Ecco le parole del tecnico giallorosso.
Alla luce della rifinitura appena terminata, ha recuperato tutti i giocatori?
“Fino ad ora, sì. Ho recuperato tutti i giocatori. E poi tra stasera e domani mattina deciderò i giocatori da mandare in campo”.
In quest’ultimo periodo, alla luce dei risultati positivi che state facendo, può dire che la Roma si sta esprimendo al momento secondo le proprie potenzialità? E ha avuto notizie sul reclamo della società verso l’UEFA?
“Io non mi interesso di queste cose extra campo. L’arbitro è un enfant prodige francese, ha fatto la finale dell’Europeo. Mi ha arbitrato quando stavo in Ligue 1, due partite. È un signor arbitro, bravissimo. Io ho fatto tantissime partite, circa 90 in UEFA, e non ho mai detto nulla sugli arbitri. A me va sempre bene tutto, so che fanno un mestiere difficilissimo. Quanto all’altra domanda, io dico sempre che uno ha quel che si merita. E che i purosangue si vedono alla fine, noi abbiamo tanto da dire, tanto da lavorare, tanto da migliorare. Non conta pensare “se fossi arrivato prima, dove staremmo”. Conta vedere i ragazzi cosa stanno facendo oggi, hanno autostima, si divertono, giocano, si aiutano uno con l’altro, per me queste sono grandi cose. E credo che il nostro pubblico sia molto contento di questo”.
Ieri due italiane eliminate dalla Champions League, in vista della partita di domani lei ha alzato ancora di più la guardia su quanto possa essere difficile affrontare il Porto?
“Io la tengo sempre alzata contro qualsiasi avversario. Il calcio è uno sport bellissimo, dove non c’è nulla di scritto. Dove non è mai scontato l’esito e non sempre il più forte vince. Ho detto dopo la partita di andata, e anche prima, è 50 e 50. Il Porto è una bella squadra, allenata da un giovane allenatore, con lui ha fatto cinque partite e non ha mai perso. Andremo ad affrontare una buonissima squadra, molto giovane, con un tasso tecnico molto elevato. Sarà una gran bella partita”.
Dovbyk a che punto è del suo processo di ambientamento? L’ucraino ha segnato 13 gol tra campionato e coppe, ma ancora sembra un corpo estraneo.
“Sta migliorando. Deve lavorare molto, è il nostro punto di riferimento là davanti. È il nostro goleador principe. A volte è per noi un punto di riferimento importante, a volte non riusciamo noi a servirlo bene. È un processo che va ancora più migliorato, io sono positivo, soltanto con il lavoro si possono limare queste imperfezioni”.
A proposito di giocatori recuperati, a che punto è Hummels? E una curiosità: l’amico che le ha ricordato di Taylor a Budapest, è Mourinho?
“Che fantasia che avete… No, per niente. È stato detto nello spogliatoio non so da chi. Non era José. Hummels sta recuperando bene, lo vedo bene. Ha un passo più elegante, più esplosivo, per cui è un giocatore recuperato”.
Sono quasi 100 giorni che è allenatore della Roma. Può fare un bilancio di questo periodo? E per passare il turno domani, cosa non bisogna ripetere della gara di andata?
“La squadra sta bene, io sono molto orgoglioso di questi ragazzi, mi hanno seguito dal primo giorno. Mi hanno accettato come uno di loro, mi ha fatto molto piacere. Della gara di andata sono contento di tutto, hanno fatto una grande prestazione, sia in undici, sia in dieci”.
L’assenza di Saelemaekers è un’assenza chiave, Rensch può giocare dal primo minuto? O se può essere un’opzione anche Soulé?
“Come dico sempre, stasera farò la disamina della mini settimana e sceglierò chi penso potrà far bene su quella fascia”.
Ma Soulé può essere un’opzione in quel ruolo?
“Tutti possono essere un’opzione. Soulé mi ha impressionato molto nella partita con il Napoli, quando raddoppiava su Neres, ha fatto veramente una gran gara in quella posizione. Per cui potrebbe essere anche lui il designato”.
Si ha a volte l’impressione che la Roma nei calci piazzati subisca un po’ troppo facilmente le ripartenze. È una casualità o state lavorando su questo aspetto?
“No, lavoriamo sempre, ne parliamo sempre, però io credo che alcune volte ci sia anche una certa casualità. Ci sono degli errori, sicuramente, ma levato il gol abbiamo fatto molto bene contro il Porto, così come con il Parma, togliendo loro la possibilità di andare in verticale. Credo che alcune volte c’è un periodo in cui prendi gol in determinate situazioni. Domani con il Porto dovremo stare molto attenti. Lo ripeto, è una squadra molto tecnica, giocano molto diretti verso la porta avversaria, quindi dobbiamo stare sempre molto molto attenti”.
Celik nelle ultime partite è stato impiegato da centrale di destra nella difesa a tre. È quello forse il suo ruolo definitivo?
“Lui mi sembra più un giocatore da difesa. Certo, poi quando si ha la palla, si cerca di andare ad attaccare. E lui fa quello che è nelle sue corde, a volte sbaglia qualche passaggio di troppo. Però la volontà di partecipare, di migliorare, ha fatto gol ad Oporto per una percussione voluta, cercata. Ognuno di noi ha dei difetti, anche lui sta lavorando molto”.
Come si allena la capacità della squadra a tirare meglio verso la porta avversaria? A Parma, per esempio, avete fatto 16 tiri verso lo specchio, 4 in porta.
“Parma è stata una partita un po’ particolare, loro avevano chiuso tutti gli spazi giocando la maggior parte del tempo in 10. Un po’ quello che è successo ieri all’Atalanta, giravano, giravano, ma non riuscivano a trovare il varco giusto. Questo può capitare in alcune partite, ma mi sembra che la squadra si stia ben comportando per i gol fatti e subiti. Certo, poi ci sono dei goleador, no? Io non credo negli algoritmi, però le statistiche ti dicono che se hai determinati giocatori abituati a fare X gol, tu puoi trovare un anno in cui te ne segnano qualcuno di meno, ma un altro in cui possono farne anche di più, a volte è proprio questione chi fa gol. Quanti giocatori hai che possono permettersi di far gol”.
È da pochi giorni scomparso lo storico presidente del Porto, Pinto Da Costa. Vuole ricordarlo con un pensiero? E per quanto riguarda la partita, si aspetta un Porto più difensivo?
“Per quanto riguarda il presidente, mi dispiace tantissimo. Era il Porto. Se non ricordo male, 42 anni da presidente, è tantissimo. Era decaduto solo da pochi mesi. Riposi in pace, veramente. Per quanto riguarda l’altra parte della domanda, il Porto proverà a fare la sua partita, staranno probabilmente più attenti, ma sempre pronti a colpirci in contropiede”.
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