Queste sono state le parole del nostro capitano.
Qual è l’importanza della gara di domani? Che momento stai vivendo anche in relazione ai fischi?
“Domani è una partita importante, perché fa parte di un percorso che stiamo facendo. Lavoriamo per riportare l’entusiasmo che nelle prime giornate, per colpa dei risultati, non è arrivato dove volevamo. Sarà una gara fondamentale per il nostro cammino in Europa, ma più in generale per continuare a lavorare forte con il sorriso, come stiamo facendo in questi giorni.
Quanto a me, ma penso di parlare anche per Bryan, è sempre il campo quello che decide, che fa dare giudizi e ti fa risollevare da un momento brutto, e se non stai attento, se non lavori forte, non sei sempre sul pezzo, ti fa cadere in un momento difficile.
Alla fine è bello così, perché è il nostro lavoro, ed è normale essere giudicati, essere criticati, se uno ha un momento no, fisico o mentale. Ma poi è sempre il campo che ti aiuta a risolvere i problemi. Anzi, dire che, oltre a quello, ti aiuta il fatto di entrare nello spogliatoio a Trigoria e sentirti parte importante del gruppo, di questa famiglia che stiamo cercando di creare il più in fretta possibile. E questo succede tutti i giorni”.
Con tutto il rispetto per la partita, possiamo fare un passo indietro al giorno dell’esonero di Daniele De Rossi? Hai parlato con la Proprietà e la ex Ceo? È vero che saresti stato pronto a mettere da parte anche la tua leadership e la tua fascia da capitano?
“Non penso che sia una mancanza di rispetto verso il mister, perché è stato eccezionale nei nostri confronti. Ha capito immediatamente, quando è arrivato, che era un giorno di tristezza, perché la squadra non se lo aspettava (l’esonero, ndr). E poi è stato eccezionale nel farci cambiare questa tristezza in voglia di cambiare le cose. E siamo soddisfatti di quello che stiamo facendo.
Come potete immaginare, io non sono uno da pagliacciate: sono uno abituato a dire la verità, e quindi quel giorno mi è capitato di dire quello che pensavo. Diciamo che sono successe anche altre cose, per le quali non è stata richiesta la mia verità, e quindi purtroppo le cose sono andate così.
Io ho tanta stima per Daniele, per il suo staff, perché, secondo me, sono un grande gruppo e ci stavano dando tanto. Ma adesso ovviamente si va avanti, perché la Roma è la cosa più importante di tutte: la Roma va sempre avanti.
Non gliel’ho mai detto prima, ma siamo stati fortunati a trovare, prima ancora che un professionista, un uomo che ha saputo capire e cambiare il chip nelle nostre menti: ha saputo capire la tristezza del momento, trasformandola in voglia di stravolgere le cose, riportandole sulla giusta via.
La fascia di capitano è importante quando non te la metti solo la domenica, ma tutti i giorni. Come? Cercando di far andare bene le cose, cercando di aiutare i tuoi compagni nelle difficoltà. E io non smetterò mai di farlo per la Roma, cercando di aiutare i miei compagni il più che posso.
La fascia non è solo un gesto simbolico che si indossa la domenica, ma è qualcosa che tu hai dentro. E io questo gruppo lo sento mio, come spero che avvenga per ogni mio compagno. E in questo momento abbastanza complicato, si è dimostrato un gruppo vero, e io ne sono orgoglioso”.
Abbiamo visto ultimamente i tifosi della Roma contestare e lasciare vuoti alcuni settori. Com’è giocare in una condizione del genere?
“È importante giocare bene in maniera da far cambiare le idee a chi ti sta contestando. Spero che questa situazione sia collegata alle prestazioni, perché sul resto non ho nulla su cui recriminare. È solo con le prestazioni e con i risultati che la situazione cambierà”.
Voi che lo conoscevate da prima, vi aspettavate questa grande crescita di Pisilli?
“Niccolò è un ragazzo d’oro, di un’umiltà incredibile. Viene ogni giorno sul campo, si allena ed è attento a ogni minimo dettaglio. Questo è fondamentale per tutti noi, perché non basta mai nulla di quello che fai bene, perché poi, quando magari ti succede qualcosa di negativo, hai modo di recuperare.
E poi è un giocatore forte, moderno, sa giocare il pallone, sa contrastare, ha una grande qualità nell’inserirsi. E poi fa gol. La sua crescita dipende da lui. Dal gruppo è ben voluto, e vederlo segnare, esultare come domenica, è un’emozione incredibile per tutti noi: primo perché ci ha fatto vincere la partita, e poi perché mi ricorda qualcosa che ho vissuto, ed è sempre bello vederlo in un ragazzo così pulito, gioioso, umile”.
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