Secondo Belotti, è mancata la personalità: secondo lei, cosa è mancato?
“Tutto. Non voglio parlare tanto. La decisione dei giocatori di non parlare con la stampa è stata mia. Ha parlato il Gallo perché lo ha fatto subito dopo la partita. Nessuno deve parlare, perché non c’è molto altro da dire rispetto a quello che dico io. Il risultato è meritatissimo per lo Slavia Praga, in senso positivo, ed è meritatissimo per noi, in senso negativo.
Non mi è piaciuto niente. Ho parlato già con i giocatori nello spogliatoio - una cosa che di solito non faccio perché arrivo con l’adrenalina della partita addosso - ma il fatto di avere visto la gara dall’alto, più lontano dal terreno di gioco, mi ha dato una tranquillità diversa, che mi ha consentito di parlare con i calciatori.
Quello che ho detto rimane tra noi. Voglio essere solo onesto con i calciatori dello Slavia, che hanno meritato il 2-0”.
C’è qualcosa che non ha funzionato negli schemi?
“Non ha funzionato niente. Nella prima partita contro di loro, hanno giocato in modo molto simile a oggi e noi, dal punto di vista della strategia di gioco, l’avevamo preparata in modo altrettanto simile. Il fatto che Zalewski non abbia potuto giocare, ed El Shaarawy ha fatto il quinto, con Belotti alto a sinistra, potrebbe essere una scusa. Ma ho giocato così male che non voglio farlo.
Non ha funzionato niente, dal punto di vista individuale sono stati pochissimi i calciatori che hanno avuto l’atteggiamento giusto, professionalmente corretto come esigo io. Da parte di tanti giocatori non c’è stato un atteggiamento corretto, per una partita seria, dove c’erano degli obiettivi.
Sono dispiaciuto. Non voglio parlare di più, perché la mia analisi l’ho già fatta con i calciatori e la farò domani”.
Una partita così complica la preparazione del Derby?
“Sono cose completamente isolate: a me piace isolare le cose. Ovviamente, quando hai qualche calciatore che si trova in una situazione difficile, cerchi di pensare un pochino alla prossima partita, come abbiamo fatto con Paulo, come abbiamo fatto con Bryan. Però, questo non significa che la gara importante non fosse questa.
Non abbiamo fatto male: siamo stati orribili. Ok, c’è stata una reazione positiva e avremmo potuto fare l’1-1, perché la partita in quel momento è cambiata e siamo diventati una squadra più positiva. Però, meritiamo il peso della sconfitta”.
Si aspettava queste difficoltà nel preparare la partita?
“Sì, assolutamente. Per questo, l’abbiamo preparata con i limiti che abbiamo, lasciando Paulo e Bryan fuori. Però, oggi il miglior calciatore della nostra squadra, quello che veramente mi è piaciuto perché ha giocato con tutto quello che ha dal punto di vista tecnico, tattico e mentale, è stato un ragazzino di 20 anni che due anni fa non era nemmeno in Prima Squadra.
Abbiamo avuto un calciatore con gambe, con tronco, con testa: ne abbiamo avuto uno. Quando tu hai 11 giocatori in campo e tu ne hai uno solo così, non puoi vincere. L’unico che non meritava di perdere era Bove. Tutti noi, gli altri giocatori, me stesso, meritiamo la sconfitta”.
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