Queste sono state le parole del nostro allenatore.
Mister, non riesco a capire se è più contento per le cinque parate di Svilar o se si mangia le mani perché la Roma avrebbe potuto uscire con i tre punti dall’Olimpico.
“Hai descritto un pareggio. Abbiamo fatto un’ottima partita. Se penso che 48 ore fa eravamo qua, incerottati, dopo una partita molto intensa, dove anche lì avevamo lottato fino all’ultimo secondo, e oggi abbiamo fatto una prestazione dello stesso tipo, andando in crescendo fisicamente e anche di testa, posso solo essere orgoglioso. Sul fatto di essere contento, stiamo facendo una rincorsa dove i pareggi non ci fanno tanto piacere.
Ma sono orgoglioso di come giocano i ragazzi, di come si impegnano, di come si aiutano. Hanno un atteggiamento che hanno anche nelle partite nelle quali giochiamo meno bene, e hanno una voglia di arrivare a qualcosa, all’obiettivo, che non smettono mai di avere nemmeno quando fanno delle cose meno lucide, meno brillante.
Sono contentissimo di questo approccio, li ho ringraziati. Ci sono quattro, cinque giocatori che hanno fatto diecimila minuti da quando sono arrivato, e sono magnifici.
Con un pizzico di fortuna in più, avremmo potuta vincerla. Hanno tirato in porta anche loro, spesso da fuori ma hanno avuto delle occasioni anche da vicino. Abbiamo fatto una bella partita. Loro sono veramente forti, hanno giocatori eccezionali: vanno dati i meriti anche agli avversari”.
A cosa è dovuto il cambio di Dybala?
“Ha sentito un fastidio all’adduttore. Dice che non è niente di clamorosamente grave, per vediamo, valuteremo in questi giorni il da farsi. Non dovrebbe essere niente di molto grave, speriamo”.
È evidente come tu stia cercando di tenere Dybala un po’ più vicino a Lukaku, nella sua posizione ideale di seconda punta. Ma così si apre il casting per l’ala destra: con il Milan lo ha fatto El Shaarawy, oggi hai provato Baldanzi. In che direzione va questo tipo di scelta e sei soddisfatto?
“Sono soddisfatto di Dybala, di come si muove in mezzo al campo. A me piacciono molto le squadre che hanno questi esterni rapidi a tutta fascia, che giocano con i piedi sulla linea del fallo laterale, ma Dybala è un altro giocatore, ha altre caratteristiche, e credo che un allenatore debba sfruttarlo per quello che sa fare, nelle posizioni dove può rendere al meglio.
A tutta fascia ci abbiamo provato contro il Verona, e Cabal, il terzino, lo ha fatto correre tanto, lo ha fatto stancare tanto. Quindi, ecco la scelta di Baldanzi, che può alternarsi. Oppure, spesso e volentieri abbiamo dei terzini che giocano molto alti, occupano quella zona e lasciano a Paulo la possibilità di giocare più centrale”.
Avete fatto un primo tempo molto buono. Nel secondo tempo, ti aspettavi che le due squadre si allungassero così? La Juve sembrava più fresca, poi invece avete trovato delle energie importanti. Fisicamente, avete finito molto bene.
“Probabilmente, è dovuto al fatto che entrambe volevamo vincere, perché ci sono state occasioni da una parte e dall’altra. A noi non conviene allungare le partite in questa maniera, contro una squadra come la Juve che ha una fisicità tanto importante. Nel fare area-area, probabilmente vincerebbero loro: dobbiamo riuscire a fare questo tipo di sforzo, ma mantenendo la lucidità, chiudendoli nella loro area. Ci siamo riusciti nella parte finale, negli ultimi dieci, quindici minuti.
Siamo partiti forte nel secondo tempo. Abbiamo un piccolissimo difetto sul quale vogliamo lavorare, ci vuole un po’ di tempo: quando subiamo un’occasione, ci spaventiamo un po’. È successo a Napoli e dopo avere preso gol con il Leverkusen: abbiamo un po’ di smarrimento, e invece dobbiamo aggrapparci a quello che sappiamo fare. Perché anche dopo un’occasione subita, o un gol preso, il campo è lungo sempre gli stessi metri, i giocatori avversari sono sempre gli stessi e le cose che ci riuscivano due minuti prima, potrebbero continuare a riuscirci.
Solo questo. A volte, anche un po’ di stanchezza porta a fare delle partite così lunghe, perché fai degli errori e si creano tante occasioni per i contropiedi”.
Ora siete a +3 sull’Atalanta, che però deve recuperare due partite, e una si giocherà a campionato finito. L’incertezza su questa gara vi obbliga ad andare domenica a Bergamo con un solo risultato a disposizione.
“Eh sì (De Rossi ride, ndr). Questa partita verrà giocata tardissimo, e probabilmente per l’Atalanta sarà magari una finale. Comunque, non possiamo permetterci di arrivare lì e vedere che succederà quando saremo tutti in vacanza e loro si giocheranno la loro finale, com’è giusto che sia, perché quella partita la devono giocare, e meritano di giocarla.
Solo che giocarla così lontano, secondo me, falsa tutto quanto. Non è colpa di nessuno, è successo quello che è successo purtroppo, ma ci fa fare dei calcoli diversi”.
Come si può fare l’impresa a Leverkusen, come si può pensare di ribaltare una squadra che non hai mai perso in stagione?
“Ci si crede, come se fosse facile, ricordando i primi 28 minuti dell’andata: fino a quando non abbiamo preso gol, abbiamo avuto un’occasione importante, abbiamo avuto una buona aggressività, abbiamo tenuto parecchio la palla, come peraltro abbiamo fatto anche dopo, perché penso che abbiamo avuto il 68% di possesso palla. E senza avere troppo fretta: non sono cinque i gol da recuperare, ma due.
Ho chiesto consiglio anche a mister Allegri (il mister sorride, ndr) e lui mi ha detto che posso fare gol anche al 60’. È così. Non dobbiamo andare all’arrembaggio dal primo minuto, perché abbiamo visto come giocano loro quando hanno spazi: quando escono dalla prima pressione, con quelle ali che hanno, diventano fastidioso. Dobbiamo essere energici, intensi, ma anche intelligenti, sapendo che la partita dura tanto”.
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