché incontrare la Juventus, incontrare la Lazio non è così semplice.
Però questa squadra sta facendo il massimo, sta lottando, sta cercando di tirar fuori il meglio che può in questo momento delicatissimo e importantissimo per la Roma. Cambiare? Sì, si può anche cambiare, ma bisogna avere proprio il bilancino del farmacista".
C'è un po' di preoccupazione per il rinnovo di Svilar?
"No, non credo perché il ragazzo vuole restare qui. Naturalmente il suo procuratore fa il suo lavoro e noi stiamo facendo il nostro, ma io sono convinto che poi alla fine si concluderà con una soddisfazione reciproca".
Le chiedo se si è dato una spiegazione alla partita che ha fatto Dovbyk contro la Lazio. È mancato qualcosa in voglia, in determinazione oppure le colpe sono anche della squadra che l'ha servito poco e male?
"Le colpe non ci sono in una squadra, c'è sempre un 50-50. Lui si dovrebbe far vedere di più e la squadra dovrebbe servirlo quando lui si muove. Tante volte lui parte e non gli diamo la palla, per cui è 50-50. Quello che gli dico sempre è questo: sì va bene il gol, però oltre al gol devi dare la prestazione. Per prestazione io intendo che va a lottare, che va a pressare, che rientra, che si fa vedere. Ecco, ci sta lavorando. Io non sono soddisfatto e credo che non sia soddisfatto neanche lui. Mi deve dare di più".
Più o meno un anno fa, c'era De Rossi al suo posto che parlava di giocatori di gamba e della necessità di migliorare la squadra per arrivare a giocarsi il campionato. Qualcosa forse è stato fatto in queste sessioni di mercato. Lei stesso dopo la Juventus ha detto che c'è ancora un gap. Ecco, dopo cinque mesi in panchina le chiedo: qual è la direzione per il futuro?
"Intanto pensiamo a quest'anno. Noi cerchiamo di risolvere le questioni quest'anno. Quello che ha detto Daniele un anno fa è vero, quello che abbiamo fatto quest'anno è stato il massimo, perlomeno da quando sono arrivato io: è stato il massimo di quello che potevamo fare.
Abbiamo giocatori giovani che possono crescere, che devono crescere e naturalmente il gap contro quelle 4-5 squadre che stanno lassù è notevole, e questo lo vedono tutti, anche coloro che non sanno di calcio".
Contro la Lazio dopo pochi minuti c'è stato quel calcio di punizione e si sono visti due giocatori della Lazio che facevano i blocchi, con Romagnoli che entrava dentro. E nel secondo tempo i giocatori della Roma si sono fatti fare i blocchi senza quasi lottare. Non si è un po' arrabbiato per questa cosa? Non è rimasto un po' deluso? C'è qualcosa che non ha funzionato?
"Sono molto deluso e molto arrabbiato. E dobbiamo lavorare di più. Solo con il lavoro. Alcune volte ci manca proprio la scaltrezza, la furbizia, l'essere determinati a non fare entrare l'avversario dentro l'area di rigore: è tutta questione di carattere, di allenamento e di voglia di non farsi sopraffare. Ecco, noi in alcuni momenti restiamo così, pensiamo di andare a prendere la palla da soli. E invece no: non la prendo io e non la prendi neanche tu avversario. Questo è il mio credo.
Per cui dobbiamo un attimo ricompattare, perché ho visto che sono nove, dieci i gol presi da calcio d'angolo o da punizione. Una squadra che vuol far bene queste cose non le deve permettere con così tanta ripetitività".
Dal rinnovo, Nicolò Pisilli ha giocato relativamente poco: 21 minuti nelle ultime sei partite. Come mai questa diminuzione di minutaggio da parte del centrocampista?
"Sì, lui ha fatto bene da quando sono venuto. In questo periodo era sceso molto di condizione ed è normale. Adesso si sta riprendendo, per cui ha le stesse possibilità dei compagni. Non è una questione di contratto, del fatto che si sia sentito sazio, perché è un ragazzo che dà sempre tutto durante gli allenamenti. Però un tecnico si accorge se le cose gli vengono naturalmente o non gli vengono come faceva prima. Per cui un attimo e sarà il Pisilli che conosciamo tutti".
In un podcast, Hummels ha ribadito che lui aveva già deciso di smettere, che aveva voglia di non fare più la stessa vita. Visto che l'ha sempre definito un pilastro, è stato sopravvalutato qualche aspetto caratteriale del giocatore?
"No, per niente. È una colonna, lo ripeto, è un grande giocatore e io sono convinto che, se lo metterò dentro, quando lo metterò dentro farà la sua prestazione".
I giocatori credono realmente di poter raggiungere l'obiettivo Champions League?
"Lei scommetterebbe un euro sulla Champions League della Roma. Lo vuole perdere? Siamo onesti. Se raggiungiamo la Champions League è perché le altre sbragano e noi facciamo un capolavoro. Non è possibile, siamo seri con i nostri tifosi.
Io ho sempre detto: diamo il massimo e alla fine vedremo quello che potremo fare. Lo stanno facendo, il massimo. La squadra ha fatto una ripresa incredibile per tutto quello che gli è successo. E non mi voglio prendere i meriti io. Ma proprio per quello che gli è successo, loro hanno dato un surplus. Ecco, allora teniamoci stretti questi ragazzi che stanno lottando con tutta la loro passione e voglia di far bene per la Roma.
Chiedo ai tifosi proprio in questo rush finale l'aiuto, perché tutto quello che riusciremo a fare in queste ultime sei partite non dico che dipenderà da loro, perché in campo ci andiamo noi, però sarà molto importante che i tifosi capiscano la situazione che stiamo vivendo".
Tremila tifosi al Tre Fontane, oltre 61 mila con il Verona. Cosa meritano questi tifosi?
"Meritano il massimo, meritano quello che la Proprietà vuole raggiungere, cioè una squadra stabilmente nelle prime 4-5, che possa lottare per vincere un campionato o più campionati. Come dico sempre, Roma non è stata fatta in una notte, per cui servono pazienza e grande lavoro. Aspettiamo che il mercato per noi possa essere più libero e poi cercheremo di trarre le somme, tireremo su la rete per vedere che tipo di pesce abbiamo preso. Se è un pesce sughero o c'è una spigola".
Le vorrei parlare della crescita di Soulé, che è sotto gli occhi di tutti. Qual è il calciatore che più ha valorizzato in questi mesi. E poi: i calciatori ancora le chiedono di restare oppure si sono definitivamente arresi?
"Hanno capito e rispettano la mia decisione. Soulé sta andando bene, ve l'avevo detto all'inizio, quando non giocava: lui sarà il futuro della Roma. È un ragazzo che ha una qualità immensa, è un diamante grezzo e dobbiamo sgrezzarlo. Io sto cercando di fare del mio meglio. Chi arriverà, farà sicuramente ancora meglio di me".
Prima parlava di qualcosa che è mancato anche nel Derby dal punto di vista della scaltrezza, della furbizia...
"Non solo nel Derby: stavamo parlando delle punizioni, dei calci d'angolo, di tutte queste cose qua. Ci vuole un po' più di scaltrezza in queste situazioni".
Il mercato prossimo verterà anche su questa tipologia di calciatori, magari agonisticamente più furbi?
"Sicuramente, quando si va a scegliere un giocatore, prima di tutto si vede l'uomo, perché è la cosa più importante. Perché se tu prendi una testa matta che rovina lo spogliatoio, hai speso soldi e non hai concluso niente. Per cui prima vediamo l'uomo, poi andiamo alla ricerca di determinate caratteristiche.
Se c'è una parità di valutazione, naturalmente chi è più cattivo, più tenace, più determinato in alcune circostanze, che per quello che stiamo parlando sono queste palle inattive, sicuramente sarà scelto lui".