L’allenatore dello Slavia ha detto che questa è la partita della vita: qual è il significato e l’importanza di questa gara, per lei?
“Per me, la partita della vita è la prossima. Sempre. Dal giorno in cui ho iniziato a fare il professionista, la partita della vita è sempre la prossima. E in questo caso siamo pari: è la partita della vita per lui e lo è per me”.
Si aspetta una gara più dura di quella disputata a Roma?
“Certo, però a Roma abbiamo segnato nel primo minuto, e quando segni al primo minuto, ci sono le condizioni per fare una partita diversa. Abbiamo fatto il 2-0 dopo venti minuti e la gara è stata praticamente sotto controllo. Ma prima di quel match - e lo ribadisco - ho detto che lo Slavia è una squadra forte, ha giocatori di qualità e un’organizzazione di qualità, sia in fase difensiva, sia di possesso palla. Questo vuol dire che l’allenatore è bravo.
C’è un bello stadio, e sicuramente un ambiente molto bello. Noi siamo vicini alla qualificazione, loro non altrettanto ma si trovano in una situazione privilegiata rispetto al Servette e allo Sheriff. Sarà sicuramente una buona partita”.
Lei conosce un po’ Praga: le piace? Conosce i giocatori cechi?
“Purtroppo, io conosco aeroporti, alberghi e stadi di tutto il mondo, in tutti i continenti. Città belle come Praga, non tanto. La mia vita non mi concede tanto tempo per visitarle. Però, tutti sappiamo tutti sappiamo quanto sia bella questa città.
Ci sono tanti giocatori storici nella Repubblica Ceca. Anche io ne ho avuto qualcuno: uno di loro è uno dei migliori portieri di sempre (Cech, ndr). Sono stato poco al Benfica, ma anche Karel (Poborski, ndr) era un giocatore fantastico. Ma ce ne sono altri, come Jarosik”.
Abbiamo anche chiesto della Supercoppa Bayern Monaco-Chelsea, che lei ha perso: se la ricorda?
“Me la ricordo. Ho pareggiato, non ho perso, giocando praticamente un’ora in dieci. È stata un’ottima partita. Poi è finita ai rigori”.
Lei ha parlato di una partita della vita, ma ieri l’allenatore della Lazio ha detto che per la Roma sarà un’amichevole. Le chiedo come vuole commentare questa affermazione. E poi le volevo chiedere se domani Riccardo Pagano partirà per la prima volta titolare.
“No, Riccardo domani andrà in panchina. È qua perché fa parte della sua formazione come calciatore. Tutti noi sappiamo che, se la sua testa starà nel posto giusto, si troverà in futuro tante volte assieme a me in queste conferenze stampa. Sta giocando tantissimo. L’anno scorso era un ragazzino della Primavera e sarà super contento della sua evoluzione. Noi siamo super felici. E domani sarà in panchina.
Quanto a mister Sarri, io penso che, se qualcuno si deve sentire offeso dalle sue dichiarazioni, è lo Slavia. Non io. Per il modo in cui ne ha parlato il mister, sembra che lo Slavia sia una squadra senza qualità.
Io rispetto sempre il mio avversario. Ho già detto che lo Slavia è un’ottima squadra. E magari quello che fa la differenza nella storia degli allenatori e dei giocatori è il modo di pensare le partite. Magari la differenza tra un tecnico che ha vinto 26 titoli e un altro che ne ha vinti pochi è esattamente questa mentalità, il pensiero che ogni partita è seria, da giocare, e che non ci sono amichevoli.
Ma sulla dichiarazione di mister Sarri, mi piacerebbe sentire anche la reazione della Lega di Serie A, perché è stata una critica direttiva e oggettiva. Aspetto…”.
Sarà una formazione con tutti i big in campo o farai riposare qualcuno in panchina?
“Faremo giocare tutti i calciatori che sono in condizione di fare due partite in tre giorni. Ci sono dei calciatori che stanno giocando sempre, ma che noi sappiamo essere - e loro si sentono - in una condizione importante.
Per farti un esempio, i tre difensori che stanno giocando sempre si sentono bene e giocheranno tutti e tre: Mancini, Llorente e Ndicka. Il cambio tra Rui Patricio e Svilar lo farò, perché rientra anche nell’evoluzione di Mire il fatto di giocare il maggior numero possibile di partite. Poi potrò fare un altro cambio, o altri due, ma come struttura di base giocheremo con la squadra che pensiamo sia la più forte”.
Per lei, è possibile raggiungere la Champions dal campionato o attraverso l’Europa League?
“Non lo so. Veramente, non lo so. Cercheremo di farlo in entrambi i modi: vogliamo fare il meglio possibile in campionato, e vedremo se riusciremo ad arrivare tra le prime quattro. E vogliamo andare avanti in Europa per il terzo anno consecutivo. Vogliamo fare le cose in modo serio e vediamo dove possiamo arrivare.
Ma non butteremo via delle opzioni sia in campionato, sia in Europa League. Ci saranno difficoltà in entrambe le competizioni. E ci saranno ovviamente anche per questo accumulo di partite, che avremo, però sono cresciuto nel calcio con questo modo di pensare: la prossima gara è la più importante. E la prossima competizione è la più importante. Ovviamente, ci sta proteggere un calciatore che non è nelle migliori condizioni. Ma dire che questa competizione non mi interessa, non sono capace di farlo”.
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