Aouar - il nome completo è Houssem-Eddine Chaabane Aouar - nasce in Francia, a Tonkin, distretto di Villeurbanne, un comune della cintura metropolitana di Lione, il 30 giugno 1998. I genitori sono algerini. Houssem ha quindi la doppia nazionalità.
Dopo avere dati i primi calci nel Villeurbanne United Football Club, a 11 anni passa nelle giovanili del Lione. La sua trafila nell'OL è brillante, a 16 anni guida la squadra alla conquista del campionato francese Under 17, realizzando 25 gol e servendo 16 assist. A Lione viene soprannominato "la Pepite". La Pepita.
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È un centrocampista di piede destro estremamente eclettico: può fare sia la mezzala centrale in un 4-3-3, sia uno dei due centrali di un centrocampo a quattro. E grazie alle sue doti offensive, può anche giostrare come trequartista.
Nel Lione eredita la maglia numero 8 da Tolisso. E la 8 è una maglia sacra, da quelle parti: era stata di Juninho.
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"Mi ha stupito la sua capacità di restare freddo e gestire le emozioni. Non si può fare sempre la cosa giusta in campo, ma lui non si nasconde mai. Questo è il marchio di fabbrica dei grandi giocatori" (Bruno Genesio, ex allenatore del Lione)
"È un calciatore molto maturo nonostante la sua età. Tecnicamente è dotato e capisce di calcio. È facile giocare al fianco di calciatori del genere" (Nabil Fekir)
"Trovo sia naturale che i più grandi club europei siano sulle sue tracce; è un calciatore davvero bravo, ma lui vuole stare al Lione e il Lione vuole tenerselo stretto" (Jean-Michel Aulas, storico presidente del Lione)
Houssem è francese, ma ha sangue algerino. Così, a gennaio di quest'anno, sfrutta una possibilità offerta dalla FIFA per sposare proprio la nazionale nordafricana.
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Aouar sostiene ASP - Aider Son prochain, un'associazione che aiuta i bambini malati e le persone in difficoltà. Houssem è il "partner del cuore", così lo definisce ASP sul proprio account Instagram. "Sta a noi pensare ai bambini - scrisse mesi fa il centrocampista -, fare un gesto o condividere un momento per provare a farli tornare a sorridere".
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Aouar è il 17esimo calciatore della storia giallorossa ad essere nato in Francia. Fanno parte di questo elenco anche Benatia e Kharja, che poi hanno scelto il Marocco come nazionale da rappresentare, per le loro origini familiari (così come Aouar con l’Algeria). E non è compreso Yanga-Mbiwa, Mapou – l’eroe del derby del 2015 –, lui vide la luce a Bangui nella Repubblica Centraficana nel 1989.
Questi i 17 giocatori: Aouar, Benatia, Candela, Dacourt, Defrel, Digne, Faty, Giuly, Gonalons, Grenier, Kharja, Menez, Mexes, Nzonzi, Vainqueur, Veretout, Zebina.
Aouar è molto, molto legato alla madre. Fino a 20 anni, viveva a casa con lei. In un'intervista, spiegò: "Per me, mia madre è molto importante. Ha fatto tutto per me. Se sono arrivato qui, è grazie a lei. Stare con mia madre, stare con la mia famiglia, mi rende felice. Non avverto il bisogno di spiccare il volo". A lei ha dedicato il suo primo gol da professionista, il 23 febbraio 2017, nel 7-1 all'AZ Alkmaar, ritorno dei sedicesimi di finale di Europa League.
"Mia madre voleva che diventassi un dottore, ma le le dissi che non sarebbe stato possibile". La mamma sognava per Houssem un futuro da medico. Lui no. In alternativa, se non avesse fatto il calciatore, avrebbe voluto fare il giornalista sportivo. Rispose così, a chi gli chiese perché: "Sarei rimasto nell'ambito dello sport ed è tutto ciò che amo. E poi è qualcosa che mi piace molto".
Potete seguire Aouar su Facebook, su Instagram e su Twitter.
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