Ecco come mister Mourinho ha commentato la prestazione dei giallorossi!
Qual è la situazione di Dybala?
“Non c’è ottimismo. Mi fido sempre molto dei giocatori: quando lui non è ottimista, non lo sono nemmeno io. Ovviamente, dobbiamo aspettare il risultato degli esami, tra domani e dopodomani, ma mi fido molto dell’esperienza del giocatore e della conoscenza che lui ha del suo corpo. Paulo non è ottimista, e non lo sono neppure io”.
Ha parlato con il ragazzo?
“Gli ho fatto la stessa domanda che tu hai fatto a me: dettagli per i medici. Aspettiamo gli esami, perché gli stessi medici vorranno parlare solo dopo i controlli. Io ho posto solo una semplice domanda al giocatore: se non è ottimista lui, non lo sono io”.
A me piace tantissimo la Roma con due mediani. E la Roma ha fatto un passo avanti evidente sul piano del gioco: lei è dello stesso avviso?
“Abbiamo cercato di avere un po’ più di solidità. A Genova è stata una partita stranissima, con gli infortuni e il gol preso nei primi minuti. Abbiamo ‘perso’ tanto tempo ad analizzare quella partita e abbiamo riflettuto sul fatto che, non essendo la nostra una squadra super veloce, super intensa a centrocampo, senza Renato che in condizioni normale è il motore, e ‘perdendo’ in quella zona Cristante, era importante cercare di avere più solidità, avere una transizione migliore. Allo stesso tempo, così c’è sempre uno in fase di appoggio al quinto o al terzo quando la palla è a sinistra o è a destra. Abbiamo cercato di trovare un po’ più di equilibrio e lo abbiamo trovato. Non abbiamo sofferto il contropiede, non abbiamo sofferto il campo aperto. Abbiamo trovato un po’ più di compattezza.
Con la palla, quando c’è Paulo la sua zona di occupazione è più quella di mezza destra e quella di mezza sinistra è più di giocatori come Pellegrini e Aouar. Però, Paredes e Bove in quella posizione oggi hanno fatto molto bene, e oggi era una partita dura per noi, perché in panchina come centrocampista avevamo solo dei ‘bambini’, Pagano e Pisilli.
E considerando anche i tre gialli proprio a centrocampo prima della fine del primo tempo, era davvero difficile: non potevamo fare più transizione a palla persa, perché con tre centrocampisti ammoniti sarebbe stato un rischio molto grande. Abbiamo cercato di trovare equilibrio”.
Volevo farle una domanda su quelle che la Roma ha definito fake news: lei che ambiente percepisce attorno a sé?
“Io lavoro con i giocatori ogni giorno, e con questo staff che mi sta molto vicino: i magazzinieri, il dipartimento medico, il mio staff tecnico, gli analisti. È una bolla. Siamo lì ogni giorno, ogni minuto: ci alleniamo insieme e mangiamo insieme.
Noi che siamo in questa bolla abbiamo pensato a una cosa sola: che dobbiamo vincere partita dopo partita. Non pensiamo ad altro. Io vivo molto isolato, non ho una grande vita sociale, non vado per locali. Io non penso ad altro. Non sono un bambino, so perfettamente quello che voglio per me. Sono molto contento perché abbiamo vinto la partita. Non lo sono per gli 11 punti, perché penso che avremmo potuto fare di più.
Però siamo lì, non siamo lontanissimi dai posti ai quali ambiamo. Siamo equilibrati, abbiamo vinto tre partite di fila dopo Genova. Peccato che adesso ci sia la sosta per le nazionali. Sicuramente, perderemo Paulo per un po’ di tempo. Ma vediamo se riusciamo a recuperare qualcuno dei quattro che oggi non c’erano, perché oggi eravamo davvero in difficoltà. Abbiamo finito la gara con Celik, Bove e Pagano a centrocampo.
È stata dura, ma c’è stato grande spirito di squadra. Complimenti ai ragazzi, sono molto contento di loro”.
Un allenatore come accoglie una presa di posizione del genere da parte della propria Società?
“Non so di cosa parli. Io ho un contratto fino al 30 giugno. So perfettamente quello che voglio, ossia dare tutto quello che posso alla Roma. E non c’è alcun problema con me. Sono felice, la Roma ha vinto. Sono qua per aiutare i ragazzi a cercare di ottenere i risultati che i tifosi, la Proprietà vogliono, che vogliamo tutti noi perché questa è la nostra vita”.
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