Ecco le parole del tecnico giallorosso.
Cosa si aspetta dalla gara di domani con il Genoa? E Pellegrini sarà convocato?
“Lorenzo non sarà convocato, non è ancora pronto per giocare. Il Genoa, ovviamente, è difficile da capire. Hanno cambiato allenatore, hanno cambiato più della metà della rosa. Hanno tante opzioni, è difficile da capire se la partita con l’Udinese serve come una base e capire se i giocatori presi ora potranno fare i titolari. È molto difficile da capire”.
“Però c’è una cosa molto importante per noi, più importante rispetto a quella che sarà la proposta di gioco del Genoa, è che giochiamo in casa, i nostri tifosi tornano, abbiamo due vittorie consecutive in campionato. Sarebbe molto importante per noi fare tre di fila, 9 punti su 9. Ed è su questo che dobbiamo concentrarci. Ovviamente abbiamo studiato la partita del Genoa contro l’Udinese, abbiamo capito delle cose oggettive, ma pensiamo a noi. Ai tifosi che tornano all’Olimpico, faremo tutto il possibile per vincere”.
Zaniolo è sempre stato centrale nel suo progetto tecnico. Crede che le dichiarazioni di Tiago Pinto siano state travisate?
“La mia opinione è che le parole del direttore sono assolutamente normali. È difficile per un direttore sportivo o generale, onesto e diretto, che non nasconde, che non vende fumo, è molto difficile di dire che il giocatore A, B, C o D sarà qui al cento per cento qui per la prossima stagione. Magari anche se lo dice, i giocatori potrebbero essere non contenti di sentirlo. Magari avranno bisogno di sentirsi più liberi. Io credo che serva maturità. Maturità è una parola chiave per il nostro progetto Roma. Ma è una parola importante anche per voi. Noi come Club stiamo dimostrando maturità".
"Io penso che il profilo di progetto, il modo di comunicare mio e del direttore, sia all’insegna della maturità. Il modo di accettare, di comportarsi, di credere, di appoggiare da parte dei tifosi, sia di maturità. Credo che serva un pochino di maturità anche dalla parte vostra. La risposta del direttore è stata completamente isolata dal contesto della conferenza stampa. Serve maturità per non trasformare una frase onesta, per fare prime pagine per una settimana”.
“Per finire questa storia, voglio solo dire che sono contento con questo mercato. Se mi viene chiesto se preferisco il mercato di altre squadre, ovviamente sì. Sono stato già lì, nel profilo di mercato del Chelsea, del Real Madrid, dell’Inter, ma del nostro profilo di mercato sono contento. E sono contento perché oggi siamo più forti del 31 dicembre. Abbiamo perso quattro giocatori che non hanno giocato tanto con noi, ma ne abbiamo presi due che in poche settimane hanno già fatto tanti minuti rispetto a quei quattro. Per questa ragione io sono contento".
"Il nostro obiettivo deve essere sempre di migliorare. Tornando a Nicolò, se il mio obiettivo è quello di migliorare sempre la Roma in ogni mercato, fino all’ultima sessione di mercato nella Roma, che sarà solo quando i Friedkin sanno quando, il mio obiettivo è che i giocatori più importanti restino con noi. Nel caso di Nicolò, minimo fino al 2024 è un nostro giocatore. Possiamo finire la conferenza stampa? Ho risposto già a tutto”.
Quanto è stato difficile preparare la partita di domani in vista del match di martedì?
“No, non abbiamo parlato dell’Inter. Non abbiamo perso un solo minuto a parlare dell’Inter, analizzare. Nulla. Nemmeno gli analisti hanno fatto alcun lavoro sull’Inter. Siamo concentrati su questa partita. Dopo ci saranno due giorni. La partita finisce alle 17. Probabilmente verso le 19-20 starò già qui con gli assistenti, gli analisti, dopo la partita per iniziare a pensare alla partita di coppa. Ma fino ad ora non abbiamo pensato a questo. Domani è troppo importante per noi, ogni partita è importante per noi. Ci sono tre punti da prendere. Concentrazione solo su domani”.
Vina è arrivato a ridosso della ripresa. Può riposare o per lei il viaggio intercontinentale non pensa?
È tornato da poco, ma non ha giocato. A volte tornata con tre partite giocate in 15 giorni o infortunato. Stavolta è tornato senza giocare ed è tornato felice, con la sua nazionale qualificata al Mondiale. Un sogno per ogni giocatore. Siamo oggi una squadra più equilibrata, siamo una squadra con più opzioni. Abbiamo fatto il nostro mercato con questa intenzione. Senza andare dietro ai sogni, ma abbiamo fatto in modo di essere più equilibrati. Oggi abbiamo Karsdorp e Maitland Niles come terzino destro, Vina e Maitland Niles come terzino sinistro. Ci saranno tre partite in una settimana, ci saranno minuti per tutti loro”.
Pellegrini può essere pronto per la gara di martedì con l’Empoli? A Empoli è ripassato alla difesa a tre. Quando ci sarà Pellegrini, è immaginabile un centrocampo a tre con Sergio Oliveira, Mkhitaryan e Pellegrini?
“Abbiamo giocato a Milano contro il Milan con Veretout, Pellegrini e Mkhitaryan. Sergio magari è anche un giocatore più posizionale di Veretout. Veretout ha più mobilità di Sergio. Stiamo bene lì. Ci sono diversi giocatori, con diverse opzioni. Se pensiamo al futuro e al fatto di migliorare, ovviamente abbiamo bisogno di un giocatore di qualità diversa, di un regista puro che non abbiamo, però in questo momento abbiamo lì queste opzioni. L’altro giorno abbiamo giocato a tre con Veretout, con Pellegrini, Bove cresce tanto”.
“Contentissimo perché è un ragazzo con qualità e maturità. Non sembra un ragazzino. Sono contento della sua evoluzione. È una rosa che in questo momento è più equilibrata. Tornando alla domanda, possiamo giocare con tre centrocampisti lì. E anche con due attaccanti centrali. Quando una squadra cresce con lo stesso allenatore, con la medesima cultura tattica, i giocatori capiscono meglio i ruoli, le differenze nel sistema, una squadra deve essere preparata a giocare in modi diversi a seconda delle situazioni".
"Giochiamo con tre giocatori a centrocampo. Tornando alla prima parte della domanda, è possibile Lorenzo martedì? Possibile. Ieri si è allenato in parte, oggi ha fatto tutto con la squadra. Ha bisogno di riposo perché ha lavorato tanto per arrivare a questo livello. Penso che è possibile per martedì”.
Alla Roma serve di più tornare in Champions o vincere una delle due coppe in palio? Poi, una curiosità: su Instagram ha pubblicato le immagini riprese da un drone. Con gli spazi divisi, i terzi di campo. Quanto crede nei nuovi sistemi di allenamento?
“Continuo a pensare che il modo più facile di vincere è avere i più bravi giocatori. Ma, ovviamente, credo nei metodi di allenamento. E per questa ragione sono allenatore. Altrimenti conterebbe solo il direttore. Oppure, prendere un 5% di un Club. Il lavoro settoriale lo faccio io, credo lo facciano tutti. Tutti gli allenatori del mondo fanno un copy post. Entri su Instagram e guardi il lavoro degli allenatori più importanti. Quanto alla prima parte della domanda, è difficile da dire”.
“Se siamo in Conference League, andiamo e diamo tutto. E finché la matematica dice che è possibile, dobbiamo giocare le partite e provare a vincere per arrivare quarti. Arrivare quarti è importante dal punto di vista economico, per giocare la competizione più importante. Però vincere credo che sia un virus positivo, non negativo contro il Covid. Per un modo di pensare. Per definire i tuoi progetti di vita. Vincere è una cosa fondamentale e sarebbe molto importante per noi. Però, vediamo, la cosa più importante adesso è vincere contro il Genoa”.
Da qui a quattro mesi, quanto è fondamentale per la costruzione di una maturità, di un’impronta vincente, restare uniti con questa squadra?
Quando finisci questo periodo la squadra è fatta, i risultati non si possono cambiare. Adesso siamo già nel conteggio decrescente. Ogni partita, ogni punto, ogni dettaglio conta. La Coppa Italia è una partita, un knock out. La Conference League è un knock out, due partite. Siamo noi. Il gruppo di giocatori è questo. Poi Spinazzola, vediamo se riusciremo a contare su di lui per questo campionato”.
Domani si aspetta una partita sporca come Roma-Sampdoria?
“La partita con la Sampdoria è finita con una domanda di buona fede all’arbitro. E anche lui mi ha risposto in modo simpatico. La domanda è: “Perché non dare un cartellino a un portiere al minuto 15 e non al minuto 89?”. Che al minuto 89 il portiere è anche felice di prendere un cartellino giallo. Quando una squadra vuole una non partita, vai contro l’essenza del gioco che è giocare. Io penso che un arbitro se desse un giallo più presto, il livello del gioco si alzerebbe. Il Genoa contro l’Udinese ha fatto un numero altissimo di falli”.
“Significa che non vogliono lasciar giocare l’avversario. E se ti fanno tanti falli, e fai la media di falli per minuto, è un numero che non è possibile per il calcio moderno. Uno dei motivi per questo cambio è anche perché la maggioranza delle squadre vogliono giocare. Io che per tanti anni sono stato in club top, ho capito questo molto bene perché era un po’ la dinamica di 15 anni. Da quando sono tornato in Italia è diverso. Quando abbiamo affrontato la Fiorentina nella prima giornata o il Sassuolo dico solo che è un modo fantastico di giocare ed è sinonimo di voler giocare. Oggi il calcio ha più partite di prima”.