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    Mourinho: “Merito dei ragazzi, hanno mentalità, voglia ed empatia verso i tifosi”


    Dopo la vittoria in casa con il Bayer Leverkusen, mister Mourinho ha commentato così la prestazione della Roma.

    C’era emergenza, c’erano tanti infortunati e giocatori a mezzo servizio. Come fa in notte come queste a tirare sempre fuori il massimo dalla sua squadra?

    “È merito dei ragazzi, hanno questa mentalità, questa voglia, questa empatia, che è una parola che io ripeto tante volte, hanno questo senso di responsabilità che li porta a voler fare di tutto per fare felici i tifosi. Abbiamo avuto dei grandi momenti, ma come oggi da Trigoria allo Stadio… la gente per strada, l’emozione che la gente dimostrava… Tutto questo, anche a uno come me che ha tanti chilometri alle spalle, ti fa sentire dentro. I ragazzi rispondono bene.

     Ovviamente non è stata una partita facile, anche perché, intellettualmente, era una gara difficile: è difficile giocare contro di loro, è difficile stare concentrati per 90 minuti, è difficile giocare per vincere. Il fatto di sapere che il momento in cui ti possono ammazzare è quando tu perdi palla, è emozionalmente molto difficile per i ragazzi. Ma sono riusciti a vincere questo primo tempo”.

    Ha usato la parola ragazzi: c’è un ragazzo di 21 anni, un ragazzo di Roma, che oggi ha deciso questa serata: quanto c’è di José Mourinho in questa crescita?

    “Penso che ci sia più dei genitori di Edo, della sua famiglia. È un ragazzo di una educazione estrema, con una formazione intellettuale, accademica, un professionista che sembra che abbia 30 anni. Con umiltà, è cresciuto a poco a poco: l’anno scorso entrava a cinque minuti dalla fine, quest’anno a venti, a trenta minuti e a giocare qualche gara da titolare, a crescere anche dal punto di vista del controllo emozionale in partita. Quello che ho fatto è il mio lavoro, che è quello di aiutare i giocatori a crescere. Però, ti dico per davvero che, senza conoscere le persone, per essere un ragazzo così, avrà sicuramente una famiglia di altissimo livello”.

    L’ultima domanda gliela voglio fare su Dybala e Wjinaldum, perché si trova anche a gestire certe situazioni fisiche…

    “È dura, è dura. È dura per me, è dura per tutti. La paura di farsi male e allo stesso tempo la necessità di averli come opzioni… è veramente dura. Però meno male, hanno giocato questa parte di partita. Non ho ancora parlato con loro, ma in assenza di cose gravi, vediamo se il prossimo giovedì possono avere più minuti per noi”.