Quanto pensi che possa essere mancata la figura di Wjinaldum e quanto stai imparando tu, avendolo vicino in allenamento?
“Gini è un grandissimo calciatore e una grandissima persona. Non ci è mancato tantissimo come persona, perché l’abbiamo visto sempre attorno a noi: anche quando stava male, veniva nello spogliatoio. Siamo sempre stati molto uniti anche con lui. Sotto il profilo del giocatore, invece, un campione così, se non c’è, la sua assenza si fa sentire.
Io cerco di rubare il più possibile da lui, perché credo che sia davvero un grandissimo giocatore. Anzi, forse il fatto che si sia fatto male per me può essere stato deleterio, perché non ho potuto cogliere tutto il buono di Gini. Ma ora è tornato, sta benissimo e siamo contentissimi che sia con noi”.
In cosa ti senti che devi migliorare? Forse, a volte nella gestione della pressione dell’evento?
“Sicuramente la pressione è un tipo di allenamento al quale sei sottoposto, mano a mano che comunque il tuo percorso continua. Ogni giocatore è sottoposto a diversi tipi di pressione, ma con il tempo impari benissimo a giocare. Questo aspetto, secondo me, non è un grandissimo problema. Piano piano, vado sempre meglio e sono contento”.
Come hai reagito quando ti sei sentito chiamare dal mister Mourinho “cane malato”. E più seriamente, ti chiedo quale sia la cosa più importante che hai imparato da lui.
“Sicuramente, mi sono messo a ridere, come penso la maggior parte delle persone. È stata un’accezione carinissima, secondo me. È stata molto simpatica. La cosa più importante è la mentalità che mi sta trasmettendo, che non credo sia da tutti: è un allenatore che ti trasmette una grande voglia e dal punto di vista mentale ti aiuta tantissimo”.
Pensi di restare alla Roma o vuoi guardarti intorno?
“Io sono molto contento alla Roma, e penso ad allenarmi e a migliorare. Poi insieme alla Società si deciderà quale sarà la cosa migliore per il mio futuro. Però, non credo che sia la cosa più importante in questo momento: dobbiamo finire la stagione nel modo migliore, abbiamo due competizioni e dobbiamo fare il massimo per portare a casa tutti i risultati. Sono concentrato su questo”.
In cosa è migliorata questa squadra? Qual è il punto di forza della Roma, adesso?
“L’unità del gruppo. Ognuno si sente parte della squadra e questo ci aiuta molto nel rendimento in campo. Questo aspetto non va sottovalutato, perché siamo una squadra in cui, se ognuno fa quello che deve fare, facciamo delle grandi partite. Questo è l’aspetto sul quale ci dobbiamo focalizzare per vincere il maggior numero possibile di gare”.
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