Mister Ranieri ha commentato così a Sky Sport la prestazione dei giallorossi.
Partirei dalla prestazione: la Roma non aveva mai tirato così tanto in porta in questa stagione, 17 volte, non concedendo nemmeno un tiro al Braga.
“La prestazione è stata positiva, anche se in qualche circostanza abbiamo portato troppo palla. Ma va bene, non si può volere tutto e subito, i ragazzi hanno spinto come piace a me. Hanno ricercato la vittoria, hanno cercato di divertire il pubblico, e il pubblico si diverte quando tu crei occasioni da gol. Poi se segni, tanto di guadagnato”.
All’interno di questa prestazione collettiva, ci sono due storie differenti. Una è quella di Pellegrini, a cui lei ha dato fiducia e si è sbloccato. E l’altra è quella di Saud, un giocatore accolto come un oggetto misterioso e che stasera sembrava una freccia.
“Quando sono arrivato, era una freccia in allenamento, e quindi mi sembrava un peccato non provarlo. Lo ripeto, non ho potuto fare amichevoli, e dunque anche nelle partite precedenti non sapevo se metterlo dentro, perché mi chiedevo come avrebbe reagito. E invece reagisce bene. Questo è un bene per la Roma”.
E Pellegrini?
“Per Pellegrini sono contento. Vedevo che in allenamento cominciava a prendere la porta di nuovo e sono felice per lui”.
Qual è stato il segreto per riuscire a ricompattare tutto in poco tempo?
“Io parlo con i ragazzi, e ho detto loro: ‘Aiutatemi, perché non posso sbagliare niente. Datemi sempre tutto e poi cercherò io di aiutarvi dalla panchina se posso fare qualcosa per voi’. Io credo che la cosa importante fosse ricreare autostima in questi ragazzi, perché non possono essersi scordati come si gioca a calcio, e piano piano ci stanno riuscendo.
Siamo all’inizio della storia, almeno con me, ma abbiamo ancora tanta strada da fare e da migliorarci”.
Si aspettava di trovare un giocatore così dominante come Kone? E quali sono i suoi margini di crescita?
“Conoscendolo, avendolo visto in televisione, si vedeva che era forte. I suoi margini? Deve capire quando portare palla e quando giocare a due tocchi. Infatti gliel’ho detto: ‘Nel secondo tempo hai cominciato a correre, e invece fai correre la palla, così fai girare tutta la squadra. Piano piano ci arriviamo…”.
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