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    Un giornalista granata ci spiega i rischi della trasferta a Torino


    "Lo stile di gioco? Il Toro ha uno spartito ben definitivo. Ma in formazione potrebbero esserci delle novità". A parlare è un giornalista di Torino CronacaQui

    "Lo stile di gioco? Il Toro ha uno spartito ben definitivo. Ma in formazione potrebbero esserci delle novità". A parlare è Emanuele Pastorella, un giornalista di Torino CronacaQui.

    Ecco cosa ci ha detto in vista della sfida di venerdì sera con la Roma.


    Che Torino dobbiamo aspettarci venerdì sera?

    "Mi aspetto un Toro con la testa libera e con la voglia di fare bene, simile a quello visto a Verona contro l'Hellas. Juric vuole togliersi la soddisfazione di battere una big, impresa che in stagione non gli è ancora riuscita. E poi è l'ultima in casa, i granata puntano a salutare i propri tifosi con una bella prestazione e un risultato positivo".

    Quale sarà il tema tattico della partita, secondo lei?

    "Il Toro ha uno spartito ben definitivo, da questo punto di vista si è vista la mano dell'allenatore dall'inizio alla fine del campionato. Juric ha cambiato mentalità e la sua squadra è cresciuta con il passare dei mesi. Sembra un piccolo Verona, una squadra che ha anche tanto dell'Atalanta: d'altra parte, il gioco di Tudor e Gasperini ha diversi tratti in comune con il croato granata. Sarà un Toro che come al solito giocherà a viso aperto e con duelli individuali a tutto campo".

    Rispetto all’ultimo impegno di campionato, ci saranno dei cambiamenti nel modulo? Quale potrebbe essere l’undici di partenza?

    "Il 3-4-2-1 è ormai un marchio di fabbrica per il Toro di Juric, di conseguenza non verrà cambiato. In formazione, però, potrebbero esserci delle novità: Vojvoda non è al meglio e sull'out mancino si candida Ansaldi, ormai ai saluti con i granata. In attacco il grande favorito è Belotti, sulla trequarti bisogna capire come verrà gestito Brekalo dopo lo strappo con il club, può anche essere che venga escluso.

    Seck è in rampa di lancio insieme a Praet, in difesa fiducia in Zima: il ceco giocherà ancora al centro della difesa, con Bremer che ha terminato la stagione. Completeranno l'undici Berisha in porta, Izzo e Rodriguez nel terzetto arretrato, Lukic-Mandragora in mediana e Aina sulla fascia destra".

    La condizione psicofisica dei granata pari oggi al top. C’è qualche rammarico nell’ambiente per la posizione in classifica?

    "Chiudere a metà classifica dopo due stagioni nelle quali si è rischiato fortemente la retrocessione è un bel passo in avanti. Il Toro merita la piena sufficienza per la stagione che ha disputato, l'unico neo è rappresentato dal brusco calo avuto tra fine gennaio e inizio aprile: le prime gare del 2022 avevano fatto sognare una lotta per l'Europa, poi si è tornati con i piedi per terra. Il rammarico è tutto in quelle otto gare di fila senza vittorie, oltre ai tantissimi punti persi nei finali di gara che hanno frenato la squadra di Juric".

    Quale calciatore della Roma teme di più?

    "Abraham ha dimostrato di essere un bomber vero nonostante fosse alla prima stagione in Italia. Sarebbe facile rispondere Tammy, io dico Zalewski: sono rimasto impressionato dalle sue qualità e dalla sua personalità, è davvero un profilo interessante. E poi gioca sulla corsia mancina, quella di competenza di Aina che spesso ha mostrato grandi lacune in fase difensiva".

    Qual è il suo pronostico per il match?

    "Immagino che a Roma tutta l'attesa sia per la finale di Conference League, di conseguenza anche le scelte di Mourinho potrebbero essere influenzata dalla vicinanza con l'impegno di coppa. Mi aspetto un Toro con più motivazioni, che possa trovare un risultato positivo per chiudere bene una stagione soddisfacente.

    E prevedo un gol di Belotti: il suo futuro resta in bilico, se andasse a segno raggiungerebbe il record delle sette stagioni di fila in doppia cifra, un'impresa che al Toro è riuscita soltanto a Pulici".