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7 omaggi ai romanisti nel giorno della Festa del Papà


Nel giorno della loro Festa, vogliamo celebrare tutti i papà romanisti esaltandone alcuni che fanno parte dell'immaginario collettivo di tutti i tifosi giallorossi

Il papà della Roma

Idealmente, Italo Foschi è il papà della Roma, che ha contribuito a fondare e di cui è stato anche primo presidente nel 1927.

C'è una cosa bellissima che scrive a proposito di Italo Foschi la penna e il cuore di Tonino Cagnucci: "Lui l’ha battezzata col nome che ha sempre avuto, lui ha messo in forma il sentimento che c’è sempre stato: Roma aspettava la Roma: lui ce l’ha data. L’ha immaginata e l’ha creata. Ha detto no al progetto della Lazio-Fortitudo, ha detto sì a Roma dandole la Roma".


Il papà del Lupetto

Se Italo Foschi è stato il papà della Roma, Piero Gratton lo è stato del Lupetto. Certo, è vero, Piero è stato anche molto di più: è stato il papà della Pouchain. E anche di tanto altro. Basta leggere il ricordo stupendo che fece Luca Pelosi tre anni fa, all'indomani della morte di Gratton.

Ma il Lupetto è dentro al nostro cuore. Chi a scuola non ha mai disegnato il Lupetto sul diario? Chi non associa il Lupetto agli anni belli, che per gli 883 erano quelli del grande Real e per noi quelli dello Scudetto '83, di Falcao, di Cerezo, delle Coppe Italia, di Voeller e Rizzitelli, della Roma di Viola?

Tutta questa Roma è in un simbolo: il Lupetto.


Il papà del Capitano

Se Totti è diventato Totti, lo deve certamente anche all'amore e al sostegno di mamma Fiorella e di papà Enzo. Lo "Sceriffo", come era soprannominato, è sempre stato vicino al suo Francesco, in ogni momento della carriera e della vita. Proprio come dovrebbe fare ogni papà.

Enzo se l'è portato via il Covid-19. Ci ha lasciato nel 2020, ma non ha mai lasciato il cuore del Capitano.

Auguri, "Sceriffo". Ovunque tu sia ora.

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Come un padre

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Come un padre. Questo è il titolo di un docufilm bellissimo diretto dal regista Alessio Di Cosimo, questo è stato Carlo Mazzone per tanti grandissimi campioni che nella pellicola raccontano proprio il rapporto straordinario con il Sor Magara: da Baggio a Totti, passando per Guardiola e Pirlo.

Mazzone è stato come un padre per Pep, che nel 2009 lo invitò alla finale di Champions vinta a Roma dal Barcellona contro lo United. Mazzone è stato come un padre per Francesco, e non solo per averlo lanciato tra i titolari...

È bello raccontare e celebrare proprio oggi Carletto anche per un altro motivo. Mazzone fu il papà di Lazio-Roma 0-3, Balbo, Cappioli, Fonseca. Un Derby memorabile.

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Il papà del "Daje Roma daje"

L'uomo che vedete nella foto si chiamava Dante Ghirigini ed è il papà del "Daje Roma daje".

La sua leggenda risale al 20 novembre 1960, quando all'Olimpico si gioca Roma-Padova. L'eroe di giornata non è tanto Manfredini, autore di un'altra tripletta, ma un ragazzone di 24 anni, figlio di un macellaio del mercato Trionfale: verso la fine della partita, Dante lascia il suo posto in Curva Sud e con il suo bandierone della Roma fa un giro di campo, accompagnato dagli applausi.

Racconterà un giorno Antonio Bongi, il fondatore nel 1972 dei Boys: "Dante entrava da gran signore, a un quarto d’ora dal fischio iniziale, saliva le scale, scortato da Roberto il biondo e Maurizio l'avvocato, stringendo mani e carezzando le teste dei lupacchiotti più piccoli e saliva al suo posto riservato sin dall’apertura dei cancelli. Poi lanciava il suo discorso: «Stamattina pioveva» – boato – «ora c’è il sole» – boato – «C’è il sole per salutare la Roma» – boato – «che è grande e bella» – boato – «e che oggi vincerà!» – boato – «Daje Roma daje!»".


Il papà dei calciatori della Roma

Giorgio Rossi è stato il tesserato con la più lunga militanza nella Roma. Dal 1957 al 2012: 55 anni al servizio della causa giallorossa. Ha servito i giocatori, ha curato i loro muscoli. È stato il papà di diverse generazioni di calciatori romanisti.

La sua collaborazione con il Club inizia nel Settore Giovanile. Esattamente alle 7:35 del 16 agosto 1957, quando risponde alla convocazione alla stazione Termini. Bisogna partire alla volta di Sanremo, dove i ragazzi di Guido Masetti avrebbero dovuto disputare e vincere il torneo internazionale "Carlin’s Boys", uno dei più prestigiosi trofei giovanili.

Il filo giallorosso che segue la storia romanista di Giorgio Rossi si estende fino alle 22:30 del 5 maggio 2012. Quel giorno, prima di Roma-Catania, gli viene tributato un gigantesco applauso, con tanto di giro di campo e questo striscione: La Curva Sud ti rende omaggio: Lode a te, Giorgio Rossi.


A tutti voi

Potremmo concludere questa celebrazione dicendo che Mister Mourinho è il papà dei calciatori della Roma di oggi, così come il Barone Liedholm lo è stato della Roma dell'83. O esaltando il romano e romanista Lorenzo Pellegrini, capitano e simbolico papà della squadra di adesso, così come Agostino lo è stato nell'83 e Francesco nel 2001.

Sono molti, molti di più gli uomini che meriterebbero un paragrafo. C'è chi come Alberto De Rossi ha cresciuto intere generazioni di giocatori, impartendo loro lezioni di calcio e di vita. A partire dal figlio. Da Daniele.

Ma l'augurio finale va a tutti i papà che crescono i loro figli con la Roma dentro. Va a tutti i papà che ogni volta che scende in campo la Roma, gioiscono con le figlie e i figli quando le cose vanne bene e fanno loro forza quando le cose vanno male. Cercando di spiegare loro che la Roma non si esaurisce in qualsiasi risultato.

E che tifare Roma è un vanto.