La Roma liquida la pratica Lecce e conquista il passaggio ai quarti di Coppa Italia, che la vedranno impegnata il 9 febbraio sul campo dell'Inter.
Ecco come mister Mourinho ha commentato la prestazione dei giallorossi e la qualificazione.
La sensazione è che la Roma non possa mai rinunciare a certi giocatori.
“Purtroppo, è vero. È quello che dico sempre: la nostra rosa ha dei limiti e noi li conosciamo. Maitland-Niles e Sergio hanno dato una trasformazione positiva, apportando più qualità e offrendo più soluzioni e questo è già un miglioramento. Però il nostro profilo, e quello del nostro progetto, è a poco a poco”.
Con l’Inter potrà essere una Roma diversa?
“Manca ancora tanto, in mezzo c’è qualche partita e la sosta. Io non ho dubbi: l’Inter è la squadra, la rosa, più forte del campionato e in questo caso della Coppa Italia. A noi è toccata la partita più difficile da giocare, ma andremo lì per cercare di fare una sorpresa. Vedremo se sarà possibile”.
Se dovesse fare un bilancio, quanto è soddisfatto da uno a dieci?
“Dal punto di vista emozionale, della passione, dell’empatia, della felicità di lavorare per la Roma e per i romanisti, da uno a dieci dico undici. Sono veramente felice di essere in un ambiente dove avverto l’aiuto degli altri e dove sento che la gente si fida di me. Non posso essere più felice di stare qui. Dal punto di vista calcistico, giocare per finire tra il quarto e l’ottavo posto non è quello che voglio. Ma è un momento. È un progetto diverso. E sicuramente la prossima stagione faremo meglio.
Però, non voglio nasconderti la frustrazione provata oggi nel primo tempo, perché dal punto di vista tecnico abbiamo fatto una partita orribile. E poi, quando tecnicamente hai tanti problemi, non hai bisogno di parlare di tattica, perché è molto difficile. Però, sono contento: non cambierei il mio ruolo di allenatore della Roma e parte di questo progetto per nessun’altra società. Ho dato la mia parola: prima di tre anni, non andrò via da questo progetto. È anche il mio progetto”.
Quali sono i limiti della sua rosa?
“Magari il suo concetto di tecnica è diverso dal mio. Il mio concetto di base è che tu non puoi sbagliare passaggi di dieci metri o che fai un controllo orientato e giochi una palla senza intensità. Poi vedi le scelte errate che vengono fatte. Abbiamo fatto una partita tecnicamente povera e ci succede spesso. Se fai un’analisi del modo in cui perdiamo la palla, ti accorgi che non è l’avversario che la recupera ma noi che la perdiamo”.
Che emozioni proverà tornando a sedersi a San Siro?
“Veramente non lo so. Mi dovrò preparare emotivamente, come è avvenuto già in campionato, per cercare di non avere emozioni, tentando di giocare una partita come un’altra. Andrò lì con l’intenzione ovvia di fare la mia partita con la mia Roma e certamente i tifosi dell’Inter faranno la loro partita per la loro squadra. Ma certamente mi verrà portato rispetto, perché la gente non dimentica”.
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