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    Mourinho: “Provo un orgoglio tremendo per i miei ragazzi”


    Mister Mourinho ha commentato con queste parole la partita con l’Inter e la prestazione dei giallorossi.

    Ci racconta quell’abbraccio finale con il saluto alla Curva? Cosa ha detto ai suoi ragazzi?

    “Semplice. Che provavo un orgoglio tremendo per loro, che ringraziavo di cuore per tutto il loro sforzo. Lo sforzo di chi era stanco, lo sforzo di chi ha giocato con una sola gamba, lo sforzo di quello che ha giocato con una frattura intercostale con un’infiltrazione locale per non provare tanto dolore. Ho ringraziato i bambini che lavorano sempre con noi e hanno dato il loro contributo. 

    E ovviamente ho poi ringraziato uno Stadio che è qualcosa di assolutamente incredibile. Quello che i ragazzi sono riusciti a creare è qualcosa di fantastico. Tu mi conosci, sai che per me una sconfitta è sempre dura, però ti dico con sincerità che vado a casa con un orgoglio tremendo per questi ragazzi. Domani finalmente ci sarà un giorno libero per loro. Io sarò al Tre Fontane con i ragazzi della Primavera e giovedì saremo qua”.

    È ottimista per questa doppia sfida europea? Recupererà qualcuno?

    “No, non sono ottimista sul fatto di recuperare qualcuno. Io sono ottimista per merito dei miei ragazzi: oggi abbiamo giocato contro la squadra più forte d’Italia, contro una squadra in semifinale di Champions. Come dicevo, c’erano cinque, sei calciatori stanchissimi, perché giocano sempre: il Mancio, Cristante, Lorenzo… Questa gente è stanca morta. Poi ci sono infortunati come Paulo e come Belotti e i bambini… Quando guardo Bove, penso che quando sono arrivato lui andava in prestito - se non sbaglio - alla Triestina, e oggi gioca contro l’Inter nel modo in cui ha giocato. 

    Al di là del risultato, sono motivi che mi rendono molto felice. Dopo, ci sono degli episodi nel corso della partita dei quali se la società vuole parlarne, che ne parli, e se non ne vuole parlare, non sono io a farlo. Anche perché sono stato distrutto, attaccato, sotto il profilo della mia etica e della mia educazione. Ma questo mi dà anche un po’ di gioia, perché lo ha fatto una persona che ha avuto una squalifica di tre anni per scommesse nel calcio. Ed essere attaccato sulla mia etica da una persona così, mi fa anche un grande piacere”.