Ecco le parole del tecnico giallorosso.
L’allenatore della Real Sociedad ha detto: “Scateneremo una tempesta e creeremo un’onda molto alta che travolgerà la Roma”. È il gioco delle parti o si aspetta un ambiente particolarmente caldo?
“Sono dichiarazioni rispettose. Sta caricando i suoi, sta caricando l’ambiente, sta anche utilizzando un paese molto bello come il Portogallo per caricare l’ambiente. Però sempre rispettoso verso di noi. Fa il suo lavoro, lo fa bene, è un bravo allenatore da un punto di vista tecnico e dimostra che è un bravo allenatore nel modo di comunicare con la sua gente.
È normale, questo è il vantaggio di giocare la seconda partita in casa. Sa perfettamente di cosa ha bisogno, può definire la sua strategia per la partita. Noi abbiamo la nostra e siamo fiduciosi, ovviamente”.
Qual è il suo atteggiamento sulla formazione rispetto alla partita di domani? Metterà la formazione migliore?
“Il mio atteggiamento è che la prossima partita è sempre la più importante. Domani è la partita più importante della stagione.
Da venerdì la partita più importante sarà quella di domenica. Però oggi pensiamo a questa. E, ovviamente, giocherà la squadra che – secondo la mia analisi – mi darà più garanzie per arrivare ai quarti di finale”.
La Roma è più una squadra da competizione europea che da campionato? Perché magari nelle partite secche si esalta, oppure è un problema di mentalità?
“Non siamo squadra né di campionato, né di coppa. Siamo una squadra di gente seria che fa sempre il lavoro al massimo. E a volte non si riesce a trovare il livello di performance per arrivare al risultato. Niente di più. Facciamo fatica a volte a giocare più partite di fila in competizioni diverse.
È una cosa normale, è normale. Ci sono squadre con 24-25-26 giocatori tutti uguali per potenziale, esperienza, e per loro non è un problema. Ci sono squadra nel calcio europeo che possono giocare una partita ogni due giorni. Per noi è un pochino più diverso. Arriva un infortunio e non è facile. Arriva una squalifica e non è facile. Arriva la stanchezza e non facile. Ma io sto sempre con loro, voi sempre con me. La partita più importante per noi è la partita di domani”.
Volevo tornare sulla “tempesta perfetta”. L’Olimpico all’andata vi ha dato una grossa mano.
“L’Olimpico ci dà sempre la tempesta perfetta. O quasi sempre. A volte noi vinciamo con loro e a volte perdiamo con loro. Nel calcio l’atmosfera è una cosa molto bella, può caricare la squadra, ma poi è il campo che gioca, è il campo che parla.
Io l’unica volta che ho visto uno stadio segnare un gol è stata la semifinale di Champions nel 2005. Quando lo stadio del Liverpool spinse dentro un pallone con il proprio rumore. Quella è stata l’unica volta in 30 anni. Lo stadio aiuta. Lo stadio carica. La squadra di casa ha spesso risultati più positivi che la squadra ospite. Anche statisticamente.
Però non gioca. E ti dico la verità, domani una grande atmosfera di appoggio alla Real Sociedad carica anche noi. Non è che io o i ragazzi non dormiamo stanotte. Il disastro era durante il Covid quando l’ambiente era vuoto. Quello sì che era un disastro.
Domani, no. Domani ci sarà uno stadio bellissimo, il green sembra stupendo, loro giocano benissimo, l’arbitro è di élite UEFA, noi siamo i detentori della Conference League. Se tu mi dici, “vado alla tempesta di Nazarè”, no. Ma è una tempesta di stadio. Noi siamo felici di trovare una tempesta nello stadio. Imanol ha trovato questa parola per caricare i suoi. Per noi è anche meglio. E non abbiamo paura dell’ambiente”.
L’allenatore del Real Sociedad ha anche detto: “Mi aspetto che anche la Roma cambierà qualcosa rispetto alla gara di andata”.
“Gioca Ibanez, che era squalificato in quella partita lì. Questa è una cosa che sarà diversa rispetto all’andata”.
Che opinione ha di questo stadio?
“Lo stadio è bellissimo, fantastico. L’ultima volta che sono stato qui fu con il Real Madrid tantissimi anni fa. Ovviamente, l’impatto è sempre positivo. Uno stadio molto bello, per il football, fantastico per i giocatori giocarci, eccezionali per i tifosi, super comodo, top.
E poi c’è una squadra che gioca per obiettivi grandi, è in zona Champions dall’inizio del campionato. Ha una rosa buona, non al livello dell’Atletico Madrid, però importante. Struttura, filosofia, un allenatore preparato che viene dalla cantera. Nutro moltissimo rispetto per la Real e non esiste una ragione per cambiare. Grande rispetto”.
Si sente favorito con il 2-0 dell’andata? E si aspetta una Real Sociedad differente rispetto all’andata?
“La Real Sociedad cambia un po' atteggiamento in campo se gioca con Illaramendi o Mendez. Ha cambiato un po' la sua filosofia per giocare a Roma all’andata. Come è normale, giocando fuori alla prima partita.
Stavolta me li aspetto più aggressivi rispetto a quello che hanno fatto da noi, cercheranno di fare più la partita, correndo dei rischi, con la voglia di rimontare il risultato.
Noi dal punto di vista teorico siamo preparati, poi la pratica la vedremo sul campo. Abbiamo un risultato di vantaggio, che sappiamo però non può essere chiuso o definitivo”.
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