Di chi lo ha conosciuto e di chi è come se lo avesse visto e conosciuto, perché è una figura presente nei racconti di ogni generazione romanista.
Il suo ricordo non se ne andrà mai e già da alcuni anni, proprio grazie alla generosità del suo storico capitano, la Società conserva nel suo archivio storico alcuni oggetti che raccontano molto della sua storia infinita, custoditi dal Club.
Una storia iniziata nel 1954, la sua prima stagione, che lo vede esordire da titolare in Serie A in una Roma che conclude il campionato al terzo posto. È Jesse Carver a farlo esordire.
Con il suo successore, l'ungherese Gyorgy Sarosi, Losi s'impone subito titolare e inizia a togliersi belle soddisfazioni. Nel 1956 si guadagna la stima di Alfredo Di Stefano durante la tournée a Caracas, batte la Honved di Puskas all'Olimpico, è il migliore in campo nel derby vinto 3-0 il 14 ottobre 1956.
Ed è proprio del 1956 questa caricatura a colori realizzata da un artista sconosciuto che si firma "Lon".
Losi è ritratto con il numero 3 con un'iscrizione che riporta "Torino 1956". E il 1957 inizierà proprio con una storica vittoria a Torino, 2-1 in casa della Juventus.
Durante la stagione 1956/1957 Losi si toglie un'altra grande soddisfazione e inizia a entrare nel giro della Nazionale. Lo stesso artista realizza un'altra caricatura che lo ritrae con la maglia dell'Italia sperimentale, verde, numero tre.
Ed eccola, la maglia della Nazionale sperimentale. Numero tre, maniche lunghe, senza rifiniture in altri colori, indossata domenica 11 novembre 1956 al Velodrome di Marsiglia. La partita è France Espoirs-Italia Sperimentale 0-3 e l'esemplare è rarissimo, perché non è certo usuale vedere l'Italia con la maglia verde. La Nazionale maggiore ha indossato quel colore nel 1954 contro l'Austria e poi nel 2019 contro la Grecia.
Non era semplice per un giocatore della Roma venire convocato in pianta stabile nella Nazionale. Losi esordisce il 13 marzo 1960 contro la Spagna e stupisce tutti, soprattutto il fuoriclasse del Real Madrid Francisco Gento, che dichiara di non aver mai visto un terzino così veloce. Prima di quel momento, comunque, Losi era già conosciuto nel giro azzurro.
Lo dimostra questa maglia della Nazionale militare, bianca, numero 2 a maniche corte con banda trasversale azzurra, usata presumibilmente nella stagione 1958/1959. E proprio nel 1959, il 15 novembre contro il Bari, per la prima volta indossa la fascia di capitano della Roma.
Giacomo Losi è ormai uno dei giocatori più importanti in Italia e sta diventando il leader della Roma. L'8 gennaio 1961 entra definitivamente nel cuore dei romanisti con il suo gol alla Sampdoria realizzato mentre era infortunato. In quel giorno si fa male anche Egidio Guarnacci e così è lui a indossare la fascia di capitano fino al suo rientro, e poi definitivamente nella stagione 1963/1964.
L'11 ottobre 1961, Losi solleva al cielo la Coppa delle Fiere, primo trofeo internazionale mai alzato allo Stadio Olimpico. Siamo all'inizio della stagione 1961/1962, in cui viene realizzata quest'altra caricatura sempre a firma "Lon".
Losi è ritratto con la maglia della Roma con il numero 5 e con un'iscrizione che riporta "1961-62".
Punto fermo della Nazionale, Losi viene convocato per i Mondiali in Cile del 1962. Gioca nello 0-0 con la Germania e nella vittoria per 3-0 con la Svizzera, è assente nella sconfitta, fatale agli azzurri, contro il Cile. Veste anche la maglia della Rappresentativa di Lega, che il 29 novembre 1962 gioca a Londra, ad Highbury, contro la Rappresentativa di Lega inglese. E lui indossa questa maglia rossa numero 5 a maniche lunghe.
I grandi si risconcono tra loro. Giacomo Losi, a dispetto della sua statura, è ormai un gigante del calcio italiano. Amato dai tifosi e dai compagni, punto di riferimento per gli allenatori, stimato e rispettato da tutti gli avversari. E anche i grandi si occupano di lui.
Come Rinaldo Geleng, celebre pittore italiano, noto anche per aver collaborato a diversi film di Federico Fellini come autore di locandine e di altri elementi artistici. È proprio lui ad eseguire questo ritratto del capitano della Roma.
Rara come una maglia preziosa, la storia di Giacomo Losi, che calcisticamente s'interrompe al termine della stagione 1968/1969 con due coppe Italia e una Coppa delle Fiere, sembra disegnata da un grande artista.
E invece è stata meravigliosamente vera e non finirà mai, perché la Roma e i suoi tifosi continueranno a raccontarla.
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