Ecco le parole del capitano giallorosso.
Questa è la partita più importante per la Roma da quando anche tu hai iniziato questo percorso?
“So che il Tre Fontane sarà pieno, mi auguro non ci sia maltempo. Sì, è una partita veramente importante. Ottenere la qualificazione ai gironi è difficile, ma sarebbe fondamentale. Ad oggi, è la gara più importante”.
Quanto è cambiato il movimento femminile? Come si è arrivati al sold out di domani per una partita che può portare l’ingresso in Champions per la Roma?
“Questo per me qui è il quinto anno. Sono ventuno anni che faccio calcio, ma negli ultimi 5 anni – con l’arrivo del maschile – pubblicizzando il calcio femminile, si sta crescendo molto. Anche il Mondiale nel quale siamo arrivate tra le prime 8, ha contribuito.
Il fatto che domani ci sia il pieno è una grande soddisfazione. Tutto sta crescendo, bisogna migliorare giorno dopo giorno. Se si continua così, ci si può avvicinare al livello del maschile dal punto di vista tattico, fisico e di intensità”.
Che obiettivi vi ponete, qualora entraste in Champions?
“Noi andiamo in campo e cerchiamo di fare il nostro gioco. Di fare palleggio, imponendo la nostra idea. Anche in Europa cercheremo questa idea. È giusto così.
Se dovessimo arrivare ai girone, ci potremmo divertire e levarci delle soddisfazioni”.
Che sensazione c’è nello spogliatoio per la partita di domani?
“Cerchiamo di stare tranquille. Di tempo per pensare ce n’è poco. Giochiamo domani, dopo due giorni giocheremo ancora. Naturale un po’ di tensione ci sia, ma non vogliamo entrare in campo contratte”.
In estate sono arrivate calciatrici di valore internazionale. Quanto è importante questo?
“Avere persone di esperienza e di talento è il giusto mix per fare bene. Ogni anno cerchiamo di alzare il livello, l’asticella. Chi arriva dall’estero cerca di portare la sua esperienza, la sua dedizione al lavoro, è importante anche per le calciatrici giovani per dare loro il giusto esempio.
Sei il primo capitano della Roma a giocare in Europa. Le tue sensazioni?
“Sono belle sensazioni. Prima la Champions la guardavo in tv, poi l’ho fatta con altri club, ma un altro conto è giocarla con la propria squadra del cuore.
È un sogno che si avvera. È qualcosa di unico, di straordinario, mi auguro questo possa durare più a lungo possibile”.
Da capitano, romano e romanista: cosa servirà alla squadra per raggiungere questo traguardo?
“Il calore di Roma si percepisce. Vedo gente che è qui da poco, ma sembra esserci da anni. Roma coinvolge.
Noi dobbiamo restare umili, avere il coraggio, la fame di portare a casa ogni partita, pensando giorno per giorno. La parola chiave deve essere umiltà: vincere e migliorarsi ogni giorno”.
In caso di passaggio del turno, come potreste festeggiare? Avete fatto qualche scommessa nello spogliatoio?
“Nessuna scommessa, siamo scaramantiche… Non ci abbiamo pensato. Pensiamo all’obiettivo, di prepararla nel migliore dei modi, poi se dovesse succedere una cenetta non si risparmia…”.
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