Ecco le parole del tecnico giallorosso.
Affrontate una partita complicata, contro un’avversaria forte. Conta più per la classifica o per il morale?
“Le due cose, naturalmente. Non sarà una gara facile e lo sappiamo. Loro nelle ultime 15 partite in Europa ne hanno vinte 13 e pareggiate 2. Sono in un momento eccellente, hanno fatto quattro gol al City nell’ultimo turno di Premier League, hanno perso anche due volte, ma hanno vinto contro il City appunto, lo United, l’Aston Villa. È una squadra che macina gioco, ti martella, pressa, vengono sempre in avanti, azioni su azioni, è quel tipo di calcio che io amo. Amo perché dà delle emozioni grandissime ai propri tifosi, l’allenatore sta facendo un lavoro eccellente, meraviglioso, gli faccio i miei complimenti”.
Sulla formazione: il fatto che sia venuto Hummels in conferenza stampa è un indizio che andrà in campo? E sul sistema di gioco, più difesa a 4 o a 5?
“È venuto Hummels in conferenza stampa perché rappresenta un grossissimo giocatore a livello internazionale, non perché giochi o non giochi. Non è pretattica, devo capire stasera, domani mattina, devo parlare un po’ con tutti, lo farò domani mattina, per capire ancora di più. Ha fatto i primi 45 minuti, vediamo se ha recuperato. Sono sereno sotto questo punto di vista, la prestazione che abbiamo fatto a Napoli non mi è dispiaciuta. Abbiamo perso, abbiamo perso per un’indecisione, per una mancanza di visione di traiettoria, che andavamo sulla palla lunga, invece Di Lorenzo se l’è portata dentro e ci hanno sorpreso. Poi la squadra si è ripresa bene, ha lottato fino in fondo, ha cercato il pareggio, queste per me sono cose importanti.
Era quello che avevo chiesto ai ragazzi. Io chiedo ai ragazzi di dare tutto, il 100%, e questo, la prestazione tu la devi dare. Poi puoi giocare bene o male, ma devi uscire dal campo soddisfatto di aver dato tutto. Abbiamo sbagliato, abbiamo sbagliato alcune cose. Sicuramente non mi aspettavo quel tipo di partita, avevo detto ai ragazzi “un’azione la fanno loro, una la dobbiamo fare noi”. Invece, siamo stati un pochettino titubanti, abbiamo sbagliato alcune giocate nel primo tempo, un po’ troppi passaggi. Però la prestazione c’è. Non è che arriva il nuovo allenatore e con la bacchetta cambia tutto. Siamo come quel malato che sta lì e arriva il dottore che cerca l’antidoto giusto per farlo reagire. Bene, il malato sta reagendo, li vedo con voglia di fare durante gli allenamenti, le sedute tattiche. Sono moderatamente positivo. Certo, non mi aspetto in queste tre partite chissà cosa, i ragazzi lo sanno quello che dobbiamo fare è come ho detto. Dobbiamo mettere nella nostra mente la voglia di lottare fino all’ultimo secondo”.
Questa coppa, questo impegno settimanale, quanto è un intralcio o l’avrebbe evitata in questo momento? Oppure, al contrario, quanto è stimolante giocarla? Ed un’altra cosa veloce, Dybala può giocare?
“Da altissimo stimolo. Io non ho avuto partite amichevoli per valutare tutte le opzioni che posso avere. E io non ho un’amichevole, ho contro una squadra che è magnifica, è in testa alla classifica per i gol segnati, per il pressing che porta, non ci faranno respirare. E noi dovremmo essere scaltri ad affrontarli. Non dico “io ci tengo alla coppa”, io ci tengo a ogni partita, anche quando giochiamo tra di noi. Ci tengo, ci tengo a tutto. Dybala si è allenato, non soffre di alcun dolorino, deciderò domani cosa posso fare. Lo ripeto ancora, una cosa è avere Dybala, una cosa è non avere Dybala. Per questo l’ho messo quei pochi minuti, poteva inventare una giocata anche in poco tempo. L’ho messo perché lui mi ha chiesto di stare con la squadra, è un ragazzo molto attaccato ai suoi compagni, a tutto. Altrimenti non l’avrei nemmeno portato. L’ho messo dentro come ultima chance, vediamo se riesce a fare qualcosa. Allo stesso tempo mi sono raccomandato che non si facesse male, altrimenti era inutile averlo messo dentro gli ultimi tre minuti”.
La Roma subisce tanti gol da calcio piazzato e su colpo di testa. Il fatto di schierare più difensori centrali può dipendere da questo fatto qui?
“Quindi lei ha già fatto la formazione? Ha già messo i tre difensori in campo, se non ho contato male…”.
No, era solo una domanda.
“No, era una paraculata questa…”.
Lei non era mai venuto in questo nuovo stadio del Tottenham. Che gara si aspetta?
“No, non ero mai venuto. Comunque, abbiamo studiato questa squadra. Mi piace come attacca, è una bella macchina che spinge al massimo il suo motore. Ho detto ai ragazzi che dobbiamo essere intelligenti tatticamente, come abbiamo la palla potrebbero strapparcela, quindi dovremo farla viaggiare velocemente”.
Lei ha deciso di tornare alla Roma, un club che le sta a cuore. C’è un’altra squadra che sta attraversando un momento delicato ed è il Leicester. Avrebbe fatto lo stesso per loro?
“Io quando ho deciso di ritirarmi, non mi aspettavo di tornare e non me lo auguravo minimamente. Le due squadre che mi potevano riportare sui campi erano Roma e Cagliari. Mi auguravo di non tornare, tornare significava che non stavano andando bene. Il Leicester sono sicuro che si riprenderà presto. Vardy ancora fa il suo, fa gol, lo fa molto bene, per cui gli auguro di uscire subito da questo momento negativo”.
Confermo di aver preso visione della privacy policy.
© 2018/2024 Soccer S.r.l. – P.IVA 09305501000 - tutti i diritti riservati. I nomi AS Roma, i loghi e le immagini sono marchi registrati o non registrati di Soccer S.r.l. Tutti gli altri marchi possono essere di proprietà dei rispettivi titolari.