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    La storia dell'Alba, una delle società che diede vita all'AS Roma


    Ripercorriamo la storia del club, uno di quelli da cui nel 1927 nacque l’AS Roma, e che è stato recentemente rifondato.

    In occasione del lancio della Legacy Collection, la linea di abbigliamento che omaggia e ricorda la Società Sportiva Alba, ripercorriamo la storia del club, uno di quelli da cui nel 1927 nacque l’AS Roma, e che è stato recentemente rifondato.

    L'Alba della Roma, in ogni senso letterale. Fondata nel 1907, la Società Sportiva Alba è stata la società calcistica della capitale più forte e più importante prima della nascita dell'AS Roma. Nata come Polisportiva, inizialmente si distinse nel ciclismo e nell'atletica e in seguito avrà anche una importante sezione di pugilato. La prima traccia di attività calcistica risale al 7 novembre 1909, un'amichevole contro la Juventus Roma disputata al Parco dei Daini.

    La maglia era verde con una fascia bianca al petto. Periodicamente vennero realizzati anche dei distintivi che riportavano lo stemma sociale con la lupa capitolina. Costretta a sciogliersi a causa della prima guerra mondiale, la Società riprende l'attività nel 1920 e vive il suo momento di massimo splendore. Il "patron" Umberto Farneti, proprietario della Bottiglieria del Gambero situata in Via del Gambero (tra Piazza San Silvestro e Via Frattina), investe ingenti risorse per migliorare la squadra.

    Il momento di svolta avviene nel 1921, quando riesce ad acquistare dalla Fortitudo Giovanni Degni, Giovanni Corbyons e Mariano Alessandroni. Il triplice trasferimento fece grande scalpore nella capitale e con l'arrivo degli ungheresi Schrott ed Egrel l'Alba riuscì ad arrivare per due anni consecutivi alla finale scudetto, perdendola nel 1925 cotro il Bologna e nel 1926 contro la Juventus (non potendo disporre di un altro campione ungherese, Márton Bukovi, nel doppio confronto con i bianconeri).

    I risultati la rendono la squadra più popolare di Roma. Penalizzata dalla mancanza di un campo all'altezza e costretta a dividersi tra alcuni terreni presso la Ferratella e il lungotevere Flaminio, nel 1926 si fonde con l'Audace Club Sportivo, potendo quindi utilizzare il Motovelodromo Appio.

    A custodire i campi dell’Alba c’erano Francesco Martucci e la moglie Angelica, noti come “Zi’ Checco” e “Sora Angelica”, che sarebbero diventati poi i custodi di Campo Testaccio. Nel marzo del 1927 Farneti lascia la presidenza a Ulisse Igliori, che guiderà i passaggi che porteranno alla fusione con Fortitudo-Pro Roma e Roman Foot Ball Club e quindi alla nascita dell'AS Roma.

    Sarà proprio Igliori, nominato amministratore delegato del Club, a condurre le trattative per portare sulla panchina della Roma William Garbutt. Oltre al Motovelodromo Appio, l'Alba-Audace porterà in dote all'AS Roma anche il dirigente Vincenzo Biancone e un nucleo importante di calciatori.

    Tra cui Bruno Ballanti, Attilio Mattei, Arturo Chini Ludueña, Angelo Bianchi, Cesare Augusto Fasanelli, Fernando Giannelli, Tomasz Heger, Pierino Rovida, Leopoldo Caimmi, Giovanni Degni, Gino Iacoponi, Nazzareno Celestini, Luigi Ziroli e l'allenatore Pietro Piselli, che dirigerà la squadra nelle prime amichevoli contro UTE e Attila insieme all'ex tecnico della Fortitudo József King.

    L'Alba si ricostituirà poco dopo assumendo anche la denominazione di Associazione Sportiva Alba per poi continuare il suo percorso con varie denominazioni: Albamotor, ancora Alba, Albaerotecnica e Albatrastevere. E gli intrecci con la Roma continuarono.

    Alcuni giocatori, come Ballanti e Corbyons, tornarono a vestire la maglia biancoverde. Fulvio Bernardini iniziò la sua carriera di allenatore proprio con l'Albatrastevere nel 1947 e da lì portò Gianfranco Dell'Innocenti in giallorosso.

    Tra coloro che sono passati per l'Alba ci sono anche Omero Carmellini, Nicola Fusco, Claudio Matteini, Omero Urilli, Otello Trombetta, Elio Bianchi e Pietro Benedetti.

    E la storia continua.