Le lacrime di Pisilli commuovono anche lei?
“Sì, anche io. Commentavo con i media del nostro Club che ho fatto esordire tanti giocatori nelle altre squadre, ma a parte Joao Costa i ragazzi di qua sono tutti bambini nati qui, che sono cresciuti qua, che venivano allo Stadio con il papà, con il nonno, e che vivono queste cose con grandissima emozione.
Quando hanno la possibilità di giocare in Prima Squadra, per loro incredibile. Per Pisilli non è stato il debutto – lo è stato per Mannini - ma è stato il primo gol, all’Olimpico, in Prima Squadra, in Europa League, nella porta magica dove da bambini sognavano di segnare. È una gioia vedere un bambino piangere. Sono dovuto scappare per non piangere anche io”.
Ci fa un bilancio di questa prima fase europea?
“Per colpa nostra, finiamo secondi. Abbiamo fatto una sola partita orribile, a Praga, che ha deciso praticamente la situazione primo/secondo posto. In casa abbiamo fatto tre partite e tre vittorie confortanti, fuori casa abbiamo vinto la prima, che ci ha lasciato in una situazione confortevole.
Non si può andare a Praga e fare quella partita lì. Paghiamo per nostre colpe. Però, cosa significa pagare? Significa giocare due partite in più, per una rosa che non ha bisogno di due partite in più, ma di partite in meno.
Adesso invece le dovremo giocare, contro una squadra importante che proviene dalla Champions. Ma di sicuro nemmeno i nostri avversari saranno tanto felici”.
Non sembrano squadre troppo lontane dalla dimensione dalla Roma.
“Il Benfica l’anno scorso è arrivato ai quarti di finale e loro non nascondono che l’Europa League è per loro una frustrazione, perché sono una squadra fatta per arrivare più lontano. Questa è la loro ambizione.
Quanto alle altre squadre, quando vedi Galatasaray, Lens e Feyenoord, capisci che erano nelle condizioni per andare avanti in Champions e andare in Europa League è una motivazione, e anche una responsabilità.
Non ci sono il PSG e il Manchester United, che avrebbero potuto esserci – stiamo parlando di grandi squadre che vogliono vincere la Champions - ma ci sono squadre ottime. Spero che non succeda come l’anno scorso, quando dopo avere vinto con Salisburgo, Real Sociedad e Bayer Leverkusen, sembrava che avessimo battuto le Far Oer, con tutto il rispetto per loro”.
Nel prepartita, Tiago Pinto ha detto che arriverà un difensore: che profilo si aspetta?
“Quello di un giocatore che possiamo prendere. Perché ci dei club per i quali è molto facile prenderli, mentre per noi è difficile. Voglio ripetere che lo vogliono i proprietari, lo voglio io, lo vuole Tiago Pinto, lo vogliono i giocatori, lo vogliono i tifosi: lo vogliamo tutti.
Ma ovviamente non possiamo prendere un giocatore fantastico di una squadra top, nelle migliori condizioni, per questa situazione del Financial Fair Play che è molto limitativa per noi. È su questo che c’è chi dice cose non vere, sostenendo che noi abbiamo delle responsabilità. Serve un po’ più di rispetto”.
Chi fa riferimento?
“A tutti”.
Con due difensori e un Dybala sempre a posto, questa squadra può giocarsela con tutti in Europa e può cercare di agguantare il quarto posto?
“Con tutti bene, al 100%. Non abbiamo paura di nessuno in Europa League e siamo nelle condizioni per lottare per il quarto posto. Senza alcun dubbio.
Purtroppo, abbiamo e avremo sempre dei problemi per il profilo di giocatori che abbiamo. Ma andiamo avanti con tutto quello che abbiamo.
Ho deciso di non piangermi addosso e di andare avanti con chi ho in quello specifico momento. Andiamo avanti con coraggio, con la gente che è con noi. Ora c’è il Bologna, un’ottima squadra, e l’affronteremo senza Dybala, Lukaku, senza questo o quello. Ma andiamo avanti”.
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