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    Cristante: “Olimpico fondamentale, l’unico modo per ripagare i tifosi è passare il turno”


    Queste sono state le parole di Bryan Cristante in conferenza stampa, alla vigilia del ritorno dei playoff di Europa League con il Feyenoord.

    Domani ci sarà un record assoluto di presenze: quanto può fare la differenza?

    “La fa sicuramente, negli ultimi è sempre stato fondamentale. È sempre uno spettacolo giocare in casa con lo stadio così pieno. 

    Dobbiamo solo ringraziare tutti i tifosi perché creano questa atmosfera incredibile all’Olimpico. L’unico modo per ripagare questo regalo è passare il turno”.

    A inizio stagione, diceva che l’adattamento al ruolo di playmaker fosse una scoperta positiva. Con l’arrivo di Paredes, il suo ruolo è un po’ cambiato, è di mezz’ala, trovandosi a inserire come faceva a inizio carriera. È una nuova scoperta anche questa o il ruolo che ritiene più congeniale è quello di playmaker?

    “Una nuova scoperta, no, perché l’ho fatto fino a qualche anno fa. Come ho detto più volte, non provo una grande differenza tra i due ruoli: mi sono adattato abbastanza a entrambi. 

    Con l’esperienza e un po’ di partite, sono riuscito a capire cosa richiede un ruolo e cosa l’altro: richiedono delle gestioni diverse della partita, della palla. Ma ormai penso di saperle gestire. Non c’è alcun problema tra un ruolo e l’altro”.

    Sono 6 anni che sei alla Roma: ti immagini qui anche a fine carriera? 

    “Qui sono contento, sono qua da un bel po’ di anni. È un posto dove mi trovo bene, sto bene con la squadra. 

    Abbiamo questo percorso nuovo e sono concentrato sul fare bene adesso, sul chiudere bene la stagione, sul raggiungere i nostri obiettivi di squadra, che sono importanti. Siamo ancora in corsa per tutto. 

    Non avverto la necessità di muovermi, di spostarmi. Poi, sappiamo il calcio come va, ma non ho questa esigenza particolare”.

    Come hai trovato il tuo ex compagno De Rossi come allenatore. E ti hanno fatto effetto le sue urla nell’intervallo nello spogliatoio a Frosinone?

    “L’ho trovato bene. Quando è arrivato, il mister non aveva bisogno di presentazioni, e conosceva l’ambiente, ma arrivare a metà stagione, in una situazione un po’ difficile, con dei calciatori con i quali ha giocato o ha fatto da collaboratore in altre esperienze, avrebbe potuto comportare delle insidie. 

    Invece, dal primo giorno, penso che abbia trovato gli equilibri perfetti per gestire il gruppo, e tutta la situazione, che era tutt’altro che semplice. 

    Siamo contenti del percorso che stiamo facendo, di quello che stiamo diventando, di quello che stiamo costruendo giorno dopo giorno. Sono idee e situazioni nuove.

    Penso che si stia rivelando la soluzione giusta, perché è stata presa dalla Società in un momento difficile, dove avrebbe potuto sembrare azzardato, perché parliamo di un allenatore è che stato un grande calciatore ma che non aveva tutta questa grandissima esperienza. Da parte della Società, avrebbe potuto sembrare una soluzione azzardata, e invece si sta rivelando quella giusta”.

    Quanta consapevolezza c’è in te e nel gruppo di arrivare fino in fondo?

    “Chiaramente, giocando tante partite europee, guadagni consapevolezza e puoi conoscere quei piccoli dettagli che in partite così delicate, da dentro o fuori, possono fare la differenza sul risultato finale. Poi, ogni match fa storia a sé. 

    Abbiamo una bella consapevolezza europea. Sappiamo, durante i momenti delicati, qual è la scelta giusta da fare.

    Domani è una partita secca e dobbiamo mettere in campo tutta l’esperienza che abbiamo e fare una grande partita per passare il turno”.

    Credete di poter tornare in finale?

    “Certo, sono i nostri obiettivi. Vogliamo andare fino in fondo e abbiamo le possibilità per farlo. Abbiamo una squadra forte, stiamo giocando bene, ci stiamo trovando benissimo con l’allenatore. 

    Vogliamo tornare in finale, e possibilmente vincerla. Daremo tutto noi stessi e ci proveremo fino alla fine”.