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L’evento è stato realizzato per sottolineare l’importanza dell’alfabeto Braille non solo come mezzo di comunicazione, ma anche e soprattutto come strumento fondamentale di inclusione e integrazione per il raggiungimento dell’autonomia socio-professionale di ciechi e ipovedenti. Un supporto che può essere integrato, ma non sostituito, dalle innovazioni tecnologiche.
Gli atleti non vedenti dell’Academy AS Roma hanno quindi invitato i calciatori intervenuti ad utilizzare il linguaggio del Braille attraverso la tavoletta con punteruolo e la macchina dattilobraille per comporre i propri nomi di battesimo.
Oltre a questo momento didattico c'è stato il “lavoro sul campo” con l’allenamento congiunto tra gli atleti non vedenti e quelli dell'Academy AS Roma U13. Kristensen e Sonstevold hanno inoltre testato le caratteristiche del blind football calciando un rigore necessariamente bendati.
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