Ecco le parole del difensore giallorosso.
Cosa deve temere la Roma del Feyenoord?
“In una finale non dobbiamo temere niente. Abbiamo studiato il Feyenoord, l’abbiamo preparata, sappiamo cosa dobbiamo fare, conosciamo punti forti e deboli, sappiamo che loro hanno qualità in mezzo al campo e anche davanti. Come l’abbiamo noi. Siamo le due squadre che hanno fatto meglio nel torneo, 50 e 50 di possibilità”.
Per un difensore con le tue caratteristiche, molto aggressivo, cambia qualcosa affrontare una finale?
“Mi stai chiedendo se prendo il giallo? Scherzi a parte. Le finali si giocano su tanti aspetti. Quello mentale per noi difensori è più importante. È importante capire cosa fanno gli avversari. Bisogna rimanere lucidi sempre, domani ancora di più".
"Le finali si giocano su tutto, i piccoli errori fanno la differenza. Il mio modo di giocare è di essere aggressivo, cerco di tenere gli attaccanti spalle alla porta, ma – come detto – più concentrazione rispetto al solito domani sera”.
Cosa ti senti di dire ai tifosi?
“I tifosi quest’anno sono stati unici, ci hanno dimostrato tantissimo, in casa e fuori casa. Domani una parte sarà qui, un’altra parte all’Olimpico. L’unica cosa che possiamo fare, come ringraziamento, è dare tutto in campo e portare a casa qualcosa di unico”.
È vero, come ha detto Mourinho una settimana fa, che il Feyenoord arriva a questa finale più riposato?
“Le parole che ha detto il mister sono vere. Se fossimo stati quinti le ultime tre partite, avremmo potuto giocarle in modo diverse. Invece le ultime tre partite ce le siamo complicate da soli, con il Torino potevamo solo vincere".
"Ma domani è una finale, possiamo giocare anche 300 minuti e daremo tutto per far sì che la vittoria venga dalla nostra parte. È l’ultima gara della stagione, la stanchezza non deve farsi sentire. Abbiamo avuto due settimane dove abbiamo giocato una volta a settimana, abbiamo recuperato 5 giorni dalla partita con il Torino, stiamo bene sia mentalmente, sia fisicamente”.
Avete parlato con Kumbulla? Vi ha detto che questa città vive l’evento con grande entusiasmo e non vede l’ora che voi alziate la coppa?
“Marash ci ha raccontato subito dopo la semifinale con il Leicester, ci ha detto subito che i tifosi albanesi tiferanno la Roma, siamo molto felici di questo”.
Quando avete pensato di poter arrivare in fondo a questa coppa?
“A dire il vero, da inizio stagione. Da quando abbiamo fatto le prime due partite di qualificazione. Il nostro obiettivo era minimo la finale. Poi con le parole è più facile con i fatti bisogna dimostrarlo. Abbiamo iniziato al girone, penso un po’ tutti, che sembrava la coppa dello scherzo, che avremmo passato il girone con facilità, abbiamo preso una grandissima batosta a Bodo".
"Da lì abbiamo capito che in Europa devi stare sempre concentrato e dare il massimo, giocando contro chiunque. E poi, mano a mano, Vitesse, Bodo, abbiamo giocato ogni partita per raggiungere la finale. È un lavoro di 14-15 partite, che abbiamo iniziato ad agosto. Ci manca l’ultimo pezzo per fare qualcosa di unico”.
È la partita più importante della tua carriera?
“Ho fatto una finale di Coppa Italia, ma una finale europea è qualcosa di diverso, ha un percorso lungo, più difficile, quindi sì è la partita più importante della mia carriera”.
Abraham ti ha chiesto il favore personale di fermare Dessers? Entrambi sono in lotta per vincere la classifica marcatori della competizione.
“Non solo a me, ma per tutta la squadra. La fase difensiva la facciamo tutti, poi noi siamo più vicini agli attaccanti avversari. L’ho studiato, l’ho visto, è un buon attaccante, noi lo abbiamo più forte, Tammy. Come già detto, spero che lui domani alle 23.30 sia il capocannoniere di questa competizione”.
Confermo di aver preso visione della privacy policy.
© 2018/2024 Soccer S.r.l. – P.IVA 09305501000 - tutti i diritti riservati. I nomi AS Roma, i loghi e le immagini sono marchi registrati o non registrati di Soccer S.r.l. Tutti gli altri marchi possono essere di proprietà dei rispettivi titolari.